Shadows of Kungansk
Versione testata: PC

Shadows of Kurgansk – Provata la versione Early Access

Grazie a un codice distribuitoci in anteprima da Gaijin Entertainment, abbiamo messo le mani su Shadows of Kurgansk, un particolare survival con elementi action-GdR e un pizzico di horror sviluppato dal team indipendente Yadon Studio, realizzato all’interno del progetto Gaijin inCubator. Andiamo a vedere quali sono le sue caratteristiche principali e che tipo di avventura ci si prospetta una volta cliccato il tasto Start.

CHERNOBYL 2.0

Un gruppetto di amici in vena di avventure parte per una scampagnata fra le colline. Un territorio che credono di conoscere bene, ma si sbagliano: un’inspiegabile anomalia luminosa genera un’esplosione che scaglia a terra il protagonista, mandandolo fuori gioco per qualche ora. Risvegliatosi, si ritrova solo in un’isola misteriosa, pieno di interrogativi e in balia degli eventi. Se pensate si tratti del soggetto di Chernobyl Diaries, beh ci siete andati vicino. Shadows of Kurgansk è un survival che riprende in modo piuttosto palese le atmosfere dei film post-apocalittici: quell’atmosfera acida, desolata e radioattiva che, per intenderci, ritroviamo in “28 giorni dopo” o “Io sono leggenda“. Un intero mondo al collasso con radiazioni, strane presenze e pericolosissimi virus in grado di trasformare gli uomini in bestie senza senno. Tutto piuttosto classico, vero?

Il gioco ci mette nei panni di un solitario avventuriero alla ricerca degli amici scomparsi, che si ritroverà a muoversi in un ambiente ostile, chiamato The Zone, dove a ogni passo falso potrà lasciarci le penne o perdere la sanità mentale. Le prime ore dell’avventura ci hanno visto intenti a visitare un villaggio fantasma, o almeno ritenuto tale, su cui torreggiava una torre radio, la nostra unica speranza per mandare un segnale di aiuto. Oltre a molte case da visitare, in una delle quali stabilire la nostra base di fortuna, abbiamo notato delle raccapriccianti statue umane che ci ricordano gli angeli piangenti della fortunata serie televisiva Doctor Who.

Come ogni survival che si rispetti, l’attenta gestione delle risorse che l’ambiente ci offre è basilare per proseguire con l’avventura: sarà possibile raccogliere praticamente tutto, dai rami degli alberi ai funghi velenosi, passando per le lattine vuote. Lo scopo non sarà solo quello di cibarsi (vedremo che restare in forma è una necessità irrinunciabile, nel pericoloso mondo di Kurgansk) ma anche di costruire oggetti sempre più potenti con cui difendersi, attaccare o abbattere le porte chiuse delle abitazioni. Il tutto mentre si cerca di proseguire con la storia, ricostruendo, a suon di dialoghi e quest, il complotto che sta dietro al mistero di Kurgansk.

UN GIORNO E UNA NOTTE

Shadows of Kurgansk presenta un gameplay che pesca a piene mani dai classici survival game tanto di moda oggi, con qualche strizzatina d’occhio alla fortunata serie di Fallout, da cui assorbe l’ambientazione (il primo villaggio ci ha ricordato molto Sanctuary Hills di Fallout 4) e le meccaniche di crafting, qui importanti più che mai. All’interno delle abitazioni, infatti, sarà possibile trovare fornelli e tavoli da lavoro, sui quali raffinare gli oggetti raccolti o preparare decotti in grado di rifocillare la nostra salute altalenante. Il sistema di crafting, dunque, è abbastanza vasto come ci si potrebbe aspettare da un gioco del genere e avremo la possibilità di costruire molti oggetti utili, fra cui canne da pesca e potenziamenti per la pistola.

Shadows of Kungansk

La visuale è in prima persona, mentre il personaggio ha quattro status principali: la salute, curabile tramite medikit; la sazietà, che ci costringerà ad andare a caccia di funghi o, molto spesso, di ratti; il morale, uno status che dipende dalla paura che prova il protagonista e che si acuisce durante la notte; infine una barra dell’energia, che si consuma quando si corre e si combatte. A queste si aggiunge la radioattività, che è necessario tenere a bada con delle particolari pillole, da assumere ogni dodici ore. Avete presente le sigarette antiradiazioni nel piccolo film cult di fantascienza “Screamers – Urla dallo spazio“?

