Dopo la presentazione del primo video gameplay di Anthem alla conferenza EA Play 2018, noi di VGN siamo finalmente riusciti a mettere le mani del nuovo titolo di BioWare: nel corso di una presentazione a porte chiuse organizzata da NVIDIA, abbiamo provato la stupefacente edizione PC dello sparatutto che Electronic Arts pubblicherà il prossimo febbraio, testando le potenzialità del nuovo contendente nel genere dei shared-world shooter che punta a ostacolare titoli come Destiny e The Division.
La build a nostra disposizione ci ha permesso di provare uno dei quattro strali (ovvero le celebri exotute a disposizione dei cosiddetti Specialisti) che saranno disponibili al lancio del gioco: il classico Guardiano. Si tratta di quello in assoluto più versatile e bilanciato, adatto sia per i combattimenti dalla lunga distanza che per gli attacchi in mischia, la cui super abilità consente di mirare verso uno o più nemici con missili teleguidati. Per il test non abbiamo potuto contare sull’accoppiata mouse e tastiera, ma ci siamo dovuti accontentare di un controller per Xbox One, sperimentando dunque la massima portata del comparto tecnico del gioco, che si muoveva rigorosamente in 4K e 30fps, e il gameplay della versione console. Scopriamo insieme com’è andata.
IMPATTO SENZA PRECEDENTI
Guidati dagli sviluppatori di BioWare, abbiamo mosso i primi passi nell’affascinante mondo di Anthem e scoperto le basi del sistema di controllo. L’impostazione è quella di uno sparatutto in terza persona, ma con la particolarità di poter volare in qualsiasi direzione grazie ai propulsori dello strale. Ogni volta che salterete sarà sufficiente premere lo stick analogico destro per attivare i propulsori e restare sospesi in aria, ruotando lo stick per guardarvi attorno verso il prossimo obiettivo; con la pressione dello stick analogico di sinistra potrete invece volare come foste un novello Iron Man e muovervi rapidamente ovunque desideriate. Il sistema di movimento, uno dei primi punti del gameplay di Anthem su cui nutrivo maggiori dubbi, è in realtà uno degli aspetti che più mi ha impressionato: spiccare il volo è tanto semplice quanto appagante e in men che non si dica vi troverete a padroneggiare al meglio il sistema di spostamento dello strale sfruttando altre peculiarità come ad esempio la schivata, che può essere eseguita con il tasto B sia a terra che in volo per eludere gli attacchi avversari.
E così, tra lo stupore e la meraviglia di vedere la foresta lussureggiante creata da BioWare in movimento davanti ai nostri occhi, ci siamo ben presto imbattuti nei primi nemici. Ottimo pretesto per scoprire come funzionasse il sistema di combattimento, altro punto di estremo interesse per stabilire se la creatura dagli autori di Mass Effect potesse effettivamente ambire a ostacolare i mostri sacri del genere in termini di puro gunplay. In questo caso, si tratta di uno stile piuttosto classico: LT per mirare, RT per sparare, X per ricaricare le armi e per cambiare bocca di fuoco (basta tenerlo premuto per equipaggiare quella secondaria). Con i dorsali LB e RB avrete rispettivamente una granata e una bomba gravitazionale che può infliggere danni a tutti i nemici presenti nel suo raggio d’azione.
Con il tasto Y è possibile colpire i nemici a corto raggio con un devastante attacco corpo a corpo, mentre una volta che avrete accumulato un quantitativo sufficiente di uccisioni riempirete una speciale barra che, una volta piena, vi consentirà di attivare la super abilità, specifica per ciascuno strale. Nel caso del Guardiano, si è trattato di un attacco a suon di missili teleguidati, che potrete puntare verso un bersaglio dopo aver premuto simultaneamente LB e RB. Tali abilità sono influenzate anche dal grado di rarità delle armi e armature equipaggiate, che andranno a donare perk e bonus esclusivi al giocatore. Nel nostro caso, alcune armature leggendarie donavano alla granata delle proprietà congelanti che, in combo con le granate, abilità o super specifiche delle altre classi, permettevano di inanellare devastanti combo.
UNO STRALE PER OGNI GUSTO
Tra una sparatoria e l’altra, abbiamo proseguito il nostro viaggio alla scoperta dell’ambientazione di Anthem fino a imbatterci in una delle fazioni nemiche che saranno presenti nell’avventura, l’Alveare. Addentratici all’interno di una caverna e sterminati alcuni minion, ecco arrivare un abnorme aracnide da sconfiggere sfruttando tutto l’arsenale a disposizione degli Specialisti. In compagnia del nostro team, composto da altri giornalisti della stampa specializzata mondiale e alcuni sviluppatori di BioWare, ci siamo fiondati nel combattimento sperimentando come il sistema di combattimento permettesse di colpire il nemico con una inaspettata varietà, sfruttando attacchi dalla distanza, abilità e super mossa per mandarlo al tappeto. A onor del vero, la nostra demo si è conclusa pochi istanti prima di uccidere il gigantesco ragno, che si è rivelato sufficientemente impegnativo e ha manifestato una buona varietà di pattern d’attacco.
Una volta conclusa la demo, BioWare ci ha brevemente illustrato le caratteristiche uniche gli strali disponibili in Anthem (Guardiano, Tempesta, Intercettore e Colosso), ciascuno con abilità e peso specifico differenti sul campo di battaglia. La particolarità degli strali è che lo Specialista non sarà legato a nessuna armatura in particolare, ma potrete scegliere quale indossare in base alla missione che dovrete affrontare. Gli strali possono essere modificati e personalizzati salendo di livello e sconfiggendo nemici, applicando accessori e attrezzature che ne cambieranno drasticamente il funzionamento in battaglia. Sfortunatamente, però, non è stato possibile accedere al menu né all’inventario per capire la portata di tali dichiarazioni, ma da ciò che ci è stato possibile vedere in questa breve demo, le differenze tra un Guardiano e un Colosso appaiono evidenti, e la possibilità di aggiungere abilità e perk tramite l’uso di armature leggendarie non fa che aumentare lo spessore di un gameplay dalla profondità elevata.
MAESTOSO E INTRIGANTE
Se i dubbi sul gameplay si sono dissolti pochi istanti dopo aver impugnato il controller, a livello grafico il gioco ha saputo confermare le meraviglie mostrate nei vari trailer all’E3 2018 con un comparto tecnico eccezionale, ricco di dettagli e finezze che testimoniano ancora una volta le potenzialità del motore Frostbite. Certo, c’è da dire che la configurazione di prova su cui girava la build di Anthem non era certo di quelle entry-level e contava un paio di GPU hi-end prodotte da NVIDIA. Il gioco ha risposto ovviamente alla grande, nonostante la risoluzione 4K con la massima qualità di ogni filtro e impostazione, eppure qualche dubbio sulla resa finale del prodotto nelle versioni per console (specialmente i modelli base di PS4 e Xbox One) resta: come faranno le due piattaforme Microsoft e Sony a far girare tutto questo bendidìo senza rinunciare a qualcosa? Per scoprirlo bisognerà attendere febbraio, quando Anthem sarà finalmente disponibile sul mercato europeo. Nel frattempo, dopo questo primo incontro di persona con la nuova produzione di BioWare, sono molto fiducioso sulle sorti del franchise: se l’azienda riuscirà a unire quanto visto in termini di gameplay e comparto tecnico a una storia d’impatto, personaggi carismatici e un ecosistema in continua evoluzione, Anthem ha tutte le carte in regola per diventare il nuovo re degli sparatutto cooperativi online.