Lanciato nel lontano 1987 su Macintosh, Shadowgate ha fatto divertire (e soprattutto impazzire) negli anni successivi gli appassionati di avventure grafiche su Amiga, DOS, NES e Game Boy Color. A distanza di 27 anni dal debutto sulla scena, nel 2014 il team Zojoi ha lanciato su PC, Android e iOS il remake del titolo sviluppato originariamente da ICOM Simulations. Tre anni dopo, il gioco arriva su PS4, Xbox One e Switch grazie al porting svolto da Zojoi, che rispetto alla versione PC ha introdotto un’interfaccia utente leggermente migliorata e più intuitiva, sfruttando un sistema di menu a ruote che si impegna a facilitare gli utenti nell’interazione con gli oggetti sparsi lungo il percorso.
Shadowgate è il remake di un’avventura punta-e-clicca con visuale in prima persona, il cui scopo è quello di risolvere una continua successione di enigmi che, ben presto, risulteranno croce e delizia tanto per i neofiti quanto per gli esperti del genere.
IL SEME DELLA PROFEZIA
Già dal filmato iniziale, Shadowgate offre pochissime informazioni: dopo una breve introduzione, fra un fugace ricordo e una profezia che eleva il nostro personaggio all’ultima speranza contro la magia nera del temuto Signore degli Stregoni, il gioco costringe a raccogliere oggetti, pergamene e risolvere enigmi in maniera tale da affrontare l’ardua missione all’interno delle mura del Castello Shadowgate. Si passa dunque da una stanza all’altra del castello, analizzando accuratamente ogni possibile indizio alla ricerca di oggetti che risultano più o meno semplici da individuare.
Con il remake pubblicato nel 2014, Zojoi ha sostanzialmente sviluppato il gioco da zero, cercando comunque di mantenere intatta la trama fantasy e gli enigmi mai banali che hanno reso famoso il titolo uscito sul finire degli anni ’80. Merito probabilmente delle storiche menti dietro al gioco, che hanno contribuito allo sviluppo, la società americana è effettivamente riuscita nello scopo di creare qualcosa di nuovo senza però intaccare l’idea originale.
Nonostante sia possibile selezionare diversi gradi di difficoltà, Shadowgate si basa su un gameplay che riesce a mettere in crisi anche i più grandi amanti del genere. Ad esempio, in modalità Classica persino una distrazione come il non accorgersi che la fiamma della nostra torcia si è spenta porterà alla morte del protagonista.
Un’altra particolarità del gioco è l’utilizzo dei comandi. Come abbiamo già accennato, Shadowgate sfrutta il tipico sistema punta e clicca, mostrando nei rinnovati menu circolari i tipici comandi del genere, come ad esempio Guarda, Usa, Combina, Apri e così via. La difficoltà sta nel fatto che usare un oggetto nel modo sbagliato può addirittura portare alla morte, rendendo la risoluzione di ogni enigma un continuo trial & error.
In più di un’occasione capiterà di incontrare un drago all’interno del castello. In questo caso risulta assolutamente necessario equipaggiare lo scudo ed evitare così l’attacco dello stesso nemico. Con il livello di difficoltà massimo il giocatore ha a disposizione un solo turno per proteggersi, mentre impostando la difficoltà minima avete a disposizione due turni prima di far partire l’attacco. Tutto ciò rende l’idea di quanto Shadowgate possa risultare frustrante a qualsiasi livello di difficoltà.
La grafica utilizzata è da una parte abbastanza semplice e può risultare statica, ma riesce al tempo stesso a dare una chiara idea sull’ambientazione del gioco. I disegni sono praticamente identici a quelli già visti su PC, non fanno gridare particolarmente al miracolo sebbene rimangano in qualche modo piacevoli alla vista. Ad accompagnare il giocatore durante l’avventura ci pensa una colonna sonora che riesce a rendere più coinvolgente l’esperienza di gioco.
Gli sviluppatori hanno infine pensato di inserire delle impostazioni che all’occorrenza possono rendere più retrò sia la grafica che l’audio di Shadowgate, mutando quindi l’esperienza di gioco in favore degli utenti più nostalgici. Per questo motivo, avremmo preferito che gli sviluppatori dessero la possibilità di attivare, soprattutto su Nintendo Switch, un sistema di controllo simile alla versione PC, utilizzando il touchscreen senza dover necessariamente far ausilio ai nuovi menu wheel-based. Da segnalare infine l’assenza di qualsivoglia localizzazione in italiano, che potrebbe compromettere l’esperienza di gioco per coloro che non masticano la lingua d’Albione.