Star Fox Zero

Star Fox Zero

Sono passati più di dieci anni dall’ultimo vero Star Fox: se escludiamo Star Fox Command e il remake per Nintendo 3DS del capitolo per Nintendo 64, Fox McCloud e compagni non si fanno vedere sulle nostre TV da Star Fox Assault, episodio per GameCube non particolarmente amato da pubblico e critica. All’epoca, infatti, i fan non apprezzarono il tentativo di Nintendo di rinnovare la serie con delle fasi ambientate a terra oltre che nello spazio, eredità di quello strano Star Fox Adventures che però avevamo mandato giù in uno spin-off e non in un capitolo regolare della serie, in cui si sono rivelate piuttosto poco curate.

Dopo dieci anni, in cui abbiamo temuto che il marchio potesse sparire nel nulla come accaduto a F-Zero, finalmente è disponibile un nuovo episodio, Star Fox Zero. Il ritorno nello spazio di Nintendo non è stato tra i più semplici: nonostante il coinvolgimento dei Platinum Games, che proprio su Wii U hanno realizzato uno dei punti più alti della loro carriera, Bayonetta 2, la prima demo mostrata all’E3 2015 non aveva convinto proprio nessuno, tanto da spingere Nintendo a rinviare il gioco di qualche mese. Eccoci finalmente alla recensione della versione finale: Platinum Games sarà riuscita a rattoppare tutte le falle e dare un senso ai dieci anni di attesa dei fan?

CON LA TESTA TRA LE STELLE

Star Fox Zero non cambia molto lo schema a cui la serie ci ha abituati nei precedenti capitoli, ma lo arricchisce in due modi fondamentali. Il primo è l’innovativo sistema di controllo, che fa largo utilizzo dei sensori di movimento del GamePad di Wii U. Come già vi abbiamo spiegato nella nostra anteprima (ma siccome siamo generosi e pazienti, ve lo ripetiamo), mentre sullo schermo della TV il nostro Airwing viene inquadrato alle spalle nella sua corsa inesorabile verso l’orizzonte, sullo schermo del GamePad viene visualizzato l’interno del veicolo. Muovendo il controller di Wii U, possiamo spostare la visuale in tutte le direzioni, permettendoci quindi di vedere cose che sulla TV non sono inquadrate. È una sensazione assimilabile alla realtà virtuale (ma senza casco e, ovviamente, senza lo stesso livello di coinvolgimento), o alla modalità Street View presente in Google Maps, ed è sicuramente più facile e intuitivo, in questo modo, esplorare l’ambiente circostante, cercare bonus o sparare ai nemici.

Il mirino, infatti, è totalmente controllato dal movimento del pad nello spazio, e c’è bisogno di un po’ di pratica prima di padroneggiarlo al meglio. Per fortuna, come al solito Nintendo guida con maestria i giocatori al pieno controllo del gioco prima di gettarlo nella mischia, quindi superata l’iniziale ansia da prestazione, saremo in grado molto presto di muoverci nello spazio senza essere frustrati o lanciare il prezioso GamePad dalla finestra. Ritorna purtroppo, anche in questo caso, uno dei problemi che attanaglia i giochi che fanno largo uso dei sensori di movimento su Wii U: ogni tanto il pad perde i riferimenti e va ricalibrato. Il processo è molto semplice (basta premere contemporaneamente il controller analogico sinistro e uno dei pulsanti), ma nelle fasi più concitate può essere difficile farlo senza che il fuoco nemico ne approfitti per farci fuori.

A SPASSO NELLO SPAZIO

L’altra bella novità di Star Fox Zero è la grande varietà di situazioni a cui Platinum Games è riuscita a mettere di fronte i giocatori. Ci sono diversi veicoli da pilotare (non solo il classico Airwing, ma anche robot da terra, carri armati, e veicoli volanti quasi démodé) tutti con un particolare sistema di controllo e, soprattutto, impegnati in missioni con finalità differenti. Rispetto ai capitoli precedenti, infatti, le modalità di gioco sono molteplici e molto più profonde: le scorribande nello spazio sono limitate a una soddisfacente manciata di livelli, intervallate da missioni a terra, più lente, ma più complicate, o in basi nemiche da hackerare.

