Digimon Story: Cyber Sleuth

Era il lontano settembre del 2000 quando i Digimon furono trasmessi per la prima volta in Italia. A primo impatto cloni spudorati dei più celebri Pokémon, i Digimon presentavano nella prima serie TV un comparto narrativo più profondo, quasi adulto, mentre i protagonisti, a dispetto dei Pokémon, erano capaci di comunicare e suscitare delle emozioni nel pubblico. Dopo sette serie televisive e otto a fumetti, i Digimon sono tornati a invadere il mondo videoludico per la quarantunesima volta con Digimon Story: Cyber Sleuth, disponibile su PlayStation 4 e PS Vita.

UN MONDO DIGITALE INFETTO

L’avventura di Digimon Story: Cyber Sleuth si sviluppa in un non meglio precisato futuro nel territorio giapponese. La popolazione ha scelto di vivere in una realtà digitale denominata Eden, dove poter evadere dalla vita di tutti i giorni, e nel corso di una delle sue giornate online, il protagonista contrae la cosiddetta “Sindrome di Eden”, malattia che non solo intrappola i cittadini all’interno del mondo digitale non consentendone l’evasione, ma li induce in uno stato comatoso nella vita reale. Dopo aver scelto il sesso (ma non l’aspetto) del protagonista, come da tradizione rigorosamente privo del dono della parola, i giocatori dovranno scoprire le origini della misteriosa malattia avvalendosi della collaborazione di una misteriosa detective e dei Digimon, i celebri mostriciattoli digitali.

Il gameplay di Cyber Sleuth è in sostanza identico a quello degli altri capitoli della saga: il protagonista deve andare in giro per il mondo e completare le varie missioni che compongono l’avventura, catturare nuovi Digimon e potenziarli, sconfiggendo di tanto in tanto il boss di turno. Nulla di nuovo dunque, con il prodotto sviluppato da Media Vision che pecca di varietà e mancanza di stimoli all’esplorazione delle aree di gioco che, sebbene numerose, sono tutte piuttosto simili tra loro. Bisogna ammettere però che, al di là della scarsa varietà del gameplay, Cyber Sleuth non presenta in fase di esplorazione quei numerosi e ripetuti incontri casuali che caratterizzano i titoli della serie Pokémon. Come fare dunque per catturare i mostriciattoli? Niente di più semplice: sconfiggendo più volte lo stesso tipo di Digimon si riempirà una barra che, una volta al massimo, genererà automaticamente il file della razza affrontata all’interno del DigiLab. Qualora il giocatore decidesse non elaborare il file dei Digimon incontrati ma di attendere, il file si potenzierà ulteriormente dando la possibilità di sbloccarne direttamente la versione evoluta.

IL DIGILAB E IL GIOCO ONLINE

In cosa consiste un DigiLab? Si tratta di un laboratorio da cui eseguire delle operazioni che semplificano l’avventura, tra cui la DigiBank (che consente di organizzare il party, evolvere i Digimon oppure farli tornare a una forma precedente), la DigiFarm (spazio in cui è possibile allenare o curare i propri Digimon), il Mirror Dungeon (che permetterà di visitare i dungeon scoperti in precedenza), lo Shop (da cui acquistare accessori e potenziamenti), la Medical Machine (una sorta di ospedale per curare i propri Digimon) e il Colosseum (un centro per creare sfide online).

Nonostante la linearità del gameplay, Digimon Story: Cyber Sleuth offre numerosi elementi per personalizzare la propria squadra e ottimizzarne le potenzialità, ed è proprio così che si ottengono i risultati migliori: alla fine di ciascun combattimento, ogni Digimon sceso in campo otterrà alcuni punti esperienza con cui sarà possibile sbloccare nuovi attacchi e procedere a una digi-evoluzione con cui raggiungere uno stadio successivo. Il sistema di battaglia è gestito da un sistema a turni visibile alla destra dello schermo, e a seconda dell’ordine di attacco sarà possibile eseguire determinate combo offensive. Immancabile ovviamente una modalità di gioco online, che permette di mettere la propria squadra a confronto con quelle di altri allenatori da ogni parte del mondo. Al fine di evitare scontri impari, il team di sviluppo ha introdotto un sistema che azzera i vantaggi di livello, permettendo ai giocatori di concentrarsi esclusivamente sulla strategia piuttosto che sulla forza bruta.

Dal punto di vista tecnico, Digimon Story: Cyber Sleuth presenta un comparto grafico piuttosto spartano: mero porting della versione PS Vita, l’edizione PS4 non rende giustizia all’hardware messo a disposizione da Sony e unisce un set di animazioni legnose a una telecamera fissa che in più occasioni ha creato solo intralci. Buono invece il comparto audio, che presenta una colonna sonora coinvolgente e un vasto campionario di effetti presi direttamente dalla serie animata, che contribuisce a garantire una certa continuità con il franchise Digimon. Totalmente assente la localizzazione nella nostra lingua: gli utenti interessati dovranno per forza di cose sorbirsi le voci originali giapponesi o il doppiaggio americano, con sottotitoli esclusivamente in inglese.

GIUDIZIO

Nonostante gli sforzi, Media Vision non riesce ad andare al di là della sufficienza con Cyber Sleuth. Il gioco presenta sicuramente delle meccaniche interessanti durante i combattimenti, ma l’assenza di novità rilevanti, la mancanza di varietà e una realizzazione tecnica spartana non rendono giustizia alla serie Digimon.