Infliction: Extended Cut

Caustic Reality ripropone il suo survival horror in versione estesa.

Una notte buia dal cielo stellato, un silenzio quasi surreale squarciato dai lampeggianti di una volante al ciglio della strada e, all’improvviso, squilla il telefono. È proprio questa una delle più classiche, ma sempre apprezzate, introduzioni al genere horror adottate da Caustic Reality per Infliction – Extended Cut, ispirato al playable teaser di P.T. di Hideo Kojima, con il quale condivide proprio l’atmosfera.

Stimolati proprio da quell’ambient cupo che mira a prendere spunto dalla quotidianità, Infliction si rispecchia in un walking simulator a impronta horror-psicologica, in stile Layers of Fear, che nasce e si consuma all’interno dello stesso scenario che muterà nel corso della storia, caratterizzato da un approccio particolare a delle tematiche sempre difficili da affrontare.

Infliction tenta di percorrere le stesse atmosfere orrorifiche della demo di P.T. realizzata da Hideo Kojima.

“PRONTO?… O FORSE NO?”

Questa avventura inizierà nel momento in cui riceveremo una telefonata: è Sarah, la moglie del nostro protagonista Gary, che ci chiede di tornare a casa per recuperare dei biglietti aerei che aveva, ovviamente, dimenticato. Una volta arrivati a casa, giungeranno i primi dubbi: è tutto fin troppo tranquillo, silenzioso, deserto; nessun vicino, una cuccia vuota, e l’assenza totale di ogni tipo di rumore. Una volta trovati i biglietti, basterà far partire un video per confermare i nostri dubbi: la visione del brutale omicidio della moglie Sarah, accoltellata da un uomo mascherato, spingerà Gary a saltare in auto e fuggire dall’abitazione.

Ricordate la premessa fatta poco fa? Ebbene si, chiamatelo presagio o strana coincidenza, ma una volta in strada, Gary avrà un brusco incidente, e si risveglierà proprio in quella che dalle parvenze sembrerebbe la stessa casa, ma con un aspetto completamente diverso: la casa inizierà a cambiare, e con essa tutte le nostre certezze. Siamo nel passato o in una realtà parallela?

THIS IS THE PLACE… BETWEEN PLACES

Infliction Extended Cut non sarebbe potuto iniziare in un modo migliore: una citazione direttamente dal Necronomicon, che tutti gli amanti di Lovecraft conosceranno, che racchiude la vera essenza di questo titolo. “This is the place between places”, appare sullo schermo, ed è proprio così. Come abbiamo già anticipato, l’avventura horror in prima persona si svilupperà proprio all’interno dello stesso scenario, che si trasformerà in base all’avanzare degli eventi e dunque del filone narrativo. L’effetto che Caustic Reality ha voluto ricreare viaggerà di pari passo con una sorta di condizionamento emotivo e psicologico, che avrà inizio, come premesso, in una condizione quotidiana e di limitata tranquillità, che verrà sconvolta da una visione traumatica che darà al protagonista uno stato di ansia e paura.

Questo si rispecchierà soprattutto nell’ambientazione, inizialmente classica e minimalista, con un’esplorazione caratterizzata da “open-close” delle varie stanze, e muterà lentamente in stile Silent Hill 4: The Room, catapultandoci in un loop spazio-temporale dentro e fuori dalle mura domestiche, senza però mettere piede fuori dalle stesse. Come citato inizialmente, si tratta di un vero “posto nei luoghi”, caratterizzato dal buio persistente, da lunghi corridoi, e da una peculiarità artistica non indifferente: i dettagli nella casa sono l’essenza del viaggio emotivo e psicologico del protagonista, che si rispecchia proprio nelle varie opere d’arte disseminate per la casa, che mutano anch’esse a seconda degli eventi.

Oltre al condizionamento artistico, che comprenderà anche un sonoro degno di nota grazie ad effetti precisi e determinanti per le varie situazioni di gioco, un forte impatto sarà dato dall’approccio a delle tematiche che non sempre è difficile racchiudere in un titolo simile senza sfociare nell’esagerazione. In questo caso, gli argomenti non verranno trattati in maniera molto diretta, bensì verranno lasciati intendere e, a volte, spiegati attraverso delle note, che faranno trapelare tutto ciò che veniva celato dietro alla maschera della classica famiglia felice, come spesso purtroppo accade anche nella realtà; ci troveremo di fronte a una numerosa quantità di flaconi di antidepressivi ormai vuoti, così come gli alcolici, che lasceranno trasparire tutta la sofferenza nascosta in quelle mura, passando appunto dalla depressione, all’alcolismo e culminando fino alla violenza domestica.

UNO, DUE, TRE… STAI LÀ!

Stiamo parlando di una sorta di walking simulator, poiché lo scopo principale del gioco è quello di ricostruire i fatti in un’assenza praticamente totale di un combat system, che si identifica in una ripetizione di azioni basilari e non sempre efficaci. È chiaro fin da subito che, data la mancanza di un inventario vero e proprio, non sarà possibile trasportare con se armi o altri oggetti ad esclusione di quelli essenziali per il proseguo della narrazione, pertanto le uniche interazioni possibili saranno basate quasi esclusivamente sull’esplorazione.

