Blade Arcus From Shining: Battle Arena

Blade Arcus from Shining: Battle Arena

Estrapolare personaggi da varie serie per crearne un picchiaduro, come accade nei vari capitoli Dissidia di Final Fantasy o nei molteplici Capcom vs., è una tecnica a cui ormai abbiamo fatto l’abitudine. Il problema arriva quando i personaggi non sono abbastanza conosciuti da essere in grado di reggere una nuova tipologia ludica all’esterno del loro ecosistema principale. Blade Arcus from Shining: Battle Arena parte svantaggiato proprio per questa caratteristica, che porta nel suo roster i personaggi di Shining Hearts e Shining Blade, due vecchi JRPG semi-sconosciuti, usciti anni fa solo sul territorio giapponese.

UN GIRAMENTO DI… SFERE DELL’ANIMA

Il titolo sviluppato da Studio Saizensen porta su PC la versione arcade (EX) già uscita lo scorso anno sulle console casalinghe di Sony. Il roster è composto da 16 personaggi giocabili sin dall’inizio e il gioco si presenta come un classico picchiaduro a scorrimento in 2 dimensioni, fatta eccezione per gli scenari, di cui avremo modo di parlare nel corso della recensione. Le modalità offerte sono esattamente quelle che ci si può aspettare da un picchiaduro classico, senza particolari innovazioni di sorta e con la sola possibilità di cimentarci in modalità storia, versus, allenamento e una modalità online in cui, complice la prova in anteprima rispetto al debutto ufficiale, abbiamo decisamente faticato a trovare sfidanti.

L’ambientazione è quella di un mondo magico in cui pirati volanti e animali antropomorfi lottano per il possesso di alcuni manufatti chiamati Sfere dell’Anima. Secondo la leggenda, questi misteriosi oggetti permettono, una volta riuniti, di ottenere un immenso potere. Ogni personaggio è in lotta per uno scopo ben preciso e alcune trame sembrano essere uscite direttamente dai giochi di provenienza dei combattenti, tanto da risultare un prosieguo o una versione alternativa della narrazione originale. Questa caratteristica lascerà la maggior parte dei giocatori interdetti di fronte a una storia che riprende narrazioni vecchie e sepolte nei due giochi di ruolo in cui Blade Arcus affonda le sue radici. Ma in fin dei conti, la narrazione in un picchiaduro serve solo a fornirci un motivo, più o meno valido, per massacrare l’avversario. Basti pensare a come Capcom abbia addirittura omesso la modalità Storia dal pacchetto base del suo Street Fighter V.

Il gameplay del titolo è preso dal cuore dei picchiaduro del passato, con l’utilizzo delle tre tipologie di attacco (debole, medio e forte) e un numero limitato di mosse che vi stancherete di ripetere e soprattutto di vedere già nelle fasi iniziali. Inoltre, vista la presenza di combo e Super Mosse che richiedono l’ausilio della classica mezzaluna e anche del quarto di luna, giocare con la tastiera diventa estremamente complesso e dovremo per forza di cose ricorrere all’aiuto di un pad. Per caricare gli attacchi basterà sferrare o ricevere colpi in modo da riempire le quattro barre nella parte bassa dello schermo che potranno essere usate sia singolarmente, per attacchi potenti, o tutte insieme per la Super Mossa.

L’IA del titolo non offre un grande livello di sfida: Blade Arcus from Shining: Battle Arena infatti rimane molto semplice anche alla difficoltà più elevata, e riuscirete a vincere numerosi scontri anche senza effettuare elaborate combo o Super Mosse. Un vero peccato, sia per il divertimento che per le Super spinte da ottime animazioni e da un design squisitamente Anime.

 L’elemento che senz’altro dona maggiore divertimento al gameplay è la possibilità di creare dei Tag Team e quindi affiancare il personaggio principale con un partner che avrà sia la funzione di supporto, saltando nella mischia per sferrare qualche attacco, sia fungere come un vero e proprio secondo personaggio da utilizzare che potrà essere selezionato anche come personaggio principale nel menu tra un round e l’altro.

