NBA 2K19
Versione testata: PS4

NBA 2K19

In casa 2K si festeggiano ufficialmente venti anni per la serie, venti anni per quello che si è ormai imposto come il videogioco dedicato alla pallacanestro più diffuso e apprezzato dal pubblico e dalla critica. Dopo il mix di successo e contestazioni assorbite dal precedente capitolo a causa del sistema di microtransazioni, il team di Visual Concepts è tornato nuovamente al lavoro per creare un nuovo prodotto ancora più dettagliato e ricco di potenziale per divertire e intrattenere i milioni di appassionati di basket in giro per il mondo.

Scopriamo insieme com’è andata nella nostra recensione completa di NBA 2K19!

NBA 2K19

DAGLI SBAGLI SI IMPARA

Al di là del semplice dato statistico relativo ai venti anni della serie, è bene ricordare anche come il precedente capitolo, al netto di non poche critiche, sia riuscito a piazzare comunque oltre 10 milioni di copie in meno di un anno dall’uscita. Indice questo di quanto i giocatori adorino il lavoro di 2K che, tra un marketing prepotente e che prende in prestito celebri personalità del mondo NBA e una costante voglia di migliorarsi, non fa davvero sconti a nessuno. Pertanto, seguendo i suggerimenti di pubblico e critica lo sviluppatore ha rimesso mano alla modalità MyCareer con sguardo critico andando a migliorare quegli aspetti narrativi e non che avevano fallito nel tentativo di appassionare gli utenti.

Così come da tradizione ormai anche di altre produzioni quali la serie FIFA di EA, questa modalità non si limita più a mettere al centro del mondo di gioco il giocatore ma a raccontare una vera e propria storia, con filmati (per la prima volta saltabili, ndr) e tutta una serie di piacevoli dettagli che arricchiscono l’offerta. La caratterizzazione del protagonista ci ha convinto e ci è piaciuta anche l’idea, rischiosa come non mai, di far vivere all’utente le peripezie di un ragazzo giovane e impulsivo che si ritrova costretto a iniziare la sua carriera a partire dalla Lega Basket Cinese

Passi avanti sono stati compiuti anche per quanto concerne l’editor di gioco, più ricco di possibilità e alleggerito dal peso delle microtransazioni che in NBA 2K18 avevano indisposto non pochi giocatori, costretti a spendere crediti per capigliature o personalizzazioni di altro genere. E a livello di personalizzazione, editor e creazione del nostro alter ego virtuale c’è da dire che mai come in questo episodio sia divertente creare cestisti ispirati a noi stessi o ai nostri amici grazie alla simpatica funzionalità di face scan disponibile gratuitamente con l’app MyNBA2K19 per iOS e Android.

Tornando invece ai miglioramenti apportati rispetto al precedente capitolo, finalmente in questo NBA 2K19 quella che era stata la bella idea degli sviluppatori di creare un quartiere vivo ed esplorabile è riuscita finalmente ad avere un riscontro pratico e a convincerci in pieno visto che al posto di un’ambientazione dispersiva e scarna come quella del precedente episodio adesso abbiamo effettivamente la sensazione di essere in una piccola porzione di una frenetica metropoli, con ciclo notte e giorno e tante cose da fare per scacciare la noia come acquistare gadget, personalizzazioni, tatuaggi oppure cimentarsi in sfide, partitelle e così via.

NBA 2K19: The Way Back

IN CHE DIREZIONE?

Come avevamo già sottolineato nella recensione del capitolo precedente, dal punto di vista dell’innovazione del gameplay, Visual Concepts sembra non lasciare niente al caso adoperandosi al massimo per migliorare ma il trend che ormai regna da un po’ di tempo a questa parte lo potremmo definire come un lavoro di fino, dal momento che il sistema di gioco può vantare ormai da anni grande affidabilità e accuratezza. Non stupisce dunque che il miglioramento più consistente dell’offerta passi attraverso nuove modalità o caratteristiche specifiche e particolari.

Non aspettatevi dunque stravolgimenti o migliorie incredibili ma piuttosto una maggiore coerenza delle animazioni (tranne qualche sporadico caso, ndr), precisione nei passaggi e un’intesa strategica più rifinita nei movimenti da parte dei giocatori senza palla. Tra le altre cose poi, per rendere più divertente e dinamico lo scontro è stato introdotto il potenziamento Impeto, che si può sbloccare nel corso della partita in base alla prestazione del singolo giocatore e che sfocia in un miglioramento temporaneo delle statistiche e delle abilità peculiari del cestista.

Sempre molto accurato il sistema di tiro con la barra in caricamento e con l’algoritmo che valuta la distanza e il pressing degli avversari, rendendo così anche i campioni meno invincibili nel caso di un’ottima difesa avversaria. E a proposito di difesa, ci è sembrato un po’ più facile entrare in possesso della palla, segno dunque che anche proteggere la palla non è più una cosa scontata ma deve essere assicurata col palleggio e con la giusta protezione del corpo.

NBA 2K19

Grandi novità anche per MyLeague e MyGM, le due modalità che curano e soddisfano gli utenti a caccia di un approccio più gestionale al titolo che, in questa nuova edizione, possono contare su non poche rifiniture nella gestione dello staff, dell’allenatore e dei rapporti con la stampa. Non è mai facile gestire lo spogliatoio e per questo a partire da questo capitolo arrivano in nostro aiuto i giocatori veterani a cui si può scegliere di assegnare le nuove matricole per valorizzarle al meglio e favorirne il giusto inserimento all’interno del team.

Infine spendiamo qualche parola sull’aspetto grafico, da sempre uno dei punti di forza della produzione, che si conferma anche in questo frangente veramente su di un ottimo livello, con modelli dei giocatori eccellenti, palazzetti ben riprodotti e parquet con giochi di luce e rumori credibili. Nulla da obiettare anche per quanto concerne lo show dell’NBA, con pressoché la medesima realizzazione dei momenti pre-gara e una telecronaca (in lingua inglese, ndr) sempre molto valida e ancora più tendente a uno stile ‘discorsivo’, come fosse una vera e propria diretta.

NBA 2K19
NBA 2K19
GIUDIZIO
NBA 2K19 è l'ottima evoluzione delle novità introdotte dodici mesi fa e pertanto non può che essere considerato il videogioco definitivo dedicato alla pallacanestro. Tantissime modalità e cose da fare per tutti i gusti, partite che scorrono sempre in maniera fluida, coerente, divertente, appassionanti anche solo da vedere oltre che da giocare. Infine, da segnalare un alleggerimento per quanto riguarda il sistema di microtransazioni, tanto criticato dai giocatori in passato.
GRAFICA
9
SONORO
8
LONGEVITÀ
8.5
GAMEPLAY
8.5
PRO
Modalità MyCareer sensibilmente più divertente e ricca
Graficamente eccellente
MyTeam sempre molto appassionante
CONTRO
Qualche animazione, in gioco e non, da rivedere
8.7
6209