Ghostbusters: The Video Game Remastered

Ghostbusters: The Video Game Remastered, a caccia di fantasmi dieci anni dopo

L'edizione rimasterizzata del gioco dedicato agli acchiappafantasmi arriva su PC e console.

Questo articolo avrebbe dovuto essere una recensione di Ghostbusters: The Video Game Remastered. Dico avrebbe perché pochi secondi dopo averlo iniziato avevo già capito che non sarebbe mai potuto esserlo, il perchè lo potrete vedere nell’immagine che chiude questo articolo.

Uscito nel giugno del 2009, giusto in tempo per festeggiare i 25 anni dall’uscita del primo film nelle sale, il videogioco dei Ghostbusters è ben distante da ogni tie-in creato prima e dopo. Si basa sui film ma non ne racconta l’accaduto, non vi fa ripercorrere quanto già vissuto nelle versioni cinematografiche, non vi mette nei panni dei protagonisti. Vi porta semplicemente nel loro mondo, nel loro quartier generale, accompagnati proprio dai quattro scienziati dell’occulto che abbiamo imparato a conoscere vedendo e rivedendo quelle preistoriche videocassette. 

E CHI CHIAMERETE?

Vivere in quella caserma dei pompieri era il sogno di ogni persona dopo aver visto il film, provare quella pertica che… funziona!, sentire il suono della campanella che ci chiama al lavoro, uscire a tutta velocità con la macchina a sirene spiegate e bruciare qualche semaforo, dormire tra i fantasmi sapendo poi che, al piano di sotto, c’è un bel dispositivo di stoccaggio che fa preoccupare Egon, visto che i suoi strumenti gli stanno preannunciando qualcosa di grosso all’orizzonte.

Sono passati 30 anni e il mito dei Ghostbusters è ancora vivo più che mai ed è giusto che questa versione rimasterizzata del gioco riceva nuovamente le attenzioni che merita. Di questo voglio raccontarvi, mettendo da parte le speranze per un seguito con attori e  scrittori originali, cosa ormai impossibile.

Voglio parlarvi di quel terzo film, diventato poi un un videogioco e passato forse troppo inosservato. Non un prodotto perfetto, ma comunque una sorta di testamento con un copione scritto, come vedremo, da due persone speciali.

NON GUARDATE NEL FRIGO

Ghostbuster: The Video Game Remastered può essere considerato in tutto e per tutto come il seguito del secondo film della serie, respinta la minaccia di Vigo (e soprattutto di Janosz Poha come suo cieco accolito, munito di magnificente appartamento in centro con parcheggio gratis), i quattro eroi hanno bisogno di assumere nuovo personale.

Dopo il veloce colloquio per l’assunzione di Winston anche nel nostro caso crede “agli UFO, alle proiezioni astrali, alla telepatia, alla ESP, alla chiaroveggenza, alla fotografia spiritica, alla telecinesi, ai medium scriventi e non scriventi, al mostro di Loch Ness, e alla teoria sull’Atlantide”, si è rivelato essere un ottimo modo per avere un posto di lavoro. Assunti con l’altisonante carica di Addetto all’Equipaggiamento Sperimentale, o più semplicemente Novellino (Rookie) da subito i vostri nuovi colleghi acchiappafantasmi vi fanno capire il delicato compito che vi sarà affidato e la facilità con cui potrete passare da acchiappafantasma a fantasma.

PERSONAGGI ECTOPLASMATICI

Scritto a due mani, come accaduto per i due film, da Dan Aykroyd e Harold Ramis (Ray è Egon per i carpatici tra di voi che non li conoscono) questo gioco vanta, oltre a questo, anche la presenza degli stessi. Oltre ai due attori, ritroviamo all’interno del gioco anche molte altre facce note. Peter, Egon, Ray e Winston sono in gran forma e non manca la fedele Janine a rispondere con la solita eccitazione alle telefonate dei clienti.

Immancabile anche il grande amico del Dott. Venkman, il Sig. Beck Peck che dopo il tentativo (andato a buon fine peraltro) di disattivare la griglia nel secondo capitolo del film, torna anche in questo episodio pronto come sempre a farci passare come consumati venditori di fumo che usano gas sensori e nervini per provocare allucinazioni, facendo in modo che la gente creda di vedere fantasmi. Grande assente nostro malgrado il comico Rick Moranis il Louis Tully “Mastro di Chiavi”, che tanto ci aveva divertito nei due film, che, ritiratosi dal mondo del cinema si è dedicato ad altre attività e, se siete curiosi di sapere quali vi basterà cliccare questo link.

NOSTALGIA DELL’OMINO DI MARSHMALLOW

Ghostbusters: The Video Game Remaster oltre a riunire l’intero cast ci regala diversi spunti e momenti di pura nostalgia: già al tempo della sua prima uscita, il fatto di poter risentire e rivedere i nostri eroi era stato emozionante, mentre oggi il tutto è amplificato da qualche anno in più sul groppone e dal fatto che rientrare in quella caserma sia sempre emozionante. Le musiche originali del film rendono l’atmosfera che si respira del tutto identica a quella che traspariva guardando la pellicola anni fa, facendo risultare il gioco come un imperdibile documento e tributo per i fan (anche se risulta pienamente godibile e divertente anche ai neofiti del genere e coloro che non hanno mai visto i film).

Nonostante la bontà del motore grafico messo a punto all’epoca caricando oggi il titolo ci troviamo comunque a giocare a qualcosa che mostra come il tempo sia passato, benché la parola Remastered si addica poco al lavoro di “restauro” operato sul gioco, rivelandosi piuttosto una mossa indirizzata a chi, come il sottoscritto, lo ha acquistato nuovamente (in versione portatile Switch) per tornare a vestire nuovamente quella divisa.

Ghostbusters: The Video Game Remastered non è solamente un gioco, deve essere visto come un tributo e un regalo ad una generazione cresciuta con la convinzione che incrociare i flussi fosse male, sapendo che il Mastro di Chiavi e il Guardia di Porta non vanno fatti incontrare e che Vigo il Carpatico, oltre a soffrire di carenza felina, neanche morì di vecchiaia (“Fu avvelenato, pugnalato, impalato, impiccato, sbudellato, affogato e squartato”)!. Il prodotto che abbiamo tra le mani oggi è un omaggio di due amici e scrittori (Aykroyd e Ramis) che hanno chiamato a raccolta la loro squadra e hanno voluto dare un seguito alle loro avventure senza rischiare di cadere in passi falsi con altri film.

Questa versione Remastered non aggiunge nulla rispetto a quanto avevamo visto qualche anno fa sulle console di precedente generazione se non la possibilità di recuperare un titolo che non tutti potrebbero aver avuto la fortuna di giocare o conoscere. Ma non abbiate paura, funziona ancora tutto a dovere, le batterie degli zaini protonici hanno una durata di cinquemila anni. Come detto in apertura chiudo questo articolo con l’immagine che segna la vera differenza tra la versione uscita nel 2009 e quella che troviamo oggi negli scaffali senza spendere ulteriori parole ma citando solamente il Dott. Peter Venkman.

“Ci vediamo dall’altra parte!”