Cuphead

E anche Cuphead è arrivato su PlayStation 4

Perché mai avremmo dovuto lanciare dalla finestra solo PC, Xbox One e Switch?

Ci siamo quasi. Mancano davvero pochi mesi al lancio delle console di nuova generazione e c’è chi deve decidere, dopo aver seguito le presentazioni di console e giochi, se prendere PlayStation 5 o Xbox Series X. E poi c’è chi invece, come il sottoscritto, è intenzionato a prenderle entrambe. In molti, come me, si trovano così nella situazione di dover fare spazio e sostituire le vecchie console con le nuove, e da qui iniziano i primi dilemmi su cosa farne delle prime: se regalarle, venderle oppure conservarle (ad averne di spazio libero, però).

Per fortuna, ci sono alcune software house che, proprio in questi giorni, hanno deciso di venirci incontro e renderci le cose molto più semplici. Parliamo di StudioMDHR che, a sorpresa, ha lanciato il suo piccolo capolavoro Cuphead anche su PlayStation 4 dopo un periodo di esclusività su PC e Xbox One prima, e su Switch in seguito. Quindi, dopo aver lanciato dalla finestra i nostri monitor e le console Microsoft e Nintendo, prepariamoci a defenestrare anche le nostre PlayStation 4. In questo modo saremo già pronti per fine anno: liberati i nostri mobili TV o scrivanie avremo posto dove collocare le nuove console.

cuphead

Il titolo run’n’gun, uscito in origine nel settembre 2017 su Xbox One e PC, è stato trattato su queste pagine nella sua versione per Nintendo Switch, in occasione del lancio di un paio di anni fa che, tra l’altro, ha dato il via a una sorta di partnership tra l’azienda giapponese e Microsoft per dare possibilità agli utenti Switch di apprezzare alcune delle perle nate dai Microsoft Studios. Il titolo è stato un successo inaspettato, apprezzatissimo dalla critica e dai giocatori che hanno ritrovato le stesse emozioni provate decine di anni fa con gli shooter arcade in stile Contra e Metal Slug.

Ma il successo del titolo è da giustificare principalmente per lo stile artistico diretto dai fratelli Moldenhauer. Il loro lavoro eccelle non solo per lo stile grafico di animazione anni ’30 disegnato a mano e per le ambientazioni e la varietà di boss fight, ma anche sotto l’aspetto sonoro che ha regalato una colonna sonora firmata dall’artista Kristofer Maddigan, premiata anche come delle migliori produzioni jazz di questi anni. Tuttavia, dopo tre anni di presenza nel mercato, avrebbe ancora senso tornare a rischiare un esaurimento nervoso nel recuperare anime per il diavolo sull’isola di Calamaio, insieme a Cuphead e suo fratello Mugman? Beh… sì. Perché? Perché se i giocatori PC, Xbox One e Switch se hanno imprecato a più non posso, non vedo motivo per cui gli utenti PlayStation 4 dovrebbero privarsi di tali “gioie”.

Voi cari giocatori Sony, che fino a ora siete riusciti a scampare al diavolo, è arrivato anche il vostro turno. Sì, perché giocare a Cuphead è come un eterno pungolamento di Lucifero sui vostri nervi. Il titolo basa tutto sul try and learn quindi, nel caso vi venisse voglia di una vacanza alternativa, vi garantisco che durante la giornata non intonerete i tormentoni estivi delle radio ma le melodie suonante dalle trombette dirette da Kristofer Maddigan. E a fine serata, quando andrete a dormire socchiudendo i vostri occhi, nel buio appariranno le scritte lampeggianti “READY”, “WALLOP” e “YOU DIED”.

Non è un caso se il gioco di StudioMDHR è sato definito da molti come il Dark Souls dei platform: è un continuo provare, fallire, riprovare e fallire ancora fino ad aver assimilato ogni singolo pattern e movimento del nemico. Infatti, solo dopo il seicentosessantaseiesimo (666) tentativo di sconfiggere il boss di turno le vostre dita inizieranno ad azionare comandi in maniere meccanica, senza il vostro reale controllo andando a anticipare i moveset dei nemici ormai memorizzati in testa. Ma tranquilli, fallirete anche questo tentativo. Poi, a quello successivo, dopo aver tirato un profondo respiro per calmare i vostri nervi e recuperare la concentrazione, forse riuscirete a battere i boss del gioco. Che poi, sorridono tutti, e ancora mi chiedo cosa c’avranno da ridere. Ah giusto, ridono perché si divertono a vederci impazzire nel fallire contro di loro.

