Quando manca poco più di un mese al suo lancio sul mercato, abbiamo testato l’open beta dell’atteso Battlefield 1 sulle dune del deserto del Sinai, tra combattimenti a cavallo, mezzi corazzati e sanguinosi combattimenti all’arma bianca.
Battlefield 1 si presenta a tutti gli effetti come un titolo rivoluzionario per la saga, non solo per la scelta coraggiosa di proporre un setting come quello della Grande Guerra, ma anche per una serie di modifiche sostanziali che riguardano tutti gli aspetti del nuovo sparatutto di DICE, in uscita il prossimo 21 ottobre in un periodo che si preannuncia di fuoco per quanto riguarda gli amanti del genere.
LA GRANDE GUERRA
A livello videoludico, sono pochissimi i titoli ambientati durante la Grande Guerra, vista la tendenza a sfruttare uno scenario ben più abusato, popolare e avvincente come quello della Seconda Guerra Mondiale, che ha fatto la fortuna di serie come Medal of Honor e Call of Duty, consacrate al grande pubblico proprio per il setting storico. Battlefield 1 ci catapulta indietro di oltre cent’anni con uno scenario credibile e riprodotto molto fedelmente in una serie di ambientazioni che percorrono i principali avvenimenti del conflitto storico; con grande sorpresa e piacere di noi italiani è stato inserito anche lo scenario del Monte Grappa, dove potremmo combattere nei panni dell’Esercito italiano o l’Impero austroungarico.
L’unica mappa disponibile nella beta è stata quella ambientata nel Deserto del Sinai, una lunga distesa di sabbia tra dune, rupi e piccoli insediamenti con diversi edifici, dove l’Impero britannico e quello ottomano si sfidano in due modalità scelte per l’occasione, Corsa e Conquista, già presenti in tanti capitoli della serie. Il colpo d’occhio è davvero notevole grazie al Frostbite 3 e al nuovo sistema di meteo dinamico, che avrà un ruolo talmente importante da poter cambiare le sorti degli scontri, come ad esempio una tempesta di sabbia che in più di un’occasione ci ha colto di sorpresa, costringendoci a procedere cautamente per l’impossibilità di vedere nemici e ostacoli se non dalla breve distanza. Abbiamo notato qualche imperfezione e alcune animazioni che non venivano eseguite a dovere, ma nel complesso il lavoro svolto da DICE per questa beta si è dimostrato ottimo dal punto di vista grafico e, come da tradizione, anche per quanto riguarda la campionatura delle varie armi ed effetti sonori, davvero sontuosa.
HARDCORE GAMER
Il passaggio dalla guerra moderna al primo conflitto mondiale ha reso il gameplay molto meno frenetico e, sotto alcuni aspetti, più cruento e spartano, dando al giocatore appunto la sensazione di trovarsi in un ambiente ostico e ostile, dove le minaccia è sempre in agguato. Questo passaggio di consegne ha quindi modificato il gunplay, ora meno veloce e per certi versi più ragionato, con armi meno precise ed efficaci dalla lunga distanza, proprio come le controparti reali, ma non senza eccezioni: i fucili di precisione, infatti, risultano comunque più difficili da usare rispetto alle armi moderne dei recenti capitoli di Battlefield. Pur essendo poco precise soprattutto dalla distanza, c’è comunque l’imbarazzo della scelta tra una moltitudine di fucili e alcuni prototipi, che vanno dai potenti fucili a colpo singolo a quelli automatici, con un buon rateo di fuoco ma decisamente ostici da controllare, un aspetto che costringe il giocatore a far fuoco utilizzando brevi raffiche controllate. Tramite un sistema di crediti sarà possibile sbloccare le varie armi e accessori: in questa versione di prova siamo riusciti a provarle tutte, dato che nelle ore conclusive della beta DICE ha reso disponibili tutte le armi, permettendoci di verificare le peculiarità di ognuna classe. Vista l’ambientazione e il setting, ci sarebbe piaciuto provare il gioco nella modalità Fanatico, che secondo noi rappresenta il connubio perfetto tra arcade e realismo, adattandosi a un gunplay che vede le armi essere poco efficaci e letali rendendo spesso difficile eliminare un soldato nemico dalla distanza.
Questa rivoluzione generale ha coinvolto alcuni aspetti come le classi, quattro (Assalto, Medico, Supporto e Cecchino) con l’aggiunta inedita di due classi speciali (il Carrista, dotato di un attrezzo riparatore, e il Pilota) che saranno impersonate dai giocatori che rientrano in gioco in un carro armato o in un aereo, novità interessante che rende l’esperienza di gioco ancora più bilanciata e divertente. La classe Assalto è designata per contrastare i vari mezzi terrestri e rompere le linee nemiche, il Medico può curare e rianimare i compagni feriti, mentre il Supporto può rifornire i soldati alleati, oltre a poter contare su varie mitragliatrici per favorire l’avanzata in attacco o la difesa di punti specifici. Infine, il Cecchino può colpire dalla distanza e fornire informazioni preziose sulla posizioni di soldati e mezzi nemici.
