7 Days to Die

Dopo il boom dei vari Resident Evil e Silent Hill, è stato necessario rivoluzionare col tempo il concetto di survival horror per non scadere nel rischio ripetitività. Ci hanno provato Capcom (con la serie Dead Rising) e successivamente Techland (con Dying Light), ottenendo entrambi risultati più o meno buoni. A distanza di tempo dall’ultimo tentativo di rivoluzione, The Fun Pimps ha deciso di pubblicare su PS4 il suo esperimento 7 Days To Die, titolo di successo lanciato originariamente su Steam, che debutta su console sotto l’ala protettrice di Telltale Games.

7 Days To Die è uno di quei titoli senza storia e senza tempo dove il giocatore, una volta creato il proprio alter-ego virtuale, si troverà catapultato in un mondo invaso dagli zombie. Al contrario di quanto auspicato in precedenza, il titolo non presenta una trama e sono del tutto assenti delle reali motivazioni per giungere vivi fino alla fine dell’avventura.

7 Days to Die

OCCHIO PER OCCHIO

Fin dalle prime battute è possibile capire che 7 Days To Die è uno di quei titoli che fa del crafting (e di conseguenza della raccolta di risorse) il suo obiettivo principale: nel corso del tutorial iniziale vengono spiegate le diverse meccaniche di gioco e le modalità di costruzione di oggetti e/o rifugi, passando inevitabilmente per la raccolta delle varie materie prime. Il giocatore potrà scegliere su quale modalità di gioco puntare poiché, in base al livello di difficoltà (sei in totale), cambierà infatti il livello di sfida e la complessità dei combattimenti, assegnandoci zombie controllati dalla IA o da altri giocatori reali, assolutamente privi di scrupoli. In soldoni, 7 Days To Die non è altro che una mega-mappa in cui i diversi giocatori si daranno battaglia per sopravvivere combattendo tra di loro, in una sorta di gara a chi resisterà di più.

Nonostante le mille possibilità offerte da un titolo open-world, gli sviluppatori di 7 Days To Die si sono limitati al classico “compitino” per quel che riguarda la realizzazione delle mappe. I diversi scenari, infatti, sono estremamente vuoti e scarni, con pochi dettagli realizzati male – le piante, per esempio, sembrano incollate allo scenario e mancano di qualsiasi effetto tridimensionale – e a ciò si aggiungono dei costanti, improvvisi e inutili caricamenti che frammentano eccessivamente l’azione di gioco.

7 Days to Die

TECNICAMENTE ARRETRATO

Sebbene il concetto di crafting all’interno di uno scenario horror sia interessante, la realizzazione tecnica di 7 Days To Die fa acqua da tutte le parti. Il motore grafico, obsoleto e mal strutturato, offre modelli degli oggetti e dei personaggi eccessivamente grezzi e privi di particolari. A peggiorare la situazione ci pensano un sistema di animazioni legnoso e una gestione dell’inventario eccessivamente confusionaria, che male si adatta all’utilizzo con il pad di PlayStation 4, a conferma che l’ottimizzazione dalla versione PC non è stata fatta nel migliore dei modi. Il comparto audio, infine, non presenta una vera e propria colonna sonora, ma si limita a offrire un vasto campionario di effetti che vanno dai classici “lamenti” degli zombie fino al cinguettio degli uccelli. Davvero troppo poco per poter sperare di competere in un genere fin troppo ricco di alternative.

7 DAYS TO DIE
GIUDIZIO
Un’idea che sulla carta sembrava essere buona, si presenta piuttosto come un disastro totale. Al di là di uno stile di gioco estremamente piatto, 7 Days To Die presenta una realizzazione tecnica insufficiente e assolutamente inadeguata per le caratteristiche offerte dalla console ammiraglia Sony. Una decina d'anni fa il lavoro svolto da The Fun Pimps sarebbe stato encomiabile, ma dal momento che oggigiorno software house con un budget ridotti riescono a tirare fuori prodotti di molto superiori a 7 Days To Die, non possiamo che sconsigliare l'acquisto del gioco e invitarvi a soddisfare in altro modo la vostra voglia di survival horror.
GRAFICA
4
SONORO
5
LONGEVITÀ
4
GAMEPLAY
4
PRO
Sistema di crafting ben strutturato
CONTRO
Motore grafico obsoleto
Bug e glitch da tutte le parti
Senza storia e senza senso
Improvvisi (e immotivati) caricamenti
4
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