Due anni di Nintendo Switch

Due anni di Switch: com’è cambiata la nostra vita da giocatori grazie alla console di Nintendo

La console di Nintendo soffia due candeline, e noi analizziamo come ha cambiato il nostro modo di giocare.

Proseguiamo ora con le esperienze personali di alcuni membri della redazione di VGN, cercando di analizzare come Nintendo Switch sia entrato nostre abitudini con i suoi pregi e difetti.

Gaspare Belmonte

Sebbene non abbia acquistato Switch al suo lancio, ho fin dalla presentazione creduto nel potenziale della console, in Nintendo e nalla sua visione rivoluzionaria nel modo di giocare. Si, perchè Switch è una console fuori dagli schemi per le sua possibilità portatili che offre ai giocatori. Si sente spesso che i videogiochi e le console allontanano le persone, isolandole in 4 mura domestiche ma, Nintendo, con Switch ha voluto in un certo senso abbattere questo pregiudizio creando appunto un hardware in grado di far giocare tutti e insieme: bastano un paio di Switch che un’intera comitiva può dar vita a partite divertitenti da party o anche competitive o dar vita alla propria creatività (pensate a Nintendo Labo) in qualsiasi luogo, a casa in famiglia, in ufficio con i colleghi e persino al parco con amici. I momenti che più mi hanno fatto amare questa console sono un’intera redazione alle prese con un torneo di Mario Kart Deluxe 8 su un banchetto di fortuna durante una fiera a Milano e una sessione co-op a 4 mani su Lovers in a Dangerous Spacetime su un tavolino di un bar durante la pausa pranzo. Dopo 2 anni penso che Nintendo abbia già vinto la sua scommessa Switch, una scommessa in cui a vincere siamo stati principalmente noi nel trovare un nuovo modo di giocare e di relazionarci con gli altri. Auguri Switch e al prossimo anno.

Stravaccato con Switch

Filippo Ceron

Quasi due anni fa ho deciso di dare un’altra possibilità a Nintendo, portando a casa una Switch al day-one, cosa che non avevo fatto con il suo sfortunato predecessore. Ciò che mi ha spinto a farlo è stato una cosa sola e si chiama ovviamente The Legend of Zelda. Pur avendo provato una demo per Wii U che mi aveva inizialmente lasciato sensazioni contrastanti, ho deciso di tuffarmi senza pregiudizi in questa nuova versione di Hyrule. Dopo quasi 200 ore di gioco e ancora un sacco di cose da portare a termine, posso dire senza remore che ne è valsa la pena.

Molti potrebbero considerare Switch una console secondaria, una portatile travestita da console domestica, eppure la softeca disponibile fino a oggi ha saputo soddisfarmi in pieno. E anche non approfittando poi così spesso del fattore portabilità, mi piace sapere di averla sempre nello zaino ovunque vada, che sia durante un fine settimana con gli amici o per un viaggio in Giappone on the road, possibilmente con qualche titolo multiplayer a disposizione per poter sfidare chiunque in qualunque momento! Non ci credete? OK, ve lo dimostro.

Filippo ci ha mandato la sua testimonianza durante il suo viaggio in treno verso Sapporo.

Piersandro Guerrera

Nella mia carriera di videogiocatore sono rimasto raramente indifferente al lancio di una nuova console Nintendo. Pur non essendo un fan sfegatato dell’azienda giapponese, il fascino di Mario e i suoi compagni di viaggio mi ha sempre spinto a portarmi una console con cui poterci giocare in casa. Fin dal suo annuncio non ho risparmiato critiche alla Switch, in primis per l’ampia cornice nera intorno allo schermo che si sarebbe sicuramente potuta evitare in favore di un display più grande, il costo degli accessori spropositato (i singoli Joy-Con costano un occhio della testa) e non ultimo il prezzo finale dell’intero pacchetto. Approfittando di uno sconto sul catalogo di una delle più note catene di elettronica di consumo, ho avuto la possibilità di acquistare e provare Switch a pochi mesi dal lancio e capire se poteva essere una console adatta anche alle mie esigenze. Dopo quasi due anni, Switch è ancora in casa mia anche se non utilizzata quanto avrei sperato (anche se prende meno polvere della precedente Wii U).