Blade Arcus from Shining: Battle Arena

Scegliendo alcuni personaggi affini tra loro (affinità che dipende sempre dal rapporto che i due avevano nei vecchi JRPG), sarà possibile sfruttare delle combo particolari per stordire l’avversario. L’opzione Tag sarà un ottimo incentivo negli scontri cooperativi tra amici che, grazie alla semplice combinazione di alcuni tasti, potrete far scendere in campo quando il vostro personaggio viene messo alle strette. 
Nelle fasi di supporto, il nostro alleato potrà intervenire anche per fungere da scudo umano e subire attacchi potenti o super mosse al posto nostro. Tra i lottatori più interessanti segnaliamo la gatto-pirata Xiao Mei, veloce soprattutto nelle schivate, la streghetta Melty, capace di lanciare potenti sfere di energia, e il ninja Rage, perfetto per chi ama le combo devastanti.

TRA ANIME E PICCHIADURO

Oltre alle move-list limitate e la difficoltà quasi inesistente, anche la strada verso il boss finale è decisamente corta e senza un adeguato livellamento degli avversari. Gli incontri che ci separano dal cattivo di turno si contano sulle dita di una mano e l’unico vero sforzo che dovrete affrontare sarà, senza esagerare, la scelta del personaggio all’inizio della storia. La modalità online e il multiplayer locale dovrebbero garantire un aumento della longevità in modo da far compagnia alle poche ore di gioco offerte dalla modalità storia, ma come anticipato in fase di apertura, aver messo le mani sulla versione finale prima del suo debutto sul mercato non ci ha permesso di testare adeguatamente la componente online, né la bontà del netcode messo su dalla software house.

Sul fronte grafico, Blade Arcus from Shining: Battle Arena mostra un character design tipico degli anime nipponici, colorato e fresco con cura nelle animazioni, un esplosione di luci durante le super mosse e un ottimo comparto sonoro con la presenza della lingua originale giapponese. Sembra di giocare con i personaggi di un cartone animato, che però si muovono su dei fondali con elementi 3D troppo statici per il ritmo dell’azione. Pare di vedere delle cartoline tridimensionali bloccate, incapaci di evocare le caratteristiche presentate nello scenario. Il villaggio innevato rimane opaco e scuro, la foresta incantata sembra pietrificata come se fosse intrappolata in una stasi temporale. Il risultato è quello di avere a disposizione degli stage (dieci in totale) che non riescono ad essere all’altezza della controparte bidimensionale e che sono privi di particolari elementi di pregio.

Blade Arcus From Shining: Battle Arena
Blade Arcus from Shining: Battle Arena
GIUDIZIO
Blade Arcus from Shining: Battle Arena è un titolo che con tutta probabilità non avrebbe dovuto lasciare le coste giapponesi, e che difficilmente troverà un posto nel cuore dei giocatori occidentali, tranne forse in quello di qualche appassionato che conosce a menadito la saga Shining. Al di là di questo svantaggio iniziale, il titolo di Studio Saizensen non riesce a imporsi nel vasto panorama dei picchiaduro 2D, presentando un gameplay già visto senza qualsivoglia innovazione. Il Tag Team prova a salvare la situazione ma il lavoro della software house perde colpi già dopo la prima ora di gioco, per via di un parco mosse davvero ridotto e una difficoltà praticamente inesistente. Probabilmente gli RPG da cui è tratto il gioco sapranno darvi molte più soddisfazioni di questo spin-off, in cui l’unica gioia è data dall’ottimo design anime e dai succinti abiti delle lottatrici.
GRAFICA
6
SONORO
6
LONGEVITÀ
5
GAMEPLAY
5
PRO
Ottimo character design
Modalità Tag Team dona un po' di varietà al gameplay
CONTRO
Personaggi semi-sconosciuti per la maggior parte dei giocatori
Gameplay privo di innovazioni o punti di forza
Difficoltà pressoché inesistente
5
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