Chilf of light
Versione testata: Switch

Child of Light Ultimate Edition

Dopo essere apparso su pressoché qualsiasi console e aver goduto di un pieno successo tra pubblico e critica, Child of Light Ultimate Edition approda su Nintendo Switch per un’ultima, straziante avventura in un mondo incantato.

C’ERA UNA VOLTA

Non appena si avvia il gioco e le note di un malinconico pianoforte accompagnano il filmato iniziale, si evince quanto l’avventura sviluppata da Ubisoft Montreal miri a stuzzicare le corde più sensibili dei giocatori. Una storia classica: una bambina rimasta orfana della madre, un padre che perde la testa per la donna sbagliata, una strega malvagia che mira a conquistare il potere e ad estendere la propria ombra sull’intero regno senza fare prigionieri. A farne le spese, la piccola Aurora dalla fulgida chioma che, una notte, si sveglia sola, in un mondo freddo e inospitale…
Child of Light Ultimate edition

SOGNO O SON DESTO?

Le prime fasi di gioco lasciano al giocatore il compito di prendere dimestichezza con il semplice sistema di controllo in un’area che solo all’apparenza è liberamente esplorabile. Fatta conoscenza con il piccolo Igniculus, una lucciola parlante dalla testa a forma di castagna, potremo correre avanti e indietro per la foresta alla ricerca di una via d’uscita da ciò che sembra un incubo senza fine. Abbandonata a sé stessa in una terra fredda e inospitale, Aurora dovrà imparare a fare affidamento sulle proprie forze, maturare e crescere in quella che potremmo definire un’avventura di formazione.

Lungo il cammino incontreremo un buon numero di personaggi che andranno ad arricchire il nostro party, ognuno dotato delle proprie caratteristiche e abilità particolari, che tuttavia difficilmente riusciremo a spolpare a dovere se non con il livello di difficoltà più alto. Gli sviluppatori hanno infatti optato per un bilanciamento della difficoltà tendente verso il basso, in modo tale che anche i giocatori meno avvezzi al genere possano godere dell’avventura senza incappare nelle declinazioni più frustranti e ripetitive dei giochi di ruolo, una su tutte un livellamento sfrenato dei personaggi.

Child Of Light Ultimate Edition

TATTICA A TURNI

Il sistema di combattimento prevede infatti che i turni nei quali vengono eseguite sia le azioni della propria squadra che quelle dei nemici siano scanditi da una barra orizzontale, sulla quale il segnalino di ogni personaggio scorre a una velocità variabile, a seconda delle proprie statistiche. Tale barra è divisa in due tratti: il primo, quello d’azione, è più lungo e consente di preparare la propria strategia in vista della fase di lancio, ovvero il tratto finale in cui vengono eseguiti gli attacchi veri e propri. In caso un personaggio venga colpito durante la fase di lancio, questi viene infatti retrocesso nella barra d’azione e il proprio attacco interrotto. Ciò vale sia per i personaggi del party che per i nemici, perciò programmare i propri attacchi con il giusto tempismo consente spesso di effettuare attacchi multipli senza subirne o di guadagnare tempo per caricare attacchi più potenti ma che necessitano di un maggior tempo di lancio. Anche Igniculus accorre in nostro aiuto in questo frangente: premendo il tasto LZ è infatti possibile accecare i nemici e rallentare il loro incedere lungo la barra d’azione e beneficiare così di un’ulteriore margine temporale.

Child Of Light Ultimate Edition

UNA LUCE CHE SQUARCIA LE TENEBRE

L’azione della nostra lucciola preferita non si limita tuttavia ai meri combattimenti, ma è parte integrante dell’esplorazione di Lemuria, il regno bidimensionale messo in piedi dai ragazzi di Ubisoft. Grazie all’UbiArt Framework, il motore proprietario costruito per questo tipo di produzioni, gli sviluppatori hanno dato vita a un mondo fatto di luci e ombre, in cui la fulva chioma della protagonista e il proprio brillante amico si muovono saettanti, uniche forme sgargianti in un mondo altrimenti opaco e desolante. La profondità è data soprattutto dalle ombre in primo piano, mentre le piattaforme naturali e gli elementi interattivi vanno a formare un teatro di figura che sembra uscito direttamente dai saltimbanchi medievali. Le numerose zone buie spesso nascondono passaggi segreti e invitano il giocatore a utilizzare Igniculus per illuminarle e scoprire nuovi anfratti in cui infilarsi, nuovi antri da esplorare e porte da spalancare. Il design dei livelli è ben bilanciato tra linearità e libertà d’esplorazione e non lascia mai il giocatore in preda allo smarrimento: anche quando ci si avventura in deviazioni multiple si riesce quasi sempre a capire in quale punto ci si trovi rispetto alla strada “principale”.

La colonna sonora fa il proprio dovere e offre semplici motivi ricorrenti, frutto di strumenti classici come il pianoforte, violini o flauti: quel che ne risulta è una colonna sonora che si infila ben presto nella mente del giocatore per occuparla il più a lungo possibile, anche a scapito di una varietà non eccelsa. Stesso difetto riscontrabile, a voler guardare il pelo nell’uovo, nel design dei nemici, ispirato e ben fatto ma non troppo variegato e tutto sommato ridondante per buona parte dell’avventura. La stessa arena di combattimento è strutturata sempre allo stesso modo, sebbene gli elementi grafici a schermo mutino assieme alle zone che stiamo esplorando.

Nel complesso tuttavia il lavoro svolto da Ubisoft Montreal, proprio grazie al proprio stile visivo e all’incedere favoleggiante, riesce a non risentire del peso degli anni e a risultare godibile nonostante alcune soluzioni ripetitive che tuttavia non bastano a inficiarne la bontà.

Chilf of light
Child of Light Ultimate Edition
GIUDIZIO
Child of Light approda infine anche su Switch e, sebbene questa Ultimate Edition racchiuda tutti i DLC pubblicati nel corso degli anni, non si discosta di molto dalle precedenti incarnazioni. La possibilità di portare il mondo di Lemuria sempre con sé costituisce di fatto un valore aggiunto, mentre condividere un Joy-Con con un amico per farsi aiutare sia durante l'esplorazione che durante le battaglie si è rivelato inaspettatamente piacevole. Rimangono di fatto tutti i pregi riscontrati nelle altre versioni, a partire da un comparto grafico curato e senza dubbio caratteristico, passando per una narrazione, completamente tradotta in italiano, che si sposa al meglio con il mondo favoleggiante in cui si trova suo malgrado la piccola Aurora e una colonna sonora convincente, coerente e ispirata, sebbene non spicchi in quanto a originalità. Consigliato senza riserve a tutti coloro che finora non hanno avuto il piacere di recuperarlo.
GRAFICA
8.5
SONORO
8
LONGEVITÀ
7
GAMEPLAY
7.5
PRO
Visivamente delizioso
Colonna sonora curata e coerente
Sistema di combattimento convincente
CONTRO
Doppiaggio italiano inferiore alla controparte inglese
Alcune scelte stilistiche ridondanti
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