Tokyo Mirage Sessions #FE
Versione testata: Wii U

Tokyo Mirage Sessions #FE – Provata la versione completa

Presentato per l’ultima volta, prima dell’uscita ufficiale, durante l’evento Treehouse Live all’E3 lo scorso 15 giugno, Tokyo Mirage Sessions #FE è indubbiamente il titolo di punta dell’ammiraglia Nintendo per i prossimi mesi, almeno per quanto riguarda il mercato occidentale. Se il debutto di Paper Mario: Color Splash è infatti previsto per il prossimo 7 ottobre, per mettere le mani sul tanto atteso The Legend of Zelda: Breath of the Wild, vera stella dell’evento della casa di Kyoto, dovremo aspettare addirittura nove mesi. Noi di VGN abbiamo avuto l’occasione di testare per alcune ore la versione occidentale del titolo Atlus e siamo pronti per darvi un assaggio di quel che vi aspetta tra meno di due settimane.

UN CROSSOVER ATIPICO

Sin dal debutto della versione giapponese del gioco, accolta tiepidamente dal pubblico nonostante le recensioni positive, è parso chiaro che Tokyo Mirage Sessions #FE non avrebbe fuso gli universi di Shin Megami Tensei e Fire Emblem in modo tradizionale. Parliamoci chiaro: per quanto abbiamo potuto constatare dalle prime 20 ore di gioco, Tokyo Mirage Sessions è più propriamente uno spin-off della serie Persona, di cui mantiene completamente le meccaniche, che pesca dalla grande mole di personaggi storici della saga di Fire Emblem per introdurre armi e nemici di sicuro impatto.

Sebbene questa caratteristica abbia fatto finora storcere il naso ai fan storici delle rispettive saghe, che hanno temuto di trovarsi per le mani un prodotto ibrido e dalla scarsa personalità, dal nostro punto di vista Tokyo Mirage Sessions #FE risulta in questo modo un gioco di ruolo comunque solido e coerente che, anziché utilizzare a casaccio elementi del gameplay delle due saghe, fa affidamento sulle meccaniche più familiari agli sviluppatori, fondendo i mondi di Megami Tensei e Fire Emblem per caratterizzare al meglio i personaggi e dare un tocco agrodolce alla trama.

Tokyo Mirage Sessions #FE

COME FERMARE UN MIRAGE

Chiunque abbia avuto modo di vedere il trailer dell’E3 avrà notato che i personaggi, durante i combattimenti, sono affiancati da esseri chiamati Mirage (provenienti appunto dall’universo di Fire Emblem) che possono donare i propri poteri ad esseri umani particolarmente talentuosi dal punto di vista artistico. Tokyo Mirage Sessions ci scaraventa infatti direttamente nel mondo dello star system nipponico, costellato di idol, UTAU e stramberie varie.

Senza addentrarci nella trama vi anticipiamo che, per quanto l’accoppiata mostri-spirituali-che-attaccano-gli-umani e artisti-che-combattono-per-salvare-il-mondo possa sembrare assurda, Atlus è riuscita a trovare la chiave di volta che, nella sua semplicità, rende tutto coerente senza trasformare il gioco in una farsa colossale. I Mirage sembrano infatti nutrirsi di Performa, energia artistica prerogativa degli esseri umani, dunque cercano di invadere il mondo per raccoglierne ingenti quantità. Spetterà a noi giocatori unirci ai Mirage “buoni” e salvare il mondo grazie al potere della musica nelle vesti di Mirage Master.

PASSI DI DANZA E BOTTE DA ORBI

Come accennato in precedenza, il gameplay di Tokyo Mirage Sessions #FE si basa sulle meccaniche della serie Persona, per cui i nostri compagni Mirage, in determinate condizioni, assumono le sembianze di vere e proprie armi, che possono essere impugnate dai personaggi e sfruttate per colpire i nemici. Ogni Carnage, questo il nome delle armi, aumenta di livello dopo ogni combattimento e può insegnare un certo numero di abilità al proprio Mirage Master.

I combattimenti si svolgono a turni, con un party di tre personaggi in campo contemporaneamente, mentre gli attacchi devono tenere conto di debolezze e resistenze di ogni avversario. Nel caso in cui venga effettuato un attacco che sfrutta una delle debolezze degli avversari, i nostri compagni reagiranno automaticamente dando via a una serie di combo chiamate Session Skills. Sarà inoltre presente tutta una serie di Skill differenti che renderà i combattimenti particolarmente avvincenti e spettacolari, ma che ci riserviamo di approfondire in sede di recensione.

Tokyo Mirage Sessions #FE

UN CARTONE ANIMATO INTERATTIVO

Dal punto di vista tecnico, TMS#FE si presenta a un primo impatto solido e gradevole alla vista. Il cel-shading non appiattisce del tutto i modelli poligonali, ma consente di spalmare le texture senza appesantire più di tanto il motore grafico. I colori sono in genere brillanti e le ambientazioni esplorabili, inizialmente piuttosto ridotte, sono intelligentemente decorate e danno l’idea di una Tokyo vivace e chiaramente influenzata dal mondo dello spettacolo. Ci hanno piacevolmente colpito alcune scene d’intermezzo, curate magnificamente e disegnate in stile anime. Le musiche, tipicamente j-pop, si concedono delle variazioni interessanti nelle fasi di combattimento e durante l’esplorazione dei dungeon.

Nota dolente, per alcuni, potrebbe essere costituita dalla localizzazione: nella versione da noi provata era disponibile unicamente il doppiaggio in giapponese con sottotitoli, menu e testi a schermo in inglese. L’uscita di Tokyo Mirage Sessions #FE è prevista per il prossimo 24 giugno e noi non mancheremo di fornirvene la recensione dettagliata con qualche giorno d’anticipo!