Versione testata: PC

The Path of Motus

Quando andavo a scuola, mi capitò di avere giornate no durante i compiti in classe d’italiano. Nonostante scegliessi una traccia con una tematica importante e vissuta da me in prima persona, la mia esecuzione era così fuori strada da meritarmi un votaccio. L’insegnante, in quel caso, era ancora più arrabbiato, proprio perché vedeva sprecata una grossa occasione per parlare di un qualcosa di serio per colpa di una forma al limite dell’accettabile. Così fioccavano i quattro e i cinque nei saggi brevi, sebbene abbia sempre avuto un discreto successo.

Quest’oggi, parlando di The Path of Motus di MichaelArts, ho finalmente capito come si sentiva il mio insegnante in quelle occasioni. Purtroppo per me.

L’OSSESSIONE PER I SOGNI

Il viaggio di Motus è un progetto portato avanti da un piccolo team di persone, le quali hanno voluto trattare la tematica del bullismo attraverso il mezzo videoludico. Avendo vissuto in prima persona, da vittima, il tragico fenomeno, sono sempre contento quando qualcuno tenta di sensibilizzare il prossimo attraverso un mezzo d’intrattenimento, soprattutto quando è un videogioco. Con entusiasmo ho quindi avviato il titolo di MichelArts, soprattutto perché nella pagina di Steam del prodotto in questione viene specificato come le parole vengano utilizzate come arma per fronteggiare le insidie che il gioco nasconde.

La trama infatti rotea attorno al nostro piccolo alter ego goblin che vive in un villaggio circondato da una foresta. Il sogno del nostro “eroe” è uscire dal bosco e per farlo utilizzerà le due armi più forti a disposizione di ogni bambino, che sia umano o fatato: l’immaginazione e la parola. Con due dialoghi in croce e una lettera scritta da noi stessi per ricordarci cosa dobbiamo fare della nostra vita, ci ritroveremo a muoverci per un platform a scorrimento orizzontale.

Dove entra il bullismo in tutto questo? A quanto pare, un non ben identificato goblin bambino di colore rosso ci odia con tutto il cuore e farà di tutto per ostacolare il nostro cammino, arrivando perfino a clonarsi e a teletrasportarsi dove più può darci fastidio. Le ragioni per cui ci odia così tanto risiedono nella semplice futilità del “perché sì” ed è questo l’unico elemento in cui il “bullismo” è presente.

Il gioco è diviso in capitoli che rappresentano le fasi della vita del nostro avatar, passato dalla fanciullezza fino all’età adulta. Essenzialmente le variazioni sul tema sono davvero poche, infatti l’unica cosa che cambia è l’aspetto esteriore, mentre approccio e scrittura rimangono sempre le stesse. Ciò su cui l’autore ha voluto puntare è una sorta di morale che vi induce a credere nel vostro sogno e fare di tutto per farcela. La foresta, i bulli e il level design contrastano il giocatore aspramente, arrivando a suscitare un profondo senso di irritazione.

Questo sarebbe ben contestualizzato se ci fosse una qualsivoglia connessione emotiva con il personaggio, il quale in realtà non ci da nessuna ragione per provare un’immedesimazione se non attraverso delle note che racconto di come il padre abbia abbandonato il proprio sogno in favore della stabilità. Immagino che tutto questo sia quasi un allegoria della vita dell’autore, il quale si è prodigato nel creare alcuni video motivazionali al riguardo, però per tutto il resto del pubblico il risultato sarà solamente odioso, soprattutto per colpa di scelte che hanno l’intento palese di indurvi a mollare il gioco.

A mio avviso, questo non è il modo in cui si può davvero trattare il bullismo o la realizzazione del proprio sogno di vita. Probabilmente in una visione molto introspettiva da parte dei suoi creatori, The Path of Motus potrebbe essere un simpatico espediente per insegnare ai propri pargoli che non bisogna essere cattivi e che non bisogna mai smettere di credere nei propri sogni nonostante il level design della vita reale vi remi contro, ma è ben lontano dall’affrontare le complessità del problema dalla prospettiva adolescenziale o adulta, ovvero l’effettivo campo da gioco di chi vi vuole fare del male psicologico. Se a ciò si aggiunge una trama quasi completamente nascosta per chissà quale logica, ecco qui che a livello narrativo non c’è alcun spessore per un prodotto che proclama di averne in abbondanza.