Sulla falsa riga di quanto fatto con Star Wars Battlefront, sparatutto a tema Guerre Stellari sviluppato da DICE, anche su Battlefield 1 sono stati inseriti una sorta di eroi, denominate Classi élite, in cui tre soldati speciali potranno ribaltare le sorti dello scontro grazie ad alcune abilità uniche: la classe élite Flammiere è dotato di un potente lanciafiamme, abbigliamento ignifugo e maschera antigas, che lo rendono resistente alle varie esplosioni e alle granate a gas; la classe élite Sentinella invece è dotata di una grandissima resistenza al fuoco nemico e con la sua mitragliatrice pesante può infliggere enormi danni a soldati e postazioni nemiche; per finire abbiamo la Classe élite Cacciatore di carri, che come suggerisce il nome, si dimostra particolarmente utile contro i carri armati nemici grazie al Tankgewehr 1918, un potente fucile anticarro che permette di danneggiare veicoli nemici anche da grandi distanze.
CAVALLI VINCENTI
Una delle novità più interessanti che abbiamo potuto testare sono i cavalli, che sono stati aggiunti ai mezzi terrestri e volanti presenti in questa versione di prova, ma che hanno bisogno di un bilanciamento generale che speriamo venga attuato nella versione finale del gioco. Il montare a cavallo per spostarsi lungo tutta la grande distesa di sabbia del Sinai è la soluzione più veloce per quanto riguarda gli spostamenti a terra, ma se da un lato sarà possibile raggiungere velocemente una determinata zona, con la possibilità di eliminare i nemici con un colpo di sciabola, d’altra parte saremo un bersaglio più facile da colpire. A questo bisogna considerare la visuale fissa in terza persona, che non ci permetterà di mirare con precisione, rendendo più difficile colpire gli avversari. Non ci ha convinti però la legnosità di alcuni movimenti e la resistenza del cavallo ai colpi, che necessita di una discreta quantità di proiettili per essere abbattuto. Potrebbe trattarsi di una scelta voluta dalla software house per rendere questo mezzo di spostamento non solo utile a un rapido movimento, ma anche per attaccare i nemici.
La resa degli altri mezzi è abbastanza fedele alle controparti reali, dove la lentezza e la macchinosità di carri armati e corazzati, unita a una visuale in prima persona che rispecchia anche la scomodità dei mezzi, rende i veicoli più difficili da padroneggiare rispetto ai capitoli precedenti ad ambientazione moderna, anche se ci è sembrato piuttosto difficile far esplodere uno di questi mezzi, data la scarsa potenza delle armi anticarro e la loro particolare efficacia contro la fanteria. Quando le cose si metteranno male, per la squadra in svantaggio sarà disponibile un mezzo aereo (come lo Zeppelin) o terrestre in grado di ribaltare l’esito della battaglia se usato nel modo giusto: nella mappa da noi provata, esclusivamente nella modalità Conquista, abbiamo dovuto affrontare prima e usare poi il Behemoth, un letale treno corazzato che si farà strada attraverso le sabbie del deserto con le sue potenti mitragliatrici.
La beta pubblica di Battlefield 1 ci ha permesso di capire se il nuovo capitolo della saga rappresenterà una vera evoluzione della serie Battlefield o un mero adattamento di Battlefield 4. Con nostro grande piacere, possiamo affermare che questo capitolo segna un netto distaccamento con gli episodi precedenti, sia per gameplay che per il setting, non proprio uno dei più popolari a dir la verità. Un restyling generale che non ha coinvolto solo i menu, accessibili in una sorta di slide, ma l’intero comparto multiplayer, con alcune aggiunte interessanti come le classi élite, un sistema meteo dinamico e profondi cambiamenti al gunplay, reso adesso più hardcore, che si intona perfettamente al periodo storico in cui è ambientato il gioco. Il comparto tecnico, nonostante si tratti di una beta, è di notevole fattura anche se non mancano difetti, bug e animazioni poco rifinite che sicuramente saranno riviste in prossimità del lancio. Battlefield 1 va inteso come una scelta coraggiosa che potrà anche far storcere il naso agli amanti dei precedenti capitoli, ma che sarà apprezzato da chi cerca un’esperienza bellica totale. Sicuramente il nuovo capitolo della saga ha tutte le carte in regola per vincere la “grande guerra” che si combatterà in autunno, con titoli del calibro di Titanfall 2 e Call of Duty: Infinite Warfare dall’altra parte del fronte.