Mafia: Definitive Edition

Mafia: Definitive Edition

Hangar 13 ci riporta nella splendida Lost Heaven degli anni ‘30.

Anni ’30, a Lost Heaven è sera e il tassista Thomas Angelo sta tornando a casa dopo la solita dura giornata di lavoro, a spasso in una città che di certo non lo aspetta. Proprio in quel frangente la sua vita cambierà irrimediabilmente incontrando Paulie e Sam, due personaggi appartenenti a un mondo che non ha mai conosciuto, che mai avrebbe pensato di poter solo accompagnare all’interno del suo Taxi giallo .

Malavita, rapporti intensi ma pericolosi e grande spirito di sacrificio sono le tematiche centrali di Mafia: Definitive Edition, vero e proprio remake di quel Mafia realizzato da Illusion Softworks nel 2002 che tanto venne apprezzato al suo arrivo sul mercato. Un lavoro centrato e certosino da parte di Hangar 13 che, a differenza delle semplici rimasterizzazioni effettuate per i capitoli secondo e terzo della saga, con Mafia Definitive Edition ha completamente riscritto da zero il codice del gioco al fine di realizzare un’esperienza completamente rivisitata.

Da grande fan del capitolo originale di Mafia mi sono lanciato nuovamente a Lost Heaven con grande fermento, per contrastare ancora una volta l’insidioso Don Salieri; ecco dunque le mie impressioni finali di Mafia Definitive Edition giocato su PlayStation 4 Pro grazie a un codice fornito dal publisher. Buona lettura!

Mafia: Definitive Edition
L’impianto narrativo di Mafia è ben strutturato ancora oggi ed è invecchiato decisamente bene.

LA NUOVA LOST HEAVEN

La prima importante considerazione per tutti coloro che volessero approcciarsi per la prima volta a Mafia: Definitive Edition, magari dopo aver visto qualche video, è di scordarsi completamente Grand Theft Auto. È vero, guardando qualche gameplay il dubbio potrebbe venire: c’è infatti la mappa di gioco con uno stile che richiama molto i capolavori Rockstar, e si può andare in giro liberamente tra una missione e l’altra (solo però dopo aver sbloccato la modalità Fatti un Giro), ma le attività secondarie da intraprendere sono praticamente pari a zero.

Questo perché, come l’originale, Mafia: Definitive Edition è un’opera fortemente story-driven, e dunque molto lontana dal concetto di free-roaming proposto da altre produzioni solo all’apparenza simili a questa. Fatta questa doverosa premessa, è bene sottolineare che il concetto di libertà è comunque in minima parte presente, ed è pertanto possibile girovagare per la splendida Lost Heaven degli anni ’30 utilizzando uno dei cinquanta veicoli inseriti da Hangar 13.

Ma ciò è possibile farlo solamente a puro scopo ammirativo, e per trovare qualche simpatico collezionabile nascosto nei meandri della città. La natura di Mafia: Definitive Edition è in realtà quella di sparare tutte d’un fiato le circa dieci ore necessarie a completare l’avventura, cavalcando una narrazione che ancora oggi colpisce nel segno grazie a una sceneggiatura a dir poco strepitosa, capace di emozionare e tenere incollato il giocatore fino ai titoli di coda.

UN RESTAURO COMPLETO

Il lavoro di Hangar 13 è, come anticipato, un remake a tutti gli effetti, e della versione del 2002 che ho avuto la fortuna di giocare non è rimasto più nulla se non lo spirito, quello sì, perfettamente intatto. Al di là del comparto grafico, interamente riscritto, gli sviluppatori hanno messo pesantemente mano sia al gameplay e sia alla sceneggiatura, proponendo una serie di soluzioni volte a snellire e modernizzare un’impalcatura di gioco che comunque presenta quasi vent’anni. E in questo senso sono stati approfonditi perfino le personalità di alcuni personaggi, che nell’economia dell’avventura ora si incastrano meglio mostrando più coerenza e realismo. Certo, non aspettatevi rivoluzioni rispetto a quanto visto nel 2002 dal punto di vista narrativo, ma devo dire che il lavoro svolto convince e non dà mai l’impressione di qualcosa di forzato o esageratamente spinto.