PESSIMA ESECUZIONE

Avendo un tentativo di promuovere la non violenza, la nostra arma saranno, appunto, le parole. Tali parole vengono simboleggiate da dei semplici comandi che ci faranno dire un singolo verso decontestualizzato abbinato a un colore. Lo stesso potranno fare i nostri nemici, creando una sorta di ecosistema dove è necessario usare le parole dello stesso colore che compare sopra al nostro nemico.

E questo è quasi tutto il significato e il valore che le parole avranno all’interno del gioco, il che è ironico soprattutto perché i bulli utilizzeranno le nostre stesse frasi creando una cacofonia di versi sconnessi che non comunicano nulla. L’unico messaggio che ci viene lanciato è che è addirittura sbagliato rispondere “al fuoco”, dovremmo invece essere pacifici e ignorarli per evitare di distruggere delle vite inutilmente. Un concetto molto simile a quanto visto in Undertale con la differenza che nel titolo di Toby Fox era effettivamente possibile fare un percorso pacifista, mentre in The Path of Motus il game design in alcuni punti ve lo negherà completamente, annullando il messaggio di non violenza degli atti finali.

Dal punto di vista del puro platform, la varietà non è certo il pezzo forte di The Path of Motus, il quale propone scenari molto monotematici e con poche variazione nelle dinamiche. Saltare, sparare parole e continuare ad andare avanti leggendo dialoghi occasionali del nostro aguzzino cremisi, il quale non dirà assolutamente nulla d’interessante o coinvolgente se non le sciocchezze che sputerà per farci desistere dal proseguire il nostro percorso. Ci sono alcuni esperimenti di varianti, come il controllo di due personaggi, ma sono così poveramente strutturati e completamente opzionali.

Dal padre viene ricevuto in dono un pennello, il quale ci permetterà di utilizzare il mouse per “dipingere” linee volte a risolvere puzzle matematici in uno dei sistemi più frustranti e poco intuitivi mai visti nello spazio indipendente. Se lo scopo era attirare un pubblico di bambini o di creare un’esperienza narrativa, iniziando ad utilizzare i numeri in maniera avanzata si ottiene l’effetto opposto, soprattutto perché in un platform nessuno si aspetterebbe di arrivare a contare innumerevoli volte per fare in modo che le linee combacino. Ma arrivati a questo punto, non ci stupisce constatare che questo è un altro dei tanti meccanismi piazzati di proposito per continuare a farci desistere in una maniera del tutto futile.

Il lato tecnico ha delle basi discrete, soprattutto per quanto riguarda le ambientazioni e alcuni pochi brani della colonna sonora. Peccato che anch’esso subisca la pessima esecuzione generale, calando di frame anche avendo un PC dai requisiti consigliati triplicati. Per non parlare delle animazioni quasi inesistenti, gli effetti di transizione da programma gratuito e gli effetti sonori monotoni e poco ispirati. In alcuni casi, il calo di fps è così grave da rendere intere sezioni ingiocabili, almeno nella mia prova. Insomma, le cose che si possono salvare si possono contare sulle dita di una mano.

The Path of Motus
GIUDIZIO
The Path of Motus è un esperimento fallito, un misto di lodevoli intenti trasformato in un pasticcio senza forma o ispirazione. Se il messaggio fosse stato veicolato bene, si sarebbe potuto soprassedere sulla moltitudine di mancanza tecniche e di design, purtroppo però perfino il tema centrale rimane confuso, acerbo e trattato in malo modo senza dare un minimo di spessore, coinvolgimento o affezione verso i personaggi. Se poi consideriamo anche che il titolo tenta in tutti i modi di farci abbandonare il cammino attraverso precise trappole intenzionali, allora "arrendersi" e chiudere il gioco sarà un atto caritatevole nei confronti del nostro prezioso tempo.
GRAFICA
4.5
SONORO
5.5
LONGEVITÀ
4
GAMEPLAY
4
PRO
Alcune musiche sono creative e ben eseguite
CONTRO
Messaggio morale realizzato in maniera confusionaria
Design dei personaggi monotono e poco accattivante, così come quello ambientale se non per qualche eccezione
Gameplay frustrante, sezioni di matematica totalmente non necessarie inserite solamente per farvi desistere dal continuare
Numerosi problemi tecnici, a partire dai frame fino all'overlay di Steam conditi da dei bei crash
Schema di comandi (mouse+tastiera) scomodissimo, specialmente nell'utilizzo delle parole
4.5
6385
ACQUISTALO SU AMAZON!