Xenon Racer

Xenon Racer

Il futuro è nei cieli, ma è ancora tempo di sfrecciare sull’asfalto.

Fa sempre piacere mettere le mani su un videogioco sviluppato da un team italiano e nel caso di 3DClouds, software house fondata con sede a Milano fondata da Francesco Bruschi, si tratta di un gradito ritorno dopo la pubblicazione di All-Star Fruit Racing, il primo gioco a sfidare Mario Kart su Nintendo Switch, pur essendo uscito anche per tutte le altre piattaforme. A un anno dal debutto sul mercato, il team nostrano ci riprova con Xenon Racer, un racing game di stampo arcade, nella sua accezione più classica possibile.

Ma cos’è Xenon Racer? Oltre a essere un racing game frenetico, attinge evidentemente a due titoli che hanno posto le fondamenta di questo genere. Come immaginario, infatti, viene ripreso bene o male il futuro di WipEout, mentre a livello di gameplay strizza maggiormente l’occhio a Ridge Racer. Scopriamo se questo mix tra i due sia riuscito o meno.

Xenon Racer

WIPEOUT O RIDGE RACER?

Ci troviamo nel 2030 e il concetto di macchina, come veicolo dotato di quattro ruote, sta per essere definitivamente abbandonato in favore di mezzi volanti. Si decide allora di dare vita a una sorta di competizione su auto “classiche”, coinvolgendo rigorosamente piloti amatoriali, per dare un ultimo saluto alle vecchie automobili: ecco dunque la Xenon Racing Championship. Questa è, grossomodo, la trama che fa da sfondo alla produzione, nulla di incredibilmente eccezionale, ma del resto non è certo la sceneggiatura l’aspetto più importante in un racing del genere.

Pronti, via: dopo l’introduzione dobbiamo selezionare la difficoltà, scegliendo tra tre livelli: facile, media e difficile. La difficoltà generale risulta abbastanza elevata e anche nel caso in cui scegliate la prima opzione, non pensate di poter affrontare il gioco in modo eccessivamente spensierato. Dopo un breve tutorial, possiamo finalmente immergerci nel mondo di Xenon Racer, che dal canto suo dà al giocatore un buon numero di modalità nelle quali cimentarsi: oltre al campionato intitolato Xenon Racing Championship, vero fulcro del gioco, possiamo dilettarci in una gara veloce, nella competizione online, nel gioco locale in split-screen e in una serie di sfide accessibili dalla “Modalità Edge”. È presente anche un garage, al cui interno potremo personalizzare le vetture sbloccate, sia a livello grafico che in termini di prestazioni. In totale, le vetture presenti sono 18, probabilmente non un gran numero se si considerano le somiglianze estetiche tra alcuni modelli, ma fortunatamente il gioco offre una buona differenziazione per quanto riguarda le peculiarità dei bolidi: alcuni possono contare su una maggiore accelerazione, altri su una tenuta di strada invidiabile e altri ancora sono i mezzi ideali per gli amanti del drift.

DRIFT CHE PASSIONE

Ed eccoci arrivati al vero cuore pulsante del gioco, il drift. Il gameplay di Xenon Racer è incentrato completamente su questa meccanica: le piste sono progettate in modo tale da spingere il giocatore a derapare, e vi accorgerete ben presto di quanto sia deleterio tentare di affrontare una serie di curve consecutive frenando di continuo. La meccanica infatti non risulta fondamentale solo per affrontare l’ingresso in curva, ma anche per ricaricare le pile che servono a sprigionare l’ERS. Con un indicatore posizionato sulla parte bassa dello schermo possiamo tenere d’occhio lo status delle tre batterie disponibili, e non appena riempita una potremo sprigionare oltre 1000 cavalli di pura potenza.

A primo impatto, sembrerebbe che la dinamica di gioco sia piuttosto semplice, ma non lo è affatto. È raro riuscire a vincere una corsa su un tracciato sconosciuto al primo tentativo: conoscere il percorso e di conseguenza scegliere a dovere la vettura da utilizzare è fondamentale, così come lo è il tempismo nell’esecuzione di drift perfetti. Già, perché avvicinarsi a Xenon Racer illudendosi di andare a sbattere di continuo e sfruttare i rimbalzi post-collisione non è proprio il modo migliore di ottenere la vittoria: ogni vettura dispone infatti un’indicatore di stato che, partendo da 100, calerà vertiginosamente ogniqualvolta andrete a sbattere o tamponerete un’altra auto e, una volta sceso a 0, perderete secondi preziosi attendendo il riposizionamento in pista. Perdere una manciata di secondi in un gioco del genere rappresenta una penalità non di poco conto.

