What Happened

What Happened

Dai ragazzi di Genius Slackers arriva un viaggio emozionale attraverso i tormenti di un'adolescenza difficile.

What Happened un gioco è veramente difficile da definire. Lo è per due motivi: in primo luogo per un gameplay ridotto ai minimi termini, ma lo è ancora di più per ciò che ci viene raccontato. What Happened è un viaggio. Un viaggio emozionale nella vita di Stiles, un adolescente alle prese con un mondo che sembra crollargli addosso, un mondo fatto di perdite, amori, bullismo e droghe. Un mix di eventi e sensazioni che rispecchiano tanto realisticamente quanto tristemente le vicissitudini dei ragazzi moderni.

What Happened

I TORMENTI DEL GIOVANE STILES

Sin dall’avvio del gioco le intenzioni del team di sviluppo risultano ben chiare: rendere il giocatore il protagonista del viaggio. Questo viene reso molto bene dalla visuale in prima persona che ci accompagnerà per tutta la durata del gioco. Con questa prospettiva saremo parte integrante dei dissidi interiori di Stiles, li vivremo in tutto il loro manifestarsi, tramite effetti visivi ad alta carica emozionale, ma anche grazie ai continui dialoghi che avremo con la nostra mente, con il subconscio sempre pronto a riemergere e ad alimentare le nostre paure. Questo perché di fatto la nostra mente, il nostro io più intimo, è il vero nemico contro il quale dovremo combattere.

Una voce sempre presente che ci spingerà in ogni occasione a fare un passo verso il suicidio, verso quella fine che sembra essere l’unica via di fuga da un passato pronto a presentarci il conto. Il viaggio del giovane Stiles si snoderà in all’interno di quel college che per molti ragazzi rappresenterebbe un’isola felice, un luogo di svago e socialità. Ma non per lui. Per il nostro protagonista quella scuola è una prigione, un posto dove sentirsi solo pur essendo circondato da persone, le quali, senza un volto e senza un nome, non faranno nulla per alleviare le nostre sofferenze. Già dai primi minuti capiremo bene che tra quelle mura non c’è nessuno da poter chiamare “amico”, fatta eccezione per Maya, la ragazza che più di tutti proverà a farci riemergere dall’abisso in cui stiamo lentamente sprofondando.

UNA GIOVENTÙ DIFFICILE

Ciò che vedremo attraverso gli occhi di Stiles sarà un mondo di paure e di dolore, che ci viene riproposto attraverso una serie di ambientazioni a metà strada tra l’horror e lo psichedelico, in uno svolgersi dei fatti confuso, a rappresentare lo stato mentale del protagonista devastato dal costante uso di acidi e droghe. La narrazione che ci accompagna durante tutto quello che potremo definire a tutti gli effetti un viaggio della speranza, è davvero eccellente, anche se in alcuni momenti tutti risulta un po’ confuso.

Ma non tanto per i dialoghi in sé, che pur risultano efficaci grazie anche ad un doppiaggio sublime, quanto invece per le scelte artistico-direzionali, che si traducono in una regia degna dell’opera che ci viene proposta. Altrettanto buono il comparto tecnico, con una grafica pulita e curata, con i ragazzi di Genius Slackers che riescono a sfruttare in maniera egregia la potenza dell’Unreal Engine 4, seppur nelle cut-scene (in special modo nella realizzazione dei personaggi) si vada a perdere molto dell’ottimo lavoro raccontato poco fa.

GAMEPLAY MINIMAL

Per quanto riguarda il gameplay, come accennato in apertura di recensione, esso si presenta estremamente ridotto, con una prevalenza di sessioni esplorative fatte di camminate alla ricerca di oggetti necessari a proseguire nel viaggio. Una scelta del tutto in linea con la filosofia del titolo che si propone come una vera e propria esperienza emozionale.

Per questa stessa natura è difficile anche dare un giudizio in merito alla longevità, perché quando si toccano certi argomenti è estremamente complesso stabilire quale sia il tempo adeguato per parlarne. Più generale l’opera di Genius Slackers non stanca, anzi, tiene i giocatori incollati allo schermo e riesce a farli immergere in quel mondo così lontano, ma che allo stesso tempo non è mai stato così vicino, il tutto in una toccante altalena di emozioni. Le stesse a cui è legato il destino di Stiles, un ragazzo come tanti, un ragazzo come lo siamo stati noi.

What Happened
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GIUDIZIO
What Happened è un titolo forte, impegnativo dal punto di vista emotivo ed emozionale più che da quello del gameplay. Per questo motivo è un'opera che non tutti potrebbero amare o apprezzare ma che, senza dubbio, si pone come un piccolo capolavoro narrativo.
GRAFICA
8
SONORO
8
LONGEVITÀ
6.5
GAMEPLAY
6.5
PRO
Narrazione e coinvolgimento eccellenti
Grafica curata e gradevole
Gameplay adeguato alla struttura di gioco
CONTRO
Alcuni frangenti risultano un po' confusionari
7.5
Contributor