Pode

Dalla Norvegia arriva un puzzle game cooperativo con protagonisti una roccia e una stella.

La Scandinavia. Terra di vichinghi, ragazze dagli occhi di ghiaccio e… videogiochi! Sì, avete letto bene, videogiochi. DICE, Zoink,  Starbreeze, Housemarque e RedLynx sono solo alcune delle realtà consolidate che negli ultimi anni sono riuscite a imporsi con fermezza e qualità nel settore videoludico. L’industria nordica dell’intrattenimento digitale è in costante crescita ormai da diverso tempo, sia per quanto riguarda grosse produzioni per conto di grandi publisher come Ubisoft, nel caso di Massive Entertainment, che giochi minori come il divertentissimo Flipping Death sviluppato da Zoink Games. Ma l’elenco di titoli apprezzati da pubblico e critica, è sorprendentemente vario, segno che la strada intrapresa è quella giusta. 

Ne abbiamo avuto la riprova durante la scorsa Gamescom di Colonia, dove abbiamo trascorso buona parte del nostro tempo in stand come quello dedicato ai giochi sviluppati in Svezia o provando produzioni provenienti da alcune regioni scandinave. E tra i giochi molto interessanti di tutte le fogge e un’ospitalità cordiale e calorosa (chi l’ha detto che i nordici sono persone fredde?), ci siamo imbattuti in un piccolo titolo indie pensato principalmente per essere giocato in due: Pode. Nel mio caso ho avuto la possibilità di provarlo in compagnia di un membro della software house Henchman & Goon, che tra un rompicapo e l’altro mi ha fornito interessanti informazioni sul titolo che, dopo aver debuttato negli scorsi mesi su Switch, è disponibile dal 19 febbraio anche su PS4.  

Pode
Quella di Bulder e Glo si rivela ben presto un’amicizia vera a profonda.

UN LEGAME INDISSOLUBILE  

I protagonisti di questa avventura sono Bulder e Glo, rispettivamente una roccia e una stella, quest’ultima desiderosa di ritrovare il suo posto nel firmamento celeste dopo essere caduta al suolo. Con queste promesse ci viene presentato Pode, un viaggio che i giocatori stessi intraprenderanno nelle sembianze dei due protagonisti, pronti ad aiutarsi a vicenda proprio come farebbero due amici di vecchia data. Bulder e Glo sono quindi legati a un doppio filo, una connessione che va oltre il rapporto collaborativo stipulato per raggiungere la sommità della montagna, come testimoniato negli sporadici filmati in-game che sottolineano il legame affettivo venutosi a creare tra i personaggi. 

Bulder è una roccia che creando un campo magnetico attira a sé blocchi di pietra ed è in grado di premere interruttori di vario genere, oltre a poter trasportare oggetti inglobandoli al suo interno. La stella Glo invece può sfruttare la sua luminescenza per far crescere piante e illuminare che rivelano passaggi nascosti o ne attivano di altri. Queste sono solo alcune della abilità su cui i due protagonisti potranno contare, con altre che saranno acquisite in funzione dei rompicapi da risolvere. Le loro skill possono essere sfruttate nelle maniere più disparate ma soprattutto combinate insieme per superare i vari ostacoli che incontrerete nel corso del gioco. 

GAMEPLAY DI COPPIA 

Sebbene sia interamente giocabile in solitaria, non senza qualche difficoltà nel dover talvolta esibirsi in combo di salti e azioni passando da un personaggio all’altro, Pode è la classica esperienza che esprime tutto il suo potenziale se affrontata in compagnia di un amico, un parente o la propria dolce metà. Non è un caso che in quel di Colonia gli sviluppatori abbiano più volte posto l’accento su questo aspetto della loro produzione. Grosso modo il gameplay è quello tipico dei platform, in cui si cerca di raggiungere determinate zone saltando tra di esse e si usano quel paio di abilità che ogni personaggio possiede, al fine di attivare interruttori, raggiungere zone all’apparenza inarrivabili e risolvere un buon numero di puzzle ambientali. 

Servirà quindi un sano spirito di collaborazione e tanta arguzia per venire a capo dei molteplici rompicapi ambientali con cui il titolo mette alla prova i videogiocatori, logicamente sfruttando i poteri dei due simpatici personaggi. Quasi sempre l’obiettivo dichiarato del gioco è raggiungere la zona successiva trovandone la via d’uscita, non senza però aver risolto rompicapi che si susseguono uno dopo l’altro. A ciò si aggiungono una serie di collezionabili da scovare esplorando i vari scenari, a cui è possibile accedere in qualsiasi momento provando a raggiungere zone prima inaccessibili, il tutto sfruttando le abilità apprese durante il corso dell’avventura.  

