Call of the Sea

Call of the Sea

Partiamo con gli Everhart per giungere su un'isola misteriosa.

Quello che più colpisce fin dall’inizio di Call of the Sea è la costruzione dell’arco narrativo di questa peculiare avventura, civiltà perdute, isole misteriose, elisir magici, enigmi da risolvere e un amore complesso. Subito si viene catapultati nel mondo di Norah Everhart, insegnante d’arte alla ricerca del suo amato compagno dato disperso durante l’ultima spedizione archeologica intrapresa. Questa spedizione a cui ha preso parte Harry però non è per la gloria o per una fantomatica scoperta, è per salvare la vita di Norah.

Call of the Sea
“Oh Harry, dove sei finito?”

NACAAL COME ATLANTIDE

Norah è affetta da una strana malattia che rende le sue mani maculate, o meglio, “a macchie di dalmata” come le definiva affettuosamente suo marito, sfociate in seguito alla prematura morte della madre. Che ci sia un collegamento misterioso tra madre e figlia? Una cosa però è certa, questa condizione di malattia mette a dura prova la psiche e il fisico stesso di Norah, che lentamente la sta consumando. E così Harry, archeologo avventuriero decide di partire alla ricerca di un antico e misterioso elisir in grado, secondo alcune leggende delle isole del Pacifico, di curare qualsiasi malattia.

Questo perché non poteva sopportare l’idea di perdere la sua amata senza fare niente ignorando il fatto che avrebbe potuto non far più ritorno. Dopo un anno che si erano perse la tracce della spedizione di suo marito, Norah riceve uno strano pacchetto contenente un coltello a tre lame di antica fattura, una foto del marito scomparso corredata da un luogo da raggiungere e da una chiave d’ottone. Che altro poteva fare se non mettersi in viaggio per cercare l’amore della sua vita? Anche se inizialmente può sembrare una semplice storia d’amore, durante il gioco saremo colti da interessanti sorprese come un antico popolo sparito nel nulla, e visioni oniriche che ci condurranno letteralmente in altri mondi.

TRE GIORNI PER CERCAR LE RISPOSTE

Una volta giunta sull’isola Norah avrà a disposizione tre giorni per trovare suo marito prima che la nave torni a prenderla, e di fatto si ritroverà così faccia a faccia con un paradiso terrestre che tra le sue fronde, specchi d’acqua e montagne nasconde una storia di sacrifici umani, invocazioni cruenti e dei violenti. Durante le ricerche Norah si imbatterà in tantissimi indizi lasciati da Harry, una sorta di caccia al tesoro che la condurranno per l’isola, apprendendo anche notizie e punti di vista dell’equipaggio che indicano l’isola come un luogo maledetto e che conduce alla pazzia l’essere umano. Punto a favore di Norah sarà la conoscenza dell’arte permettendogli di non aver difficoltà a leggere e interpretare le pitture rupestri e i simboli lasciati dall’antica civiltà Nacaal dell’isola, permettendoci così di comprendere meglio l’ambiente circostante e lasciarci trasportare dall’avventura.

Lungo il percorso ci imbatteremo in enormi strutture di pietra di forma irregolare ma che tutte conducono poi a forme o stanze romboidali, dispositivi “magici” che permettono di controllare la natura, villaggi abbandonati nella foresta e in un mondo di sotto. Ciò che sconvolgerà Norah durante la sua permanenza sarà la sua sensazione di appartenenza a quel luogo sconosciuto, instaurando un qualche tipo di connessione con l’isola e gli spiriti, permettendole di giungere alla verità. Caratteristica di questo viaggio narrativo e che la visuale è in prima persona e Norah sarà completamente da sola, ritrovandosi a parlare tra sé e sé mentre si scoprono indizi, si ammirano scorci paesaggistici e ricorda a sé stessa i momenti felici passati con Harry.

Di fondamentale importanza sarà il diario di Norah sul quale lei annoterà tutti i segni, simboli, indizi e l’avanzamento della storia, utili poi a noi per svelare gli enigmi. Quest’ultimi infatti, potrebbero portare via un po’ più tempo del previsto poiché alcuni potrebbero risultare un po’ ostici, alzando il livello di attenzione e concentrazione sul gioco.

UN VERO E PROPRIO ROMPICAPO

Call of the Sea si posiziona come un gioco a metà tra le avventure punta e clicca e i walking simulator, il che si rende molto piacevole da giocare e interessante. Gli enigmi si riveleranno obbligatori per poter procedere con l’avanzamento della storia e alcuni potrebbero risultare più complessi di altri, mettendo a dura prova le vostre abilità e bloccandovi per un po’ di tempo e influenzando la vostra esperienza. Come abbiamo detto nei paragrafi precedenti il comparto artistico e la sua realizzazione tecnica non si avvicina a una produzione da tripla A, risultando magari un poco artificiosa ma che si sposa bene con lo stile fumetto e un po’ da cartone animato.

Durante l’esperienza di gioco potrebbe capitare che Norah rimanga bloccata in qualche punto specifico dell’avventura, non facendovi capire in che punto si trovi e come poi uscirne, ma niente di non risolvibile tranquillamente poiché è un gioco che va approcciato con calma. La fretta non è contemplata per Call of the Sea, poiché si pone anche come viaggio introspettivo della protagonista e caratterizzato da puzzle che vanno osservati e capiti per essere risolti. Quindi vale sicuramente la pena accompagnare Norah nel suo viaggio reale e mistico allo stesso tempo, dividendosi tra chi voler continuare ad essere o cosa diventare.

Call of the Sea
Call of the Sea
GIUDIZIO
Call of the Sea è un puzzle game narrativo che richiede una capacità di osservazione molto attenta e in certi casi anche di perseveranza per risolvere alcuni enigmi, poiché non tutto sarà così chiaro e comprensibile. L’avventura però per struttura della storia, dei personaggi e dei dialoghi è degna di nota, rendendo l’esperienza di gioco coinvolgente e interessante, risultando mai banale, con un finale che sarà letteralmente nelle vostre mani.
GRAFICA
7
SONORO
7
LONGEVITÀ
7
GAMEPLAY
7
PRO
Componente narrativa coinvolgente
Storia e ambientazione in sintonia con l’idea di avventura grafica
Stimolante la ricerca e la scoperta degli indizi
CONTRO
Enigmi mal calibrati, talvolta fin troppo complicati
7