Personalmente ritengo che Cuphead sia uno dei giochi più difficili usciti negli ultimi anni. Anche più della saga Souls di FromSoftware. Parliamoci chiaro, in Dark Souls almeno sono presenti momenti in cui puoi rilassarti, apprezzare un panorama, godersi attimi di stupore nel constatare la pregevole progettazione degli ambienti e soprattutto, prima di una boss fight, c’è quel simbolo luminoso a terra che brilla di speranza. L’aiuto che aspettavi per non impazzire. L’evocazione di un personaggio o, meglio ancora, lo spirito di un altro giocatore che ha finito il gioco già sette volte, appare nel nostro mondo, fulmina il boss con il solo sguardo, lo fa scappare con la coda tra le gambe, si prende le sue anime come ricompensa e ritorna nel suo mondo pronto a aiutare un altro esaurito. In Cuphead, invece, non c’è questo privilegio. Impazzisci da solo, mentre continuano a deriderti tutti con quei sorrisi irritanti a trentadue denti e che ti fanno sentire un incompetente.

Vi aspetterete ora un consiglio: quello di rinunciare a giocarlo vero? Invece no. Cuphead rimane il miglior titolo da consigliare a ogni tipologia di giocatore, da quelli più casual ai giocatori più temerari. E il motivo è molto semplice, perché l’opera dei fratelli Moldenhauer stimola a migliorare sé stessi, a perfezionarsi, a imparare dai propri errori, e a spingerti ad andare avanti e tentare ancora e ancora perché con l’impegno alla fine si arriva al successo. Un po’ come nella vita reale. No no aspettate, cancellate un po’’. Come nella vita reale. Dimenticavo che anche lì ci sono persone che sorridono a trentadue denti denti quando fallite. La sensazione che si prova nel commettere un errore stimola a riprovare e migliorare, ad accettare la sfida e a lavorare fino a superarla, progredire e trovarne una ancora più impegnativa. Al termine di ogni battaglia si è ricompensati con un senso di appagamento e soddisfazione che difficilmente troverete in altri giochi, soulslike compresi.

Cuphead

Il porting di CUuphead su PS4 è un ennesimo elogio al team di sviluppo che è riuscito a lanciare una versione eccellente del titolo, al pari delle altre disponibili su PC, Xbox One e Switch. Anche con il modello standard della console di Sony, ormai in fila alle Poste per ricevere la meritata pensione, il gioco di StudioMDHR è fluido e procede spedito senza problemi, blocchi o errori. È semplicemente perfetto. Si ritrova quella sensazione ormai persa di immediatezza di giocare un titolo di qualche decina di anni fa. Tralasciando ovviamente i tempi di download del gioco, anche se non eccessivi visto le dimensioni di appena 4 GB, ci si ritrova a giocare quasi subito con tempi di caricamento tra un fallimento e un altro dell’ordine di pochi secondi.

Fidatevi, non farete in tempo nemmeno a pensare a quale imprecazione urlare dopo l’ennesima morte che vi ritrovate di nuovo di fronte al nemico che vi ha fatto la festa un’istante prima, sorridendo a trentadue denti. Forse, ora che è possibile giocare Cuphead su tutte le piattaforme, vi aspettavate un consiglio su quale console apprezzarlo al meglio, dove il gameplay riesce a esprimere al meglio la sua fluidità, quale ergonomia del controller riesce meglio a adattarsi alla freneticità delle nostre dita, dove la grafica rende meglio, dove è possibile apprezzare la coinvolgente colonna sonora. Beh… la risposta è molto scontata: giocatelo sulla piattaforma alla quale tenete meno, perché c’è sempre il rischio di un doppio carpiato con avvitamento dalla finestra della vostra stanza.

Cuphead

Stranamente, dopo aver rigiocato Cuphead su PlayStation 4 (la console sta bene, ha prevalso in me il buon senso perché mi serve integra per permutarla e passare alla prossima generazione) ho iniziato a sentire il bisogno di averne di più, di nuove sfide. Sarà stata proprio questa la mossa di marketing ideata da StudioMDHR? Rendere disponibile il gioco su tutte le piattaforme in modo da riportare l’attenzione sulle loro teste a tazzine, per poi ricordare a tutti che è in arrivo il DLC con nuovi boss e personaggi giocabili? Sì, se ve lo siete perso, Cuphead verrà aggiornato con i contenuti di The Delicious Last Course, un’espansione che introdurrà il nuovo personaggio di Ms. Chalice e tantissimi nuovi boss con i quali ripassare il calendario.

Tuttavia, sebbene annunciato lo scorso anno con il lancio programmato nel 2020, di questo DLC se ne sono perse del tutto le tracce e potrebbe esserci il rischio che dovremo attendere fino al 2021 per ritornare sull’isola Calamaio. Un attimo. 2021? Aspettate! Fermi! Che il team si stia prendendo ancora del tempo per sviluppare i nuovi contenuti e portare Cuphead sulle console di nuova generazione in arrivo per fine anno? No, dai. Non lo faranno. Non possono. Una Xbox Series X lanciata dalla finestra può fare danni seri a cose e persone. C’è il rischio che se, mentre le console di questa generazione erano state lanciate già obsolete, quelle della prossima verranno lanciate già in caduta libera.