Ancor più interessante però è il restyling delle meccaniche di gioco, dove il level design ha oggi un’identità completamente nuova. Il nuovo sistema di coperture, assente nel capitolo originale di Mafia, permette al protagonista di beneficiare di nuove mosse, come accucciarsi e agire in assetto stealth per sorprendere i nemici alle spalle, in aree che sono state leggermente ampliate per favorire le nuove aggiunte. Anche le fasi sparatutto sono molto più evolute e appaganti, a fronte delle nuove possibilità offerte al giocatore che hanno preso spunto dai due più recenti seguiti con armi più precise, reattive e diversificate rispetto al passato.

Il vero punto debole della produzione è invece l’intelligenza artificiale, senza dubbio in deficit rispetto al livello degli altri comparti che sono stati curati veramente fino all’ultimo dettaglio. I nemici non si muovono in maniera credibile e l’impressione è che ci sia sempre una routine comportamentale molto scriptata anche al livello di difficoltà più elevato; è abbastanza un peccato perché l’esperienza, che a livello di gameplay si basa molto sulle sparatorie, viene abbastanza intaccata e l’immedesimazione inevitabilmente ne risente.

LA MERAVIGLIA DEGLI ANNI ’30

Il lavoro di Hangar 13 dal punto di vista grafico è sicuramente quello più facile e piacevole da analizzare, grazie al maestoso intervento messo in piedi dalla software house statunitense. Come analizzato anche dai colleghi di Digital Foundry, si tratta di una delle espressioni grafiche migliori di questa generazione, soprattutto per quanto concerne illuminazione e sistema di riflessioni.

Addirittura per queste ultime viene usata una tecnica parente stretta del ray tracing, chiamata ray-traced SSR, capace di gestire in maniera impeccabile tutti i riflessi in scena quasi si trattasse di un vero antipasto rispetto alla prossima next-gen. Su PlayStation 4 Pro Mafia: Definitive Edition gira a 1440p nativi, poi portati in upscale a 4K via software per un risultato complessivo assolutamente convincente, e con un frame rate bloccato a 30fps seppur con qualche calo nei momenti più concitati. Di sicuro, se avete amato Lost Heaven all’epoca, non potrete che rimanere estasiati da quanto realizzato dagli sviluppatori in questo remake.

Mafia: Definitive Edition
Mafia: Definitive Edition
GIUDIZIO
Mafia Definitive Edition è il classico esempio di come andrebbe realizzato un remake, rivisitato in ogni aspetto ma mantenendo lo spirito e l’atmosfera del titolo originale. Ho trovato l’esperienza fantastica del Mafia del 2002 intatta, grazie alla sceneggiatura davvero sopra le righe e persino migliorata in questa rivisitazione, per merito anche di un finale tra i più convincenti di sempre in ambito videoludico. Peccato solo per l’intelligenza artificiale, sulla quale evidentemente Hangar 13 ha lavorato meno rispetto agli altri aspetti del remake, altrimenti avremmo avuto un titolo molto vicino all’eccellenza. Se in sostanza non avete mai giocato Mafia, non lasciatevi scappare l’occasione, mentre se l’avete già fatto all’epoca, questo è il momento buono per rivivere le emozionanti avventure di Thomas Angelo all’interno della migliore Lost Heaven che si sia mai vista.
GRAFICA
8.5
SONORO
8
LONGEVITÀ
7.5
GAMEPLAY
7.8
PRO
Un remake degno di questo nome
Gran cura nel restauro grafico e artistico
Migliorati anche gameplay e level design…
CONTRO
…ma purtroppo non l’intelligenza artificiale
Si porta a termine in meno di dieci ore
8