Oltre ad osservare ed esaminare i vari oggetti più o meno rilevanti, avremo a disposizione solamente una torcia ed una polaroid, un po’ come in Project Zero: saranno le uniche cose che si avvicineranno di più al concetto, molto distante, di arma. Infatti, manca da descrivere un punto fondamentale: per tutta la durata del titolo verremo seguiti ed attaccati da uno spirito vendicativo e, vista l’impossibilità di poter rispondere agli attacchi, l’unico modo per sopravvivere sarà quello di scappare, nascondersi. Meccaniche già note in Silent Hill: Shuttered Memories o Clocktower, oppure sfruttare i vari punti luce sparsi in tutta l’abitazione.

Parlare di armi è eccessivo, ma di fatto, come suddetto, sarà possibile guadagnare del tempo vitale sfruttando la luce della polaroid contro lo spirito, così come le lampadine e via dicendo, compresa la torcia in nostra dotazione. L’approccio di gioco più adottato e, mi sento di dire, consigliato, è quello di usufruire dei pochi nascondigli presenti e sfruttare la tempistica a proprio vantaggio, nonostante il tutto possa risultare spesso macchinoso o addirittura controproducente. Può infatti capitare che nascondendosi, a prescindere dal tempo, lo spirito non abbandoni la posizione, rendendo praticamente impossibile la fuga dal nascondiglio utilizzato; questo anche perché a livello tecnico ci sono delle pecche abbastanza rilevanti, come le animazioni o la struttura dei modelli poligonali sia del protagonista e sia dei vari nemici, deficit comprensibili visto che l’intero titolo conta un unico sviluppatore.

BIGLIETTO, PREGO!

Si può dire che, come sottolineato precedentemente, Infliction: Extended Cut punta prevalentemente sull’impatto emotivo ricreato nel protagonista e che mira a suggestionare il giocatore. Questo si nota soprattutto sia per via della ricchezza dei dettagli all’interno dello scenario, che comprende anche le già citate opere d’arte volte a sensibilizzare maggiormente la totalità dell’esperienza, sia attraverso il comparto sonoro anche nella privazione di ogni tipo di suono a seconda dello scenario. Numerosi sono anche i jump-scare, anche se, per chi è esperto del genere, risulteranno prevedibili e di impatto tendenzialmente ridotto; nonostante questo rendono più ricca l’avventura di gioco senza appesantirla.

Una delle note dolenti risiede nella struttura dei vari enigmi, praticamente assenti fino agli ultimi capitoli, e che si identificano puramente nell’adempimento dei compiti essenziali per la prosecuzione della trama; un’altra caratteristica negativa è sicuramente la visuale, che spesso non agevola i movimenti o l’interazione con i vari oggetti. Inoltre il titolo non è stato doppiato in italiano, ma la semplicità e l’intuitività dei dialoghi e dei sottotitoli ne facilita la comprensione, facendo in modo di non perdere o saltare parti fondamentali del filone narrativo.

No, tutto quel sangue non promette nulla di buono…

INTENSO MA PIUTTOSTO BREVE

Il titolo potrà essere portato a termine nella sua completezza in un totale di circa tre o quattro ore al massimo, comprese dell’intera esplorazione e della raccolta dei ventotto collezionabili, rendendolo ben poco longevo. Un punto a favore che compenserà in parte la ridotta longevità sono sicuramente i contenuti aggiuntivi inclusi in questa versione di Inflicion: Extended Cut, che permetterà oltre che a rigiocare separatamente ogni livello, facilitando l’ottenimento del trofeo di platino, di iniziare una nuova partita nella modalità New Game+ nella quale ovviamente aumenterà la difficoltà.

Degno di nota è anche l’area dei contenuti bonus che si sviluppa in una sorta di museo interattivo, che, oltre a racchiudere le varie opere d’arte ed i modelli di tutti i personaggi, permetterà, tramite una sorta di display, di visionare tutti i contenuti tagliati del titolo, nonché i vari filmati o i finali alternativi. Nel complesso, Infliction: Extended Cut risulta un titolo semplice e abbastanza piacevole che grazie alle sue pochissime ore di gioco, risulta essere un’ottima alternativa per variare dalle classiche produzione di rilievo, ma che purtroppo presenta ancora oggi numerosi difetti, soprattutto a livello tecnico, che in alcune occasioni intaccano la scorrevolezza del titolo.

Infliction: Extended Cut
GIUDIZIO
Affrontare delle tematiche difficili e delicate non è mai semplice, soprattutto se si tratta di un’avventura horror della durata di circa quattro ore al massimo. In questo, Infliction: Extended Cut ha fatto sicuramente centro, affidandosi alla suggestione emotiva data soprattutto dal comparto sonoro e dall’atmosfera ricreata per tutta la durata del titolo. Nonostante questo, risaltano numerose pecche, soprattutto a livello tecnico e grafico, che influenzano a tratti negativamente l’esperienza di gioco. Pur non reggendo il confronto con le classiche produzioni tripla A, Infliction: Extended Cut resta in ogni caso una breve avventura consigliata a tutti gli amanti del genere.
GRAFICA
6
SONORO
8
LONGEVITÀ
5
GAMEPLAY
6
PRO
Comparto sonoro notevole
Trama dai contenuti rilevanti e ben sviluppata
Atmosfera studiata nei minimi dettagli
CONTRO
Scarsa longevità
Il sistema di controllo e la visuale risultano macchinosi e artificiosi
Importanti difetti a livello tecnico e bug grafici
6.5
Contributor