A Painter's Tale: Curon, 1950

A Painter’s Tale: Curon, 1950 – L’importanza della memoria

La forza dei ricordi raccontata da Monkeys Tale Studio.

Pochi giorni fa mi è capitato di vedere il noto storico Alessandro Barbero parlare di storia e di come ci siano due modi di raccontarla, basati sulle ideologie e sulle concezioni di due grandi storici del passato. Il primo è ovviamente Erodoto, che vedeva la storia come mezzo necessario per parlare di grandi gesta, di eroi, di momenti grandiosi che mostravano la maestosità umana. Dall’altra parte invece, Tucidide proponeva una versione più contenuta, più rispettosa del passato, perché sì è giusto ricordare le grandi imprese ma per lo storico greco era più importante lo scopo didattico che cela un avvenimento importante.

Il ricordo insegna, dimostra con freddezza e precisione le meccaniche di causa ed effetto, cosa succede se viene presa una determinata decisione. Ma il ricordo è qualcosa che ci portiamo dentro per sempre, ci forma, sia nel caso in cui siano belli, sia in cui siano malauguratamente brutti. Purtroppo la storia di cui è stata protagonista la cittadina di Curon è senza ombra di dubbio tragica, ma la rimembranza di ciò che giace sul fondo del lago di Resia è l’unico modo per mantenere in vita la città altoatesina. Sviluppato dai ragazzi di Monkeys Tales Studio in collaborazione con IVIPRO, A Painter’s Tale: Curon, 1950 ha un compito molto semplice, ma gravoso: imprimere nella memoria la storia del paese.

A Painter's Tale: Curon, 1950
Le montagne del Passo di Resia fanno da sfondo all’avventura.

Le montagne

Nascosto tra le montagne a confine con Austria e Svizzera, Curon era un piccolo paesino di montagna di poco più di duemila persone; la storia che cela il Passo di Resia è purtroppo nota al grande pubblico, specialmente in seguito alla produzione targata Netflix. Il progresso fu uno dei temi caldi di quell’epoca, di quell’Italia che voleva risollevarsi dalla fatica e dalla sofferenza subita in seguito al secondo conflitto mondiale. Grandi opere erano alimentate più dal senso di rivalsa nazionale che dai soldi, anche a costo di perdere quello che oggi è ben tutelato da leggi e enti. Così accadde per Curon. Il completamento della diga costrinse il paese altoatesino ad abbandonare anni di fatiche e sacrifici in nome di un progetto che non era loro, di cui non sentivano il bisogno, ma che purtroppo era in corso d’opera.

A Painter’s Tale: Curon, 1950 è la storia di un pittore in visita a Curon Venosta, l’attuale cittadina posta al di sopra del lago artificiale. Dopo aver ritratto il campanile, il protagonista Tommaso viene attirato da uno strano bagliore provenire dal fondo del pontile che si affaccia sulla torre. Zaino in spalla e recuperato il dipinto, il pittore si avvicina guardingo per essere successivamente trasportato sul fondo del lago da una figura misteriosa. Tommaso però si risveglia nella casa di una ragazza, intrappolato in un’epoca passata.

Monkeys Tale propone un’avventura per ovvie ragioni poco votata al gameplay e più propensa alla narrativa. Ciò è dimostrato dalle tipiche meccaniche da walking simulator che ci accompagnano tra le vie della vecchia Curon senza mai accelerare il ritmo, che rimane comunque adagio per tutte le tre ore di gioco. Potete anche velocizzare i tempi, utilizzando lo scatto, ma vi consigliamo di fermarvi, di camminare, di parlare, di ascoltare quello che hanno da dirvi gli abitanti, di scoprire di più sulla storia della zona; insomma, lasciatevi trasportare come una foglia sull’acqua.

A Painter's Tale: Curon, 1950
Il lago di Resia cela un’antica storia che va ricordata a ogni costo.

Il lago

L’acqua è sicuramente protagonista, metaforicamente e concretamente, della vicenda di A Painter’s Tale: Curon, 1950. Si tratta dell’elemento che volenti o nolenti ci osserva e ci tiene per mano, facendoci scoprire la mesta storia di finzione che si alterna a momenti storici reali, come per esempio la battaglia di Padre Alfred portata in Vaticano o la presenza della Montecatini SpA che he vinse l’appalto finanziato dallo Stato.

L’acqua rappresenta l’inizio e la fine del viaggio di Tommaso e più si va avanti più la forza distruttrice che si fa sempre più imminente, pesa sulla narrazione come se appunto la mole d’acqua che oggi forma il Lago di Resia stia per sopraffarci. Si alternano scene di tensione e scontro, a momenti di rilassatezza come quelli imbastiti dalle dolci note di Ludovica, alter ego di una persona che ha lavorato al progetto.

Ludovica è una delle protagoniste, dopo la nostra salvatrice Ida, che animano in maniera evidente la scena. Ma appunto sotto i capelli biondi in voxel si cela un’altra ragazza: Marta Ascari. La giovane compositrice infatti si è dimostrata in grado di donare il giusto equilibrio regalandoci una colonna sonora unica e commovente, in grado fare entrare nel mood il giocatore. La melodia principale d’altronde è un’unione perfetta di malinconia e gioia, un mix di due sentimenti contrastanti ma che alla fine si dimostrano quanto mai vicini tra loro.

A Painter's Tale: Curon, 1950
I quadri di Matteo Lollini sono stati riproposti in versione digitale.

Il campanile

Il campanile della città di Curon è l’ultima cosa rimasta del vecchio centro abitativo, a memoria storica di quanto successo, e il gioco di Monkeys Tale mette subito in chiaro il ruolo della torre medievale. Già prima della Seconda Guerra Mondiale, in Trentino-Alto Adige si respirava un clima teso, le popolazioni locali trovavano difficile collaborare con gli “Italiener” e la questione della costruzione di una diga certamente non ha aiutato a conciliare le due parti. Il campanile rappresentava un momento di comunione tra gli abitanti del luogo, un momento dove dimenticare tutto il resto, era il simbolo di Curon, come viene anche espresso da Padre Alfred in un particolare momento della vicenda.

La simbologia viene risaltata anche nei diversi dipinti che potremo collezionare nel corso dell’avventura e su cui occorre soffermarsi. Matteo Lollini, per certi versi rappresentato nel gioco da Karl, il marito scomparso di Ida, e da Tommaso, ha realizzato una quantità notevole di tele a olio che poi sono state trasposte nella Curon di A Painter’s Tale, ispirandosi a scatti fotografici reali provenienti da collezioni private. Un esempio forte è il giovane vaccaro della foto dell’Archivio Peppi Plangger che torna in uno dei quadri di Karl, il quale però trova sempre il modo di inserire la sua amata Ida e immortalarla per sempre su quelle tele. Tele che racchiudono la storia di Curon, a formare una memoria che rimarrà per sempre in incrollabile, proprio come quel campanile al centro del lago.