PES 2019 - Coutinho
Versione testata: PS4 Pro

PES 2019

La guerra calcistica in ambito videoludico è ormai da anni uno scontro a due tra i giapponesi di Konami e il team canadese di Electronic Arts: uno scontro di filosofie, di tifoserie, ma anche e sopratutto di licenze. Negli ultimi anni infatti la sfida si è spostata dal rettangolo di gioco virtuale ai contratti di esclusiva con competizioni, team, campionati e testimonial più o meno prestigiosi. Per colmare il gap con la concorrenza, negli ultimi anni i ragazzi di Konami avevano ben pensato di puntare forte sulle licenze delle coppe europee che però, proprio a partire da quest’anno, sono diventate un’esclusiva per la serie FIFA.

Ed ecco che in PES 2019 il gameplay torna al centro di tutto, con un motore grafico sempre più convincente, una simulazione calcistica sempre più raffinata: sarà dunque Konami a segnare il primo calcio di rigore della nuova stagione videoludica? Non ci resta che scoprirlo insieme.

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TOCCHI DI CLASSE

La prima cosa che si nota all’avvio di PES 2019 è un’interfaccia tutta nuova, che abbandona almeno parzialmente lo stile piuttosto vintage a cui il team giapponese ci aveva abituato, in favore di un layout decisamente più intuitivo e moderno. Procedendo però a selezionare la nostra squadra, diviene chiarissimo quale sia il punto debole dell’intera produzione. L’assenza di licenze non è una novità per la serie, certo, ma le scelte di Konami sono quantomeno singolari e mirate a conquistare mercati diversi, vista la concorrenza spietata del brand FIFA.

Vanno dunque viste in quest’ottica le licenze della Jupiter League belga, della Liga portoghese, della Liga russa e l’Eredivisie. Escludendo la licenza della Ligue 1 francese, la situazione degli altri campionati principali europei è alquanto disastrosa: l’unica squadra spagnola su licenza è il Barcellona, sponsor ufficiale del titolo. Ci dobbiamo dunque rassegnare a una versione alternativa de El Clasico, che vedrà scontrarsi Barcellona e Madrid White. La situazione della Premier League non è migliore, con solo Arsenal e Liverpool su licenza completa: nessuna traccia di Chelsea, Tottenham o delle due squadre di Manchester, solo per rimanere in ambito top club. Il campionato italiano è quello che riesce in qualche modo a salvarsi, vedendo tutte le squadre con stemmi e maglie originali a eccezione della Juventus (o se preferite PM Black White, ndr). Insomma, gli accordi ci sono e in grande quantità, non c’è dubbio, ma non riguardano probabilmente quelle squadre che i fan europei si sarebbero aspettati.

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Naturalmente la possibilità di aggiungere le licenze con l’ausilio di mod prodotte dalla community non manca, ma è innegabile che chiunque si aspetti sempre qualcosa di più da un colosso del calibro di Konami. Archiviata però la parziale delusione iniziale è tempo di scendere in campo, e il feeling con la simulazione calcistica made in Japan è eccezionale: il Fox Engine dà sfoggio delle sue potenzialità con un colpo d’occhio notevole che gode del supporto dell’HDR. Il risultato è apprezzabile in ogni tipo di condizione e su ogni elemento. Le animazioni sono state riviste e sono ora più fluide e naturali di sempre, ed è possibile apprezzarle in modo particolare a ogni tackle e contrasto, con un dinamica delle cadute davvero interessante e credibile. Anche il movimento e il controllo della palla sono migliorati in maniera apprezzabile grazie alla tecnologia First Touch Impact, che gestisce in modo più preciso l’impatto della sfera in base alla posizione del piede del calciatore.

