La mole di produzioni indipendenti è in continua crescita: sopratutto su Steam i titoli indie sono ormai all’ordine del giorno, ma anche su PS4 e Xbox One stanno pian piano sbarcando titoli interessanti realizzati da singoli sviluppatori o team estremamente ridotti. Ed è proprio il caso di Spearhead Games, sviluppatore canadese che ci propone il seguito spirituale di Stories: The Path of Destinies, ovvero Omensight. L’avventura, lanciata su PC e PS4 il 15 maggio, è stato lanciato qualche giorno fa nella versione Definitive Edition per Nintendo Switch. Scopriamo di cosa si tratta.
UN MONDO NEL CAOS
Come spesso avviene nei videogiochi, il tema portante di Omensight è la guerra, che però qui viene narrata in toni fiabeschi. La terra di Eurralia è sfiancata dalla guerra, Pygaria e Roditoria (le due fazioni avversarie), non fanno altro che decimarsi a vicenda, provocando morte e distruzione. Come se non bastasse la sacerdotessa senza-Dio è stata brutalmente assassinata, evento che potrebbe peggiorare ancor di più la situazione e far comparire Voden (creatrice del Nulla), in grado di portare il mondo alla distruzione. A contrapporre il pericolo imminente dell’Apocalisse, viene invocato l’Araldo che, aiutata da una potente strega, avrà la possibilità di tornare indietro nel tempo e cambiare totalmente il corso degli eventi.
La narrazione del gioco si divide a metà tra il fiabesco e il giallo. I toni inizialmente ricordano una favola adatta ai più giovani, ma il subentrare dell’omicidio della sacerdotessa fa diventare tutto più tendente al noir. Ciliegina sulla torta è il loop temporale in cui si svolgono i fatti. La tecnica dello stesso giorno che si ripete, che ricorda un po’ Last Day of June, mista al giallo dell’assassinio da risolvere rende il tutto molto intrigante, con la prospettiva del gioco e dei vari personaggi che varia di volta in volta che il giorno riparte.
CAMMINA E COMBATTI
Il gameplay si basa su uno stile a metà tra action e hack ‘n’ slash, con una forte dose di platform e un pizzico di investigazione, quantomeno all’inizio. I combattimenti in stile action e carichi di combo risulterebbero molto affascinanti, se non fosse per la telecamera fissa che, in un gioco con scenari in tre dimensioni, fa torcere un po’ il naso e risulta ben presto frustrante. Nel corso dell’avventura arriveranno in vostro supporto dei personaggi più o meno utili alla causa, soprattutto nei combattimenti. Il continuo dialogare con essi creerà un’atmosfera di complicità che diverrà determinante in momenti particolari della storia.
Artisticamente parlando, il gioco può contare su un comparto grafico in cel-shading, con colori molto accesi e ambientazioni fantasy che sono qui proposte quasi si trattasse di un classico cartoon disneyiano dei tempi d’oro. Ciò nonostante, a livello tecnico il gioco deve fare i conti con una ottimizzazione non certo positiva: una pecca abbastanza grave sono i continui cali di frame-rate e i lunghi caricamenti tra un livello e l’altro che, essendo molto frequenti data la brevità dei livelli, appesantiscono notevolmente il gameplay e rischiano ben presto di stancare il giocatore.
A livello sonoro la situazione migliora leggermente, con composizioni che non sono mai scontate grazie all’uso potente e sapiente di strumenti a corda e a fiato. Il comparto sonoro chiude la linea con un doppiaggio inglese abbastanza buono, anche se non proprio sopra le righe. I sottotitoli in italiano, però, presentano molti difetti: errori di battitura e soprattutto adattamenti non proprio fedeli, quasi come se il team di sviluppo non avesse avuto il tempo di effettuare un controllo qualità prima del lancio. Da questo punto di vista, insomma, si poteva fare decisamente di più. In generale, però, non si può pretendere tantissimo da un gioco il cui prezzo è inferiore ai 20 euro e che riesce a offrire una longevità adeguata a un titolo del genere, con una durata che varia dalle 6 alle 15 ore circa.