Il gioco offre un ciclo giorno/notte che non è solo un vezzo grafico. Durante la notte, infatti, le cose si faranno più complesse, con nemici ancora più temibili e il livello di paura del nostro protagonista che scenderà molto più velocemente rispetto a quando splende il sole. Per fortuna ci sarà la possibilità di chiudersi in casa e dormire su di un letto o di costruire, raccogliendo legni e foglie secche, un focolare all’aperto, capace di tenere a freno i nostri nemici e di darci la sicurezza di cui abbiamo bisogno. Un meccanismo che, sotto sotto, ci ha ricordato Don’t Starve. Dopo ogni giorno trascorso apparirà un grafico, che tirerà le somme di come ci siamo comportati, calcolando ad esempio quanti nemici abbiamo ucciso o gli oggetti costruiti. Verremo ripagati con punti esperienza, spendibili in modo piuttosto intuitivo: sceglieremo di volta in volta se potenziare la nostra salute o il nostro morale o se piuttosto investire tutto in una potenza d’attacco maggiore. Elementi di personalizzazione piuttosto rudimentali, ma che ci permettono concretamente di costruire a piacimento il nostro personaggio.

SOPRAVVIVERE

Oltre alla modalità storia, Shadows of Kurgansk presenta due modalità aggiuntive: Survival e Adventure. Nella versione Early Access che abbiamo provato, per ogni diversa modalità erano disponibili solo un paio di mappe, comunque abbastanza grandi da permetterci di giocare in tranquillità e fare le nostre opportune considerazioni. Lo scopo della modalità Survival, come intuibile, sarà quello di sopravvivere a ogni costo e il più a lungo possibile. Il nostro alter-ego si ritroverà a muoversi nella stessa mappa della modalità storia, senza però l’incombenza di dover portare a termine alcun tipo di quest. Massima libertà per il giocatore, dunque, che potrà gestire come vuole la propria avventura, utilizzando la propria sagacia e gestendo le risorse accumulate per farsi strada notte dopo notte. Per ogni giorno trascorso verranno assegnati dei punti, che saranno spendibili dal menu principale per acquisire miglioramenti, proprio come accade nella modalità Storia.

La modalità Adventure, invece, proietta il giocatore in mappe inedite in cui dovrà portare a termine, a sua discrezione, alcune quest, che possono presentarsi con vari livelli di difficoltà. In caso di morte, l’avventura sarà considerata fallita e si dovrà iniziare da capo.

Shadows of Kungansk

IL LATO TECNICO

Graficamente il titolo di Yadon Studio non stupisce. Per certi versi la realizzazione tecnica ricorda il cel-shading reso tanto popolare dalla serie di Borderlands, tuttavia senza mai brillare per qualità né per livello di dettaglio. L’atmosfera rancida del mondo post-apocalittico, nel complesso, è realizzata bene, con una palette di colori tendente al verde marcio e una nebbiolina grigiastra in grado di rappresentare bene il feeling ovattato che ci si aspetterebbe da un mondo devastato. La versione che abbiamo provato presentava qualche bug, compresi crash improvvisi e porte abbattute che si ricostruivano magicamente da sole alle spalle del protagonista, ma nel complesso si tratta di un gioco stabile, se si considera che c’è ancora parecchio tempo per l’ottimizzazione.

Un titolo divertente, in fin dei conti, che fa dell’immediatezza e della semplicità il suo cavallo di battaglia: lo rivelano le quest intraprese nella Story Mode, missioni piuttosto semplici e rapide, che ci hanno fatto visitare il villaggio in lungo in largo e costruire oggetti per gettare un po’ di luce sul mistero che ci circonda. Quello che manca al titolo targato Gaijin Entertainment, in fin dei conti, è una personalità forte. L’impressione è che, allo stato attuale, Shadows of Kurgansk farà fatica a ritagliarsi uno spazio nella mente del giocatore, che preferirà orientarsi verso prodotti dal carisma maggiore.