SteamWorld Quest

SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech

Una fiaba coinvolgente nel meraviglioso immaginario creato da Image & Form Games.

Il genere dei card game sta vivendo un momento particolarmente interessante. Il sempreverde Hearthstone ha aperto il vaso di Pandora su un segmento che sta vivendo una seconda giovinezza grazie anche a tablet e dispositivi mobile, e seguendo il trend positivo, i ragazzi di Image & Form hanno deciso di sviluppare quella la propria visione di un card game: SteamWorld Quest, titolo con cui il team svedese, che dal 2010 sta sfornando titoli di qualità con sorprendente regolarità, prova nuovamente a sorprendere tutti cambiando per l’ennesima volta genere di appartenenza.

Inizialmente fu SteamWorld Tower Defense, pubblicato su Nintendo DS nel 2010, che faceva parte appunto del genere dei tower defense, ma da allora la software house ha proposto platform 2D del calibro di SteamWorld Dig e strategici a turni come SteamWorld Heist. Ciò che questi titoli hanno in comune è innanzitutto la qualità, molto elevata, ma anche il merito di ridefinire il genere di cui fanno parte. Con queste ottime premesse ci accingiamo a provare l’ultima fatica del team svedese, disponibile in esclusiva su Nintendo Switch.

SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech
Il party sarà composto da tre personaggi: nel corso dell’avventura incontrerete nuovi membri per la vostra squadra.

C’ERA UNA VOLTA…

SteamWorld Quest ci immerge nello stesso mondo apprezzato nelle precedenti produzioni targate Image&Form, riprendendo l’immaginario dei primi capitoli di Steamworld Dig e ampliandolo con il raccontato della nostra storia, quasi come se fosse una fiaba medievale da narrare a un bambino meccanico. Le protagoniste di questo racconto sono Armilly e Copernica: la prima è una simpatica aspirante eroina con il desiderio di entrare nella Gilda degli Eroi e che è solita parlare in terza persona narrando gli eventi che si appresta a vivere, in perfetta sintonia con lo stile da “racconto medievale” intrapreso nel gioco; la seconda è una maga, ex-studentessa dell’università degli studi alchemici, molto razionale ma che si fa trascinare sempre dall’amica nelle più bizzarre avventure. Le due amiche si scontreranno presto con l’Esercito del Nulla, una banda di criminali che attaccano la gilda degli eroi, rapendo i componenti di quest’ultima.

Questo avvenimento spinge Armilly e Coperninca a intraprendere una missione di salvataggio, ma non da sole: viene introdotto infatti Galleo, il terzo membro del party nonché artigiano pantofolaio che però è sempre presente quando gli amici hanno bisogno di lui. Nel corso dell’avventura, il party si amplierà con due ulteriori membri giocabili. La prima cosa che balza agli occhi è un ottimo lavoro di localizzazione dall’inglese all’italiano: i dialoghi sono piacevoli e divertenti, lo stile dei personaggi è reso molto bene e riesce a caratterizzare perfettamente i vari membri della squadra, tuttavia la storia non brilla per originalità e non riesce a coinvolgere a tal punto il giocatore da spingerlo a proseguire. Per fortuna, le varie battute fatte da Armilly e compagni sono piacevoli e strappano più di un sorriso nel corso delle 12-15 ore che servono per portare a termine l’avventura.

UN MAZZO DI POSSIBILITÀ

Laddove non riesce la storia, ci pensa il gameplay di SteamWorld Quest a intrattenere e divertire il giocatore. Gli scontri contro i nemici, che a dire la verità non sono molto variegati e differiscono tra loro spesso esclusivamente per il colore, si sviluppano a turni, con tre membri del party attivi che si ritrovano ad affrontare anche quattro o cinque nemici per volta. Nonostante il sistema di combattimento sia appunto a turni, le azioni che possiamo compiere non sono prestabilite, bensì differiscono in base al tipo di deck che ci siamo costruiti. Ogni eroe ha, infatti, a disposizione un personale set di carte tra le quali possiamo formare un mazzo da massimo 8, comprese le scelte multiple, per un totale di 24 carte per party. Le varie carte hanno un costo, con un minimo di 0 e un massimo di 5, per essere giocate. Ne esistono infatti di due tipi: le carte che accumulano vapore e quelle che, al contrario, consumano lo stesso vapore per essere giocate. Ovviamente maggiore è il costo della carta più potente sarà il suo apporto in combattimento, anche se questo binomio non è sempre valido. Il fatto che ogni personaggio abbia il suo personale set di carte, e che se ne possano schierare solo tre per battaglia, apre a un aspetto strategico profondo e decisamente appagante.

Strategica che viene ampliata dalla nuova meccanica introdotta dalle Combo Tag Team: un sistema che rende una determinata carta più forte se nello stesso turno ne viene giocata un’altra di un determinato eroe. Questo sistema di combo si unisce alle combo classiche, che si attivano se in un turno vengono giocate tre carte dello stesso eroe e che variano in base all’arma equipaggiata dal personaggio. In più le carte possono anche essere potenziate per migliorare sia il danno che le abilità di cui dispongono. Il combat system può sembrare difficile ma un ottimo tutorial riesce a introdurre ogni meccanica dettagliatamente e, con la pratica, il tutto diventa molto intuitivo e divertente. La difficoltà standard del gioco non è eccessivamente impegnativa, ma si può cambiare in ogni momento del gioco: in sostanza, ciò che cambia tra un livello e l’altro è il numero di danni che vengono inflitti ai nostri eroi dai nemici.

SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech
Lo stile grafico è delizioso e rispecchia in pieno i lavori precedenti di Image & Form con la sua saga SteamWorld.

UN AFFRESCO MECCANICO

Lo stile grafico è meraviglioso e, sia in modalità docked che handheld, rende benissimo sull’ibrida Nintendo. Sembra davvero di vivere in una fiaba medievale, con i personaggi principali e i boss che sono disegnati davvero in modo eccelso, abbondando di particolari e di colori. Purtroppo, lo stesso non possiamo dire per i nemici minori, che sono sì ben disegnati ma caratterizzati da una varietà insufficiente e da un numero esiguo di unità, motivo per cui durante l’avventura saremo costretti ad affrontare sempre gli stessi avversari.

I fondali, disegnati anche in questo caso a mano, sono molto piacevoli da vedere e riescono a immergere il giocatore nell’affascinante universo di SteamWorld. Il tutto è accompagnato da una colonna sonora buona ma non indimenticabile, mentre il doppiaggio (sia in inglese che in italiano) è completamente assente.

SteamWorld Quest
SteamWorld Quest: Hand of Gilgamech
GIUDIZIO
SteamWorld Quest è un titolo in pieno stile Image & Form, che diverte e coinvolge anche grazie a un comparto grafica ricercato e meraviglioso da vedere. L’esordio del team nel genere dei card game è di certo convincente e non risulta forzato, con un gioco che può essere consigliato tanto agli appassionati di giochi di carte quanto agli amanti dei giochi di ruolo a turno, che si faranno rapire dai personaggi e dalle ambientazioni create dagli sviluppatori svedesi. Le avventure di Armilly e soci non sono certo indimenticabili ma sarà difficile staccarsi da Switch una volta immersi nel meraviglioso immaginario di SteamWorld Quest.
GRAFICA
8
SONORO
7
LONGEVITÀ
8
GAMEPLAY
9
PRO
Stile grafico in linea con le altre produzioni Image & Form
Il sistema di combattimento funziona alla grande
Traduzione italiana convincente
CONTRO
Scarsa varietà di nemici nel corso della storia
Trama non memorabile
8.5
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