I movimenti e le animazioni al contatto con il pallone faranno sorgere il dubbio se quello che vedete su schermo sia un videogioco o una partita reale. Il sistema risulta essere intuitivo, ma dare vita a scambi veloci e precisi richiederà un po’ di pratica, e di conseguenza a una grande soddisfazione. Il comportamento dell’IA ci è sembrato buono, con giocatori pronti a buttarsi nello spazio per ricevere un probabile passaggio di ritorno, e non sarà raro subire goal con azioni davvero di pregevole fattura. Meno brillanti invece le reazioni dell’IA in fase difensiva, con difensori a volte poco reattivi anche se l’aumento del livello di difficoltà saprà darvi del filo da torcere. Splendide anche le animazioni che riguardano le parate dei portieri, anche se ci è sembrato che si lascino sorprendere talvolta da conclusioni non proprio irresistibili.

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CATENACCIO ALL’ITALIANA

Abbiamo abbondantemente parlato delle licenze e del feeling del nuovo lavoro di Konami ma in soldoni, che cosa propone di nuovo PES 2019? La risposta è in realtà piuttosto semplice: nulla. Non che sia necessariamente un aspetto negativo, intendiamoci, ma l’offerta ludica del capitolo 2019 va a rifinire ulteriormente tutto quello che era già stato proposto negli anni passati. Ritroviamo dunque un campionato master ulteriormente affinato, con un editor davvero degno di nota, l’ormai consueta modalità diventa un mito e quella MyClub, oltre al singolo campionato o coppa.

Nulla di innovativo, e per quanto il campionato Master sia in grado da solo di offrire una discreta longevità, la sensazione è quella di essere di fronte a un’offerta ludica che fatica a tenere il passo di un concorrente che invece si muove a passi da gigante verso un prodotto più fresco e innovativo. Nulla da segnalare anche per il comparto multiplayer online, con matchmaking preciso e una connessione sempre stabile che non ci ha creato nessun tipo di problema nei test effettuati.

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TECNICA E MUSCOLI

Il comparto tecnico sfoggiato da Konami è senza dubbio il fiore all’occhiello dell’intera produzione, con un FOX Engine capace davvero di stupire per realismo e qualità assoluta su ogni dettaglio: la realizzazione degli stadi, presenti in buon numero, e dei giocatori è assolutamente foto realistica e viene ulteriormente impreziosita da un sistema di illuminazione egregio e da effetti particellari che rendono il tutto estremamente vivo e vibrante senza intaccare in nessun modo un frame-rate granitico e stabile.

Da segnalare invece una realizzazione meno accurata dei volti di giocatori meno famosi e un comparto audio che si è rivelato piuttosto particolare da gestire, con buoni effetti audio e di ambiente, e con una buona telecronaca affidata alle ormai familiari voci di Fabio Caressa e Luca Marchegiani ma che tuttavia non gode di un missaggio brillante. Il volume della telecronaca è infatti significativamente basso, e per ovviare al problema abbiamo dovuto abbassare in maniera considerevole tutto il resto per poi sistemare il volume della TV a livelli veramente alti.

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GIUDIZIO
L’edizione 2019 del calcio secondo Konami è uno spettacolo per gli occhi e per gli amanti del gioco del calcio: tecnicamente superbo e con un ottimo feeling circa il possesso palla e il gioco, capace di valorizzare al meglio uno scambio fatto in velocità o un passaggio rischioso. Questo aspetto però si scontra con una ormai cronica mancanza di licenze, almeno di quelle più importanti, che di fatto toglie al titolo una buonissima parte di quel coinvolgimento che ormai ci si aspetterebbe da una produzione così matura. L’impressione, in termini calcistici, è quella di una squadra dall’elevato livello tecnico, ma senza la giusta qualità a centrocampo e priva di qualche variante tattica. Sarà abbastanza per aggiudicarsi il titolo a fine stagione? Probabilmente no, ma questo sarete voi a deciderlo.
GRAFICA
9.5
SONORO
8.5
LONGEVITÀ
8.5
GAMEPLAY
8
PRO
Comparto tecnico di spessore
Animazioni fantastiche
First Touch Impact
Ottimo editor
CONTRO
Contenuti e licenze veramente ridotte
IA migliorabile in alcuni frangenti
Comparto audio da rivedere
8.7
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