Rocket Arena

Rocket Arena, le prime impressioni sul nuovo shooter di Final Strike Games

Electronic Arts ci propone un nuovo, coloratissimo sparatutto in terza persona.

Dopo il successo di Apex Legends la software house americana ci propone un nuovo shooter arena dalle dinamiche ben differenti dagli ormai arci noti battle royale, ma che piuttosto somiglia a titoli come Paladins e Overwatch, offrendo però una quantità più ampia di modalità rispetto ai titoli sopra citati, promettendo dunque divertimento per tutti.

Rocket Arena, questo il titolo del gioco, si presenta come dicevamo sotto un aspetto colorato e accattivante, che ben dispone da subito il giocatore a voler approfondire le meccaniche di gioco, le quali non tarderanno a essere svelate. Appena scaricato e avviato il gioco, infatti, la prima cosa nella quale ci imbatteremo sarà un tutorial ben strutturato della durata di una decina di minuti che spiega in maniera semplice e ben curata le poche, ma essenziali, regole e dinamiche di gioco.

SEMPLICE E INTRIGANTE

Prendendo il comando di uno dei dieci personaggi disponibili al lancio impareremo sin da subito le basi del movimento e del controllo del nostro campione, riuscendo ben presto a padroneggiare salti doppi, tripli e scatti verticali che saranno fondamentali durante le concitate fasi di battaglia per uscire indenni dallo scontro. A questo, in maniera progressiva, si aggiungono le spiegazioni sulle abilità degli eroi (tre per ognuno di essi), e sulle condizioni per mettere fuori gioco dei nemici. Per riuscire a mandare K.O. un avversario avremo due possibili scelte: spingerlo a suon di razzi fuori dai bordi del campo di battaglia, oppure colpirlo sino a eliminarlo.

Quest’ultimo punto è quello che, all’inizio, potrà creare maggior confusione, in quanto il concetto di “salute” in Rocket Arena si esprime in maniera controcorrente rispetto agli altri titoli, ovvero tramite una barra che deve essere caricata anziché scaricata. Non sarà raro dunque, presi dalla concitazione della battaglia, andare erroneamente ad accanirci contro avversari la cui l’indicatore è poco carico pensando invece di essere a un passo dal fargli esaurire la salute e sconfiggerlo. Dopo poche partite e un po’ di concentrazione si riesce già ad avere una buona dimestichezza con tutte le meccaniche, permettendoci di godere al meglio dell’esperienza di gioco che, come dicevamo, si compone di tante modalità differenti.

TANTA CARNE AL FUOCO

Il primo modo per approcciarci a Rocket Arena è la classica modalità in stile deathmatch a squadre, nella quale due gruppi di tre giocatori si scontrano in un’arena ottenendo punti sulla base delle uccisioni effettuate. Si aggiudicherà il match il team che per primo raggiungerà i venti punti (e quindi le venti uccisioni), oppure che entro il tempo limite di gioco avrà effettuato il maggior numero di eliminazioni. A seguire troviamo la modalità Razzosfera, nella quale ci sarà una grossa sfera che dovremo controllare e mandare a segno per cinque volte per aggiudicarci il match, in un gameplay che ricorda molto da vicino quello di Rocket League. La modalità Mega-Razzi invece è quanto di più simile a una sfida di conquista di punti strategici, in questo caso rappresentati da razzi che dovremo essere abili a catturare per cinque volte per aggiudicarci la sfida.

La penultima modalità disponibile è una sfida esclusivamente cooperativa, che ci vedrà impegnati assieme ai nostri amici, o giocatori casuali, in una sfida contro una gigantesca orda di Razzobot. Se resisteremo porteremo a casa la vittoria, altrimenti un esercito di bot prenderà il sopravvento. L’ultima modalità è una Caccia al Tesoro in pieno stile pirata, nella quale il nostro team dovrà difendere uno scrigno contente un tesoro inestimabile e allo stesso tempo recuperare quante più monete possibile. Al termine del duello la squadra che avrà raccolto il maggior numero di monete sarà proclamata vincitrice.

Dal punto di vista del roster di personaggi giocabili, al lancio ci saranno dieci differenti eroi tra cui poter scegliere, ciascuno caratterizzato da tre diverse abilità e uno stile di gioco unico. In fine dei conti non ci sono grandi differenze che possono spingere a preferire l’uno o l’altro personaggio, se non dal punto di vista estetico e di feeling nei movimenti e nella velocità e precisione di attacco. Tramite il completamento di battaglie e a seconda del risultato verranno assegnati punti esperienza che andranno a riempire la barra dei livelli, sbloccando equipaggiamenti esclusivi con funzione prevalentemente estetica. Una cosa molto interessante, inoltre, è la possibilità di personalizzare i vari campioni tramite l’equipaggiamento di specifici Artefatti, i quali permettono di ottenere bonus effettivi in termini di movimento via aria e via terra, oltre a conferire un incremento di velocità nel primi istanti in cui si viene ricollocati nell’arena dopo aver subito un’eliminazione.

Il gameplay di Rocket Arena non si basa però unicamente sulle caratteristiche dei personaggi scelti in fase di matchmaking. Disseminati nelle arene, tutte ottimamente realizzate, colorate e dal forte impatto visivo, troveremo delle casse speciali che ci permetteranno di ottenere equipaggiamenti temporanei che ci aiuteranno a prendere il sopravvento sugli avversari, oppure saranno di fondamentale importanza per resistere nei momenti più difficile degli scontri. Tra i più importanti troviamo le bombe, scudi magnetici, mine trappola e, il più curioso, un regalo misterioso, il quale conferisce oggetti casuali a tutti i membri del team e che richiede ottima coordinazione per ottenere i migliori effetti possibili.

Rocket Arena

LUCI E OMBRE

C’è da segnalare inoltre la possibilità di attivare il cross play tra tutte le piattaforme, una mossa assolutamente interessante che però pone inevitabilmente alcune riflessioni sulle inevitabili differenze tra PC e console, o meglio, tra il controller e l’accoppiata mouse e tastiera. L’utilizzo di una o l’altra tipologia di controllo crea evidenti situazioni di squilibrio in favore degli utenti PC. Una situazione difficile da risolvere e che ha costretto già altri titoli del calibro di Sea of Thieves a introdurre un sistema opzionale di divisione tra giocatori che utilizzano controller e gli altri. Vedremo come gli sviluppatori gestirà la cosa e quali opzioni eventualmente introdurranno in futuro.

In conclusione Rocket Arena si presenta come un titolo estremamente intrigante che, seppur non propone dinamiche molto innovative riesce comunque a essere un prodotto gradevole e originale, con meccaniche interessanti e un comparto grafico leggero, curato e accattivante. Manca una campagna single player, fatta eccezione per le partite private configurabili interamente contro l’intelligenza artificiale che avrebbe conferito sicuramente una maggiore longevità al titolo. Assente anche la possibilità di giocare in split-screen con altri amici da casa, rendendo dunque fondamentale possedere più copie del gioco e una connessione internet.