Monster Hunter Generations

Monster Hunter Generations

Se c’è una console a cui non manca una line-up completa quella è sicuramente il 3DS, per il quale Nintendo e le software house terze parti, dalla sua uscita nel 2011, hanno sfornato tantissimi titoli molti dei quali sono stati accolti dalla critica con valutazioni spesso rasenti l’eccellenza. Qualche tassello di questo importante traguardo è sicuramente anche merito di Capcom, che grazie al noto franchise Monster Hunter ha creato una vera e propria comunità di giocatori che non vedono l’ora di accaparrarsi l’ultimo capitolo della saga.

Monster Hunter, lo ricordiamo per i pochi che ancora non lo conoscessero, è un action-RPG di stampo prettamente nipponico nel quale si vestono i panni di un cacciatore che, in un’ambientazione open-world, deve affrontare diverse missioni per scovare enormi creature.
 Da due iterazioni a questa parte, il 3DS ha vissuto in prima persona e in esclusiva i nuovi capitoli di Monster Hunter, visto il successo ottenuto ormai divenuti a cadenza annuale non solo per gli utenti giapponesi ma, finalmente, anche per noi europei.

Già esordito dallo scorso novembre con il nome di Monster Hunter X in Giappone, Monster Hunter Generations è l’ultimo capitolo della saga firmata Capcom che si presenta a tutti gli effetti come uno spin-off della numerazione principale, ma che nonostante questo promette tante novità sia nel gameplay che nella struttura di gioco rispetto ai precedenti episodi. 
Grazie alla copia completa del gioco fornitaci da Nintendo Italia, da due settimane Monster Hunter Generations è sotto la nostra lente di ingrandimento su un New 3DS XL (ricordiamo che il titolo è compatibile anche con le altre versioni del 3DS e con il più economico 2DS), e finalmente possiamo stilare le nostre impressioni definitive.

QUESTIONE DI STILE

Il primo, grande cambiamento rispetto agli ultimi episodi visti su 3DS riguarda la possibilità di scelta tra quattro differenti stili di