RAGIONA. RISOLVI. RIPETI

Negli otto livelli messi a disposizione, ognuno composto da un numero variabile di sezioni, non mancano quindi delle sfide ben caratterizzate da affrontare con l’aiuto dell’altro giocatore. Alla fine di ogni singolo percorso troverete ad attendervi un grosso puzzle ambientale composto da una serie di passaggi che prevedono proprio la coordinazione e collaborazione tra i personaggi. In linea di massima questi sono ben strutturati e spingono in maniera decisa sul gioco di squadra, facendo combinare loro abilità.  Ad esempio troverete delle combinazioni di simboli di allineare nella giusta maniera, serie di elementi da illuminare contemporaneamente e delle rose da far sbocciare in rapida successione.  

A volte però la complessità degli enigmi proposti è tale da rendere altamente frustrante la risoluzione di alcuni di essi, in virtù di una poca chiarezza di fondo sulle azioni da compiere. A onor del vero a creare una certa confusione sono anche gli schemi che i giocatori necessitano di seguire per arrivare a capo della situazione, a volte non proprio d’aiuto e che vanno interpretati correttamente. Nella maggior parte dei casi basta mettere in moto il cervello, in altre si procede per tentativi fino a raggiungere il risultato desiderato; di certo le varie prove non sono mai banali e la complessità di queste riuscirà a intrattenervi a volte anche più del dovuto.

Pode
Lo stile artistico di Pode riesce ogni volta a soprendere grazie a scenari mozzafiato.

SINFONIA D’INTENTI

Sulle prime Pode non ruba di certo l’occhio, e non si può dire che abbia delle texture rifinite e complesse, ma in momenti specifici riesce a catalizzare l’attenzione in maniera ipnotizzante. La magia si materializza al passaggio di Bulder e Glo, dove gli scenari fino a quel momento letargici e smunti, ritornano alla vita colorandosi vivacemente, tra piante esotiche e preziosi cristalli luminescenti. Questo accade previa l’attivazione delle loro abilità, portando il giocatore a colorare i livelli di gioco nonostante sia più un capriccio estetico che funzionale, ma ammettiamo di esserci lasciati tentare dal risvegliare la natura dormiente in ogni porzione degli scenari. Ogni ambientazione si differenzia dalle altre non solo per il tema proposto, ma anche per scelte cromatiche e stilistiche, fino ad arrivare tipo di visuale (a volte non impeccabile). Piccoli laghi, fredde caverne e sezioni al buio offrono una varietà visiva dei livelli apprezzabile, su cui poi si sviluppano la moltitudine di puzzle ambientali.

Non è tutto rose e fiori, a dirla tutta, la natura da titolo indie viene però fuori con il passare del tempo, quando l’effetto meraviglia dettato dallo stile minimale lascia lo spazio a qualche stroncatura di carattere tecnico. Non di rado siamo rimasti bloccati in piante o elementi degli scenari, che in altre occasione ci hanno anche permesso di “barare” sfruttando rocce e punti rialzati senza seguire tutta la trafila necessaria per raggiungere determinate zone. Mai d’intralcio e sempre sul pezzo la colonna sonora di Pode non è da meno in quanto a magia. Onirico nella sua veste orchestrale, il sound design puntualizza in maniera impeccabile i momenti di grande pathos, tanto nelle cut-scene che nelle varie fasi dove i giocatori uniscono le forze (e le menti) per superare i vari ostacoli.

Pode
GIUDIZIO
Pode è uno di quei titoli perfetti da giocare con una persona al nostro fianco. La produzione di stampo norvegese si è rivelata divertente e intrigante nel proporre qualche ora di spensieratezza in compagnia tra enigmi e rompicapi da risolvere, alcuni di questi un po’ confusionari come concezione. Al netto di questo si avverte qualche limitazione nel non aver canalizzato fino in fondo l’aspetto artistico ed emotivo, che avrebbero donato al titolo uno spessore ancora maggiore. In questo caso più che all’offerta di contenuti è doveroso valutare il tipo di esperienza che si cerca, per tale ragione l’acquisto o meno di Pode è subordinato dall’avere o meno una persona con cui condividere questa significativa avventura.
GRAFICA
7
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
6.5
GAMEPLAY
7
PRO
Divertente e intrigante se giocato in compagnia
Dal punto di vista artistico riesce a offrire spunti degni di nota
Tanti puzzle ambientali da risolvere...
CONTRO
...alcuni di questi però sono confusionari
Tecnicamente non ineccepibile
Manca quel guizzo generale che avrebbe reso il tutto più interessante
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