For Honor
Versione testata: PS4

For Honor – Provata la closed beta su PlayStation 4

A distanza di qualche mese dal nostro resoconto sulla closed alpha di For Honor, abbiamo messi nuovamente le mani su uno dei titoli più interessanti di quest’anno, in cui vichinghi, cavalieri e samurai si danno battaglia in uno scontro all’ultimo sangue.

 Dopo il consueto tutorial iniziale già affrontato in occasione dell’alpha, anche la closed beta permette di scegliere se buttarsi senza indugio in scontri multiplayer o familiarizzare con le meccaniche di gioco attraverso una serie allenamenti o modalità personalizzate contro l’IA.

A primo impatto, i cambiamenti rispetto alla closed alpha di For Honor non sono così evidenti: il combat system, già eccellente nella build precedente, è rimasto pressoché identico, estremamente appagante soprattutto dopo aver preso una certe dimestichezza con le meccaniche di gioco. La localizzazione in italiano della closed beta aiuta certamente a comprendere meglio le meccaniche e particolari aspetti del gioco, mentre nessuna novità purtroppo è stata aggiunta da Ubisoft per quanto riguarda modalità e mappe di gioco, che sono sostanzialmente le stesse già viste in precedenza: Duello, Duello Doppio e Dominio, caratterizzate da sfide 1 vs 1, 2 vs 2 e 4 vs 4 su tre mappe, ognuna distintiva di una delle tre fazioni disponibili.

For Honor

LE NEW-ENTRY

Per dare un assaggio di quello che sarà il prodotto finale, Ubisoft ha deciso di rendere disponibili altri tre eroi: il Pacificatore (abile nel contrattacco grazie ai suoi veloci fendenti) tra i cavalieri, il Condottiero per i vichinghi (caratterizzato da una grande potenza d’attacco) e il Nobush (perfetto per chi ama attaccare dalla lunga distanza per poi indietreggiare) per i samurai. Questi nuovi eroi in particolare ci sono sembrati estremamente interessanti e ben equilibrati, anche se persiste ancora qualche problema di bilanciamento, con alcuni di essi decisamente più letali rispetto ad altri (primo su tutti l’Orochi dei samurai, che non a caso è stato uno dei personaggi più utilizzati nella closed alpha).

Sul versante tecnico, abbiamo notato una migliore qualità generale dell’immagine, con buoni effetti e un frame-rate sostanzialmente stabile e privo di particolari incertezze. For Honor è uno dei titoli che offrirà il supporto alla nuova console Sony, PS4 Pro, ed è lecito aspettarsi un notevole incremento nell’impatto visivo, come già successo con un altro titolo della software house, Watch Dogs 2.

TUTTI CONTRO TUTTI

La principale novità della closed beta è la Guerra delle Fazioni, sbloccabile dopo aver completato lo scontro contro un eroe controllato dall’IA e aver scelto la fazione per cui combattere. In questa modalità, le tre fazioni si fronteggiano in un grande evento multipiattaforma in cui contendersi il controllo di vari settori, la cui conquista o perdita verrà influenzata da tutti i match giocati dai giocatori che prenderanno parte alle sfide online o contro l’IA su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

Ovviamente, la scelta della fazione per cui sceglieremo di combattere ci permetterà di utilizzare tutti gli eroi delle tre fazioni disponibili, non vincolando assolutamente il giocatore a scegliere esclusivamente l’eroe appartenente allo schieramento scelto per questa modalità. Dopo ogni match, riceveremo inoltre delle risorse di guerra in base alle nostre prestazioni, che potranno essere schierate per difendere un territorio conquistato dalla propria fazione o attaccarne uno nemico. Gli aggiornamenti del territorio hanno una frequenza di sei ore, mentre i round durano due settimane, con stagioni si susseguono ogni dieci settimane. Si tratta di una feature che senza ombra di dubbio potrà garantire una discreta longevità al titolo, spingendo gli utenti a lottare con una certa costanza pur di aiutare la propria fazione preferita a dominare sulle altre, anche se resta da vedere come questa modalità sarà supportata da Ubisoft nel corso dei mesi, e sopratutto quali stimoli ci saranno effettivamente (in termini di ricompense) per il giocatore.

For Honor

PROSPETTIVE PER IL FUTURO

Un po’ come avviene ultimamente nei principali titoli multiplayer, For Honor include delle speciali casse, meglio note come “casse avvoltoio”, con cui sbloccare elementi estetici e upgrade per armi e corazze previo il pagamento di una determinata quantità di crediti, ottenibili giocando online o contro l’IA e completando particolari obiettivi. Sicuramente, sul versante personalizzazione For Honor farà felici tutti coloro che amano giocare con un alter ego personalizzabile in ogni sua parte, che si tratti di armi o corazze, vista la grande varietà di combinazioni con cui rendere il proprio personaggio unico. 
Qualche dubbio permane sul bilanciamento degli scontri in inferiorità o superiorità numerica, dal momento che capiterà spesso (soprattutto nella modalità dominio) di fronteggiare due o più avversari contemporaneamente, impresa che difficilmente ci vedrà vincitori anche attivando la famigerata “revenge mode”, con cui potremo incassare un maggior numero di colpi e sferrare attacchi più potenti.

Altra incognita riguarda il supporto post-lancio e i contenuti di base del gioco: l’annuncio di un Season Pass in stile Rainbow Six Siege sicuramente è un’ottima mossa per i giocatori che sperano in un flusso continuo di novità per il gioco d’azione, ma senza un adeguato supporto e una community molto attiva, For Honor rischia di vedere sprecato tutto il suo potenziale. 

Ubisoft deve a tutti i costi ripetere gli stessi errori di titoli come The Division, che fu abbandonato un po’ troppo a sé stesso nelle settimane successive al lancio, e seguire piuttosto la politica scelta per giochi come Rainbow Six Siege, dove l’ottimo supporto post-lancio ha risollevato le sorti di un titolo partito al di sotto delle aspettative. Se Ubisoft dimostrerà di aver davvero imparato dai suoi errori precedenti, allora potrà davvero sperare di riuscire ad affermarsi sul mercato a suon di fendenti e spadate con uno dei titoli più attesi e interessanti di questa nuova annata videoludica.