Quantum Break
Versione testata: Xbox One

Quantum Break – Provato il primo atto

Quando ti capita di mettere le mani in anteprima su un nuovo prodotto sviluppato da Remedy Entertainment sai già che potresti vivere una delle esperienze più innovative della tua carriera da videogiocatore. Il team finlandese ha da sempre rivoluzionato i canoni di un’industria, quella videoludica, con scelte all’apparenza azzardate, ma capaci di avere un impatto così forte da definire un nuovo standard per le produzioni a venire. È successo dapprima con Max Payne, lo sparatutto che ha letteralmente creato il Bullet Time; si è ripetuto con Alan Wake, il thriller psicologico che ha mostrato un nuovo modo di narrare una storia usando tematiche inconsuete e decisamente delicate; succederà ancora con Quantum Break, nuovo franchise della software house che fonde in un’unica opera un gioco d’azione in terza persona e una serie TV live-action.

Grazie alla copia review fornitaci in anticipo da Microsoft, abbiamo messo le mani sulla nuova produzione di Remedy che ci mette nei panni di Jack Joyce, protagonista dell’avventura impersonato dal celebre attore Shawn Ashmore (il Bobby Drake nella saga cinematografica degli X-Men). L’embargo posto dalla casa di Redmond ci impone di non parlare di eventi particolari della trama per evitare fastidiosi spoiler, ragion per cui in questa prima anteprima analizzeremo le peculiarità del gameplay che abbiamo scoperto nel corso dell’atto primo di Quantum Break.

TIME IS POWER

Jack Joyce è un uomo dal passato misterioso, che si ritrova improvvisamente dotato di abilità sovrannaturali: può fermare il tempo, modularlo a proprio piacimento, influenzarne il corso con scelte che si rifletteranno in modo evidente sulla trama del videogioco e della serie TV. Sin dal primo atto, molte delle abilità di Jack saranno già sbloccate per permetterci di prendere confidenza con i meccanismi di un gameplay all’apparenza familiare, tipico di un gioco d’azione in terza persona, ma che in realtà ha ben poco a che vedere con brand del calibro di Gears of WarUncharted. Quantum Break è un TPS basato sull’uso di coperture, ma rispetto allo sparatutto di The Coalition o alla saga avventuriera di Naughty Dog non permette al protagonista di ancorarsi a esse e muoversi velocemente fra i ripari, agendo piuttosto in modo automatico ogni qualvolta ci si avvicina a una parete, una colonna o un tavolo, ignorando deliberatamente gli standard a cui l’industria ci ha abituato nel corso degli anni, in perfetto stile Remedy. Più che i ripari e le armi da fuoco, che in Quantum Break sono comunque presenti in grande quantità, la software house punta sull’uso delle abilità speciali di Jack per garantire maggiore spettacolarità all’azione: con il tasto Y del controller Xbox One, il giocatore potrà abilitare una speciale visuale che evidenzia in rosso i nemici su schermo e può rilevare altri punti di interesse nello scenario con cui interagire, ma che scompare al primo movimento del personaggio, così da evitarne il possibile abuso (come succede, ad esempio, con la visuale Detective della saga Batman: Arkham).

Premendo RB, Jack può lanciare una bolla di stasi in grado di bloccare oggetti e nemici al suo interno per pochi istanti: svuotando un caricatore verso la bolla, i nemici saranno letteralmente travolti da un’esplosione che permetterà al giocatore di fare piazza pulita in pochi istanti. Jack può inoltre scattare rapidamente da un punto e l’altro della mappa premendo LB, un movimento fulmineo che gli permetterà di sfuggire al fuoco nemico nelle fasi più concitate dell’avventura. È possibile combinare determinate azioni per ottenere effetti ancora più devastanti: si può scattare verso il nemico con LB per poi premere LT per mirare, con un Bullet Time che rallenta il corso del tempo per permetterci di mirare con più precisione alla testa dei nemici. O ancora, dopo uno scatto verso il nemico, si può premere B per rilasciare un’onda d’urto in grado di allontanarlo e sparagli contro. Oppure deviare i proiettili nemici con uno speciale scudo energetico, per poi muoversi in tutt’altra direzione lanciando una bolla di stasi e facendo esplodere un intero gruppo di soldati. Le combo da sperimentare sono molteplici, ma sopratutto estremamente divertenti e appaganti da utilizzare, e offrono al gameplay quel pizzico di dinamicità in più durante i combattimenti che differenziano Quantum Break dagli altri sparatutto in circolazione. Per prevenire l’uso incessante delle abilità speciali, Remedy ha inserito un cooldown che richiede un tempo di recupero prima di poter riutilizzare un determinato potere. Il cooldown varia di abilità in abilità (lo scatto si ricaricherà più velocemente, mentre lo scudo in modo decisamente più lento) e rende più “tattico” l’utilizzo di ogni potere durante gli scontri, spingendo il giocatore a valutare se e quando sferrare un attacco speciale.