Come al solito, il problema è che i livelli prima o poi finiscono, e benché ci sia sempre la possibilità di ripercorrerli per scoprire uscite secondari o migliorare il punteggio, la longevità continua a restare il punto debole della serie. Non tutti sono disposti a tornare ossessivamente negli stessi livelli cercando di battere un record: una pecca che sarebbe stata facilmente raggirata con qualche modalità multiplayer online, e invece no. Anche questa volta, non c’è la possibilità di scontrare avversari vicini e lontani in apposite arene: una mancanza non solo piuttosto bizzarra nel 2016, ma anche alla luce di una campagna single-player non eterna.

LA VOLPE E L’UVA

Di fronte a una simile mancanza, passa decisamente in secondo piano il tanto contestato comparto grafico. Nei mesi extra che Platinum Games ha avuto a disposizione, è innegabile che ci sia stato un’opera di make-up abbastanza evidente, sia nei modelli poligonali, sia negli effetti visivi che coinvolgono veicoli e ambienti. È anche vero, però, che il risultato finale non fa gridare al miracolo, anzi: molti scenari sono davvero poveri e rudimentali, e non reggono il confronto con quanto si può trovare non solo sulle altre console, ma anche sullo stesso Wii U. Abbiamo già tentato di ridimensionare la semplicità grafica di Star Fox Zero con il fatto di dover gestire due visuali contemporaneamente (sulla TV e sul GamePad), ed entrambe a 60 frame al secondo quasi sempre costanti, ma è anche vero che è un compromesso che non siamo tenuti a mandare giù per forza.

Tuttavia, credeteci, l’aspetto grafico passa totalmente in secondo piano mentre si gioca, segnale evidente che Star Fox Zero diverte molto più di quanto visivamente stupisca (e per fortuna!). Anzi, lungi dal giustificare gli ambienti spogli e poveri che talvolta ci siamo trovati di fronte, dobbiamo anche ammettere che scenari più ricchi o troppo dettagliati avrebbero potuto peggiorare l’identificazione degli elementi che, invece, nella concitazione e, soprattutto, dovendo passare spesso da uno schermo all’altro, il giocatore potrebbe faticare a capire e riconoscere.

“GOOD LUCK!”

Insomma, Star Fox Zero è il gioco che tutti stavamo aspettando? Decisamente sì: lo “Zero” del titolo è più che simbolico di una rinascita della serie, che a tutti gli effetti riparte da qui, liberandosi delle inutili aggiunte dell’ultimo capitolo per GameCube per proporre nuove meccaniche, ma coerenti con l’essenza della serie. I fan della saga spaziale Nintendo saranno fieri di ciò che Platinum ha saputo fare, e il divertimento di certo non mancherà anche per chi non ha mai attraversato le stelle nei panni di una volpe spaziale. Ha i suoi difetti, certo, però Star Fox Zero sa regalare genuino divertimento (anche se non eterno) e tanta azione, e per un videogioco questo è forse più importante di qualsiasi altra cosa.

Infine, anche se al giorno d’oggi non dovrebbe più stupire un doppiaggio in italiano, dobbiamo segnalare che quello di Star Fox Zero è particolarmente ben fatto e dimostra, come già successo in passato, l’impegno di Nintendo nell’offrire localizzazioni sempre molto curate.

GIUDIZIO

Dieci anni sono tanti, a volte troppi, ma a Star Fox Zero hanno fatto decisamente bene. Non poteva che arrivare su Wii U la rinascita della serie, grazie al nuovo sistema di controllo che fa finalmente largo utilizzo del GamePad, del suo secondo schermo e dei sensori di movimento. Resta un po’ di malumore per la realizzazione grafica non eccelsa e per la longevità che non viene aiutata dalla mancanza di una modalità online, però Star Fox Zero resta un titolo divertente, appassionante e pieno di azione: un gioco d’altri tempi nel panorama moderno che fa decisamente bene ai fan dei videogame.