Xenon Racer

UNA TURBO VARIETÀ

La modalità Campionato è sufficientemente varia e appagante. Oltre alle gare classiche, nelle quali dovremo semplicemente arrivare primi per aggiudicarci il gran premio, sono presenti anche altri tipi di sfide, come ad esempio le prove checkpoint. Si tratta di una variante che ci impegnerà in una corsa in solitaria nel tentativo di completare i giri raggiungendo particolari punti della mappa per aumentare il timer (che di solito parte da un tempo decisamente basso) e non perdere la gara. Non è tutto: il campionato offre inoltre una modalità a eliminazione, nella quale verrà eliminato l’ultimo giocatore della griglia ogni tot secondi.

La buona varietà di situazioni non è l’unico aspetto positivo della Xenon Racing Championship, che dona un senso di progressione costante e soddisfacente. Mano a mano che trionferemo nei gran premi sbloccheremo infatti nuovi veicoli e componenti, grafici e non solo, che permetteranno di potenziare l’auto e superare prove che fino a poco prima sembravano proibitive. Le sfide presenti nella modalità Edge sono una riproposizione di quelle che possiamo affrontare nel campionato. La modalità Gara veloce svolge il suo compito, né più né meno, mentre il multiplayer online funziona discretamente (a patto di trovare gente con cui giocare, s’intende).

LA MAPPA DEI PROBLEMI

Il senso di velocità è reso molto bene e, in generale, sistema di gioco funziona e diverte abbastanza, ma sfortunatamente non è privo di difetti. Urti e collisioni non convincono completamente: alle volte capita di scontrarsi frontalmente a 250km/h e ricevere meno danni di quanti ne accumuliamo con un impatto a bassa velocità. Le piste sono ben caratterizzate e abbastanza varie, ma allo stato attuale non sono tantissime e corrono il rischio di stancare ben presto il giocatore. L’interfaccia di gioco è sufficientemente chiara: in basso troviamo le batterie (destra), lo stato della macchina (dalla parte opposta) e il contachilometri (al centro, diverso per ogni veicolo), mentre in alto il tempo per giro e la vera nota dolente: la mappa.

Per via dello stile grafico utilizzato, certamente gradevole alla vista, la mappa risulta poco chiaro e non rappresenta un aiuto ottimale durante le sessioni di gioco. Aiuto di cui avremmo decisamente bisogno: come anticipato in precedenza, il primo giro in una nuova pista è infatti adibito all’analisi del circuito, ma sfortunatamente è difficile orientarsi con la mappa senza dover sperimentare a suon di collisioni, prove ed errori l’effettiva conformazione del tracciato.

Xenon Racer

Una mappa più accurata renderebbe la lettura meno pesante, dal momento che iniziare una gara con la consapevolezza di non essere mai in grado di vincerla al primo tentativo alla lunga potrebbe essere abbastanza destabilizzante e stancante. L’assenza di power-up dà al titolo una connotazione classica, forse troppo classica. Si sente la mancanza della possibilità di vincere una gara sfruttando diversi approcci, e non semplicemente derapando a ogni curva per caricare il turbo.

È un peccato, perché dal punto di vista estetico il lavoro del team italiano non delude: i veicoli sono resi in modo eccelso, anche se gli scenari stonano un po’ rispetto ai modelli delle auto, anche per via di una definizione non certo ottimale. Buono il comparto sonoro, che riesce a essere incisivo quanto basta senza stancare mai.

Xenon Racer
Xenon Racer
GIUDIZIO
Xenon Racer svolge il suo compito, quello di divertire, mostrando la passione dei ragazzi di 3DClouds verso gli arcade di guida. Passione che si nota perfettamente nel senso di velocità che si prova quando ci mettiamo al volante dei bolidi disegnati splendidamente dai grafici italiani. Ciò nonostante, la mancanza di una varietà di approcci durante le gare corre il rischio di annoiare dopo poche battute. Gli appassionati del genere, soprattutto i puristi delle derapate, sapranno passare sopra a questo problema e abbracciare con sicurezza l’opera del team nostrano.
GRAFICA
7
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
6.5
GAMEPLAY
7
PRO
Senso di velocità restituito fedelmente
Diverte, e non è poco
Buona varietà di sfide nel campionato...
CONTRO
...ma l’assenza di power-up porta presto alla noia
Scarsa varietà di approcci e circuiti
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