DECISIONI E CONSEGUENZE

I poteri non sono utilizzati solo in fase di combattimento, ma anche durante l’esplorazione per risolvere gli immancabili puzzle ambientali: nel corso della nostra prova nel primo atto di Quantum Break non abbiamo sperimentato molte situazioni del genere, se non un paio di enigmi piuttosto basici che richiedono l’uso combinato di abilità e il salto per procedere verso l’obiettivo. In particolari momenti dell’avventura, premendo il tasto Y sarà possibile attivare i cosiddetti Echi Temporali, che permetteranno di rivivere un momento cruciale del passato per capire come procedere nel presente. Ciò che appare evidente sin dai primi minuti della prova è stata l’importanza dell’esplorazione: gli scenari sono infatti pieni zeppi di elementi collezionabili, fra documenti, foto, filmati ed Easter Egg, e in alcuni casi permetteranno al giocatore di influenzare la trama e variare non solo l’evoluzione della sceneggiatura nel videogioco, ma anche quella della serie televisiva. Nel corso della nostra sessione nel primo atto, abbiamo trovato una delle cosiddette propagazioni quantiche: si tratta di particolare scelte compiute nel videogioco che avranno una particolare conseguenza nell’episodio successivo della serie TV. Una volta completato l’atto, ci siamo resi conto però di aver completamente perso un’altra propagazione quantica nascosta nella mappa, che avrebbe potuto portare a una differenza sostanziale nell’episodio a cui abbiamo assistito una volta completato l’atto. Questo aspetto comporta un aumento nella longevità dell’avventura, che può essere giocata più volte con esiti differenti, sebbene in questa prima fase non sia ancora chiaro l’impatto di queste decisioni “minori” nell’evoluzione della storia.

Abbiamo volutamente parlato di decisioni minori perché i collezionabili non saranno l’unico modo per alterare il corso della storia di Quantum Break: al termine di ogni atto, infatti, ci sarà una sezione speciale nota come Junction, durante la quale sarà il giocatore a vestire i panni del “regista” e influenzare direttamente il corso della trama. Remedy vuole che il giocatore sia consapevole delle conseguenze di ogni scelta e il peso di ciascuna direzione che la trama potrebbe prendere a causa della propria influenza. Per farlo, la casa finlandese ha deciso di metterci di fronte a un bivio, in cui tenendo premuto LT sarà possibile assistere a una breve visione del futuro e delle conseguenze di una scelta, mentre premendo RT si assisterà alle conseguenze dell’altra. Questo bivio condizionerà più di ogni altra cosa e più di tutte le propagazioni quantiche la trama dell’opera. Il primo episodio della serie TV a cui abbiamo assistito, infatti, è stato frutto della scelta compiute al termine della prima Junction, ed è incredibile la sensazione che si prova a essere (probabilmente per la prima volta in modo così evidente) il reale artefice dell’avventura in un videogioco.

UNA NARRAZIONE RIVOLUZIONARIA

Abbiamo citato più volte la serie TV, ed è arrivato il momento di spendere qualche parola in più su questo esperimento di Remedy senza però scendere troppo nei particolari, così da evitarvi spoiler di qualsiasi natura. La scelta di alternare cut-scene con il motore di gioco e filmati live-action è senza dubbio interessante, coraggiosa per certi versi, ma anche rischiosa: non tutti i giocatori sono disposti a concedere una pausa di trenta minuti fra un atto e l’altro e sebbene la qualità della serie TV sia tutto sommato molto buona, resta da vedere se una soluzione del genere possa stancare alla lunga distanza, sopratutto nei momenti più avanzati della campagna. Il primo episodio sicuramente non ha tradito le attese: il cast di personaggi (composto chiaramente dagli stessi attori che hanno prestato il proprio volto al videogioco) è decisamente ottimo, ma la scelta di alcune location testimonia un budget probabilmente risicato per la produzione di questo spin-off. L’idea, però, è quella giusta: la serie TV riesce ad approfondire la trama in un modo diverso dal videogioco, spostando l’attenzione su personaggi che da semplici comprimari potrebbero diventare dei veri cardini durante l’atto successivo del videogioco. Al momento è troppo presto per tracciare un bilancio, ma siamo estremamente curiosi di proseguire con la nostra avventura per scoprire come si evolverà l’avventura di Jack contro i malvagi della Monarch Corporation, la società protagonista di Quantum Break, avvolta in un conflitto misterioso che vede il suo fondatore Paul Serene intenzionato a usare i suoi poteri temporali per scopi personali.

L’appuntamento con Quantum Break per il momento termina qui. Nei prossimi giorni, torneremo in compagnia di Jack Joyce per un approfondimento del secondo atto dell’opera di Remedy prima della definitiva recensione, che vi proporremo nei prossimi giorni. A seguire, il nostro playthrough di una porzione di Quantum Break, estrapolato dall’Atto 1 della versione definitiva, assolutamente privo di qualsiasi spoiler!