Switch è una console che mi fa compagnia in viaggio, soprattutto in treno ma anche in albergo tra una sosta e l’altra. In casa davanti alla TV ho giocato per lo più a Mario Kart 8, esattamente come facevo in precedenza con Wii U. La portabilità della console mi ha permesso però di fare qualche partita con amici quando avevo la Switch nello zaino ma per lo più ho apprezzato la possibilità, schermo alla mano, di giocare con tranquillità a titoli come Mario Odyssey (finito), Zelda (mai finito) e Donkey Kong (finito). Ho voluto provare qualche racing, ma la mancanza di grilletti analogici si fa sentire, rendendo di fatto l’esperienza poco piacevole e addirittura meno gratificante rispetto a quanto offerto dagli smartphone di ultima generazione.

In questi due anni ho odiato di Switch il Joy-Con sinistro, spedito in assistenza ben quattro volte prima di riuscire ad adoperarlo senza disconnessioni; ho odiato i crampi alle mani per le lunghe sessioni di gioco in mobilità, risolto con l’acquisto del GripCase di Skull&Co; ho odiato gli update software che non portano mai nulla di significativo (due anni dopo mancano un browser web, i temi, applicazioni come Netflix, ecc.), e pur essendo arrivati alla versione 7.0, sembra sempre la stessa console del primo giorno.

Per me Switch è una console di cui apprezzo la portabilità, l’ho usata davvero poco seduto sul divano davanti alla TV e di conseguenza l’esperimento della console ibrida almeno con me non ha funzionato. Se Nintendo dovesse riuscire a migliorarne le funzionalità multimediali e rendere l’esperienza d’uso dell’interfaccia di sistema più adatta ai tempi che corrono, non escludo che in futuro potrei usarla più spesso anche collegata alla TV. In ogni caso, rispetto a Wii U, non mi sono mai pentito di aver acquistato quest’ultima proposta firmata Nintendo.

Piersandro e The Legend of Zelda: Breath of the Wild all’aria aperta. Riuscirà a finirlo prima o poi?

Tommaso Stio

Nintendo Switch ha portato senza ombra di dubbio una ventata d’aria fresca nel mondo del gaming: è una console fatta nel segno del compromesso tecnologico, che può dunque migliorare molto dal punto di vista tecnico ma che ha già tirato fuori gli artigli e svelato le sue potenzialità con svariati software di eccellente fattura.

Tuttavia, peso, cornici, retroilluminazione, riflesso e autonomia sono tutti upgrade necessari che auspico Nintendo sarà in grado di portare il prima possibile, assieme a svariate funzioni inedite per un sistema operativo che pare, a oggi, ancora troppo scarno.

Nintendo Switch
Dopo aver recensito Dead Cells, Tommaso lo ha fatto comprare a tutta la redazione…

Francesca Guido

Negli ultimi due anni, la mia vita e quella della mia famiglia sono molto cambiate. Il lavoro ci ha portati a viaggiare tanto, e ovviamente a non poter portare con sé console, giochi e accessori. Spesso, questo è stato conseguenza di giornate piatte e noiose, in cui abbiamo dovuto dire addio alle sessioni di gioco insieme agli amici. Switch è stata la mia salvezza, proprio perché è riuscita a condensare la praticità della console portatile, creata per un’esperienza individuale, a quella di una qualsiasi console domestica, dandomi l’opportunità di ricreare il mio “piccolo ambiente videoludico” in qualsiasi luogo. Viene da sé il fascino che una console del genere crea e il fatto che mi abbia aiutato a fare amicizia più facilmente, riempendo i momenti di noia.

Quindi buon compleanno Switch, principalmente per avermi dato l’opportunità di portare con me una parte importante delle mie abitudini. Ma voglio anche ringraziarti perché sei riuscito a condensare in un oggetto così piccolo una intera libreria dei miei giochi preferiti, spingendomi a ricominciare Diablo III per la ventesima volta, a scoprire piccole perle come Detective Gallo, che mi ha fatto rivivere i bei tempi delle avventure grafiche e a farle scoprire anche a mio figlio insieme ai beniamini Nintendo di sempre. Ancora oggi lo sento urlare dall’altra stanza mentre gioca a Mario Kart con un compagno di scuola, e forse è proprio questo il tuo merito più grande: aver dato modo a tutti di provare esperienze di gioco genuine e divertenti con un gesto semplice e immediato, quello di condividere un piccolo pezzo di plastica colorata con chiunque si desideri. Ancora buon compleanno Switch, per avermi fatto provare fino in fondo la sensazione più bella: quella di sentirsi sempre a casa, anche lontana da casa.

Francesca ha ricominciato per la millesima volta Diablo III, ma per una volta non ha scelto la monaca.

Nicola Del Giudice

Acquistare Switch è stata un’idea alquanto ponderata. Ne valeva la pena? Forse no. Ma so che mi sarei precluso la possibilità di giocare a titoli davvero importanti. Perciò, ormai un annetto fa, mi sono recato dal rivenditore di fiducia, quello che ti mette da parte la Collector’s Edition di Fallout 76, nonostante gli frutti un nulla.

Ed eccola lì: piccola e colorata. Volevo prendere il bundle con Zelda, ma l’offerta più conveniente era quello con Xenoblade Chronicles 2. Devo dire che non mi sono pentito di nulla e ho passato le successive settimane dietro a quel JRPG che, ahimè, mi ha portato via centosessanta ore della mia esistenza. Ne è valsa certamente la pena.

Nintendo Switch
Nicola ha acquistato Switch con Xenoblade Chronicles 2, spendendo centinaia di ore alle prese con il gioco di ruolo.

Giovanni Marrelli

Quella di Switch è stata una scommessa che Nintendo ha vinto a mani basse. Riuscire a rialzarsi dopo il fallimento di Wii U non era semplice, ma la casa giapponese è riuscita, con la semplicità e originalità che la caratterizza, a stravolgere nuovamente i canoni dell’industria e a ritagliarsi un segmento di mercato inedito. Personalmente, dopo essere rimasto scottato da Wii U (che è stata probabilmente l’unica console che ho riposto nella confezione prima che si esaurisse il suo ciclo vitale), non ho acquistato Switch al lancio, salvo poi approfittare di una promozione allettante a distanza di qualche settimana dal debutto.

Nei primi mesi non ho giocato con Switch quanto avrei voluto, vuoi perché di giochi da portare a termine per motivi redazionali ce n’è sempre un’infinità, vuoi perché assorbito da altri titoli che su Switch, sfortunatamente, non c’erano (Destiny in primis), ma con una maggiore frequenza nei viaggi oltreoceano è coincisa un maggior utilizzo della console di Nintendo, che si è rivelata ben presto un’ottima alleata. Partite mordi e fuggi, sfide con gli amici e prodotti riscoperti dopo anni dal lancio su altre piattaforme, ma con il bonus di poterli provare in qualsiasi momento o luogo, sono dei vantaggi non indifferenti che solo una console come Switch offre.

Ed è per questo motivo che, tranne in rari casi, ultimamente preferisco acquistare la maggior parte dei giochi su Switch. Il tempo è tiranno e di mettermi davanti alla console, se non per motivi lavorativi, spesso non ne ho particolarmente voglia. Switch mi ha permesso di giocare ovunque, dalle partite a FIFA Ultimate Team sul divano di casa alle sfide mordi e fuggi alle prese con Dead Cells mentre sono in treno, ed è per questo che spero vivamente che la collaborazione tra Microsoft e Nintendo si concretizzi presto. Godere del catalogo Xbox su Switch sarebbe per me una manna dal cielo e mi permetterebbe di godere di tutte quelle esperienze lasciate a metà, magari durante i viaggi, i press tour particolarmente estenuanti o i semplici momenti di pausa. Sarebbe una svolta storica per questa industria, ma sono fiducioso. My body is ready!

Trivia: una volta avevo due Joy-Con grigi, poi ho acquistato Dead Cells su consiglio di Tommaso. Ora ho due Joy-Con colorati. Morale: non ascoltate i consigli di Tommaso.

Concludo questo articolo con un’altra nota personale. Lo so che tutti vi starete chiedendo quale colore abbia scelto alla fine, e dopo l’indecisione che mi ha tormentato per mesi e mesi, alla fine ho visto la Luce:

Sì, li ho presi tutti e due. I Joy-Con degli altri colori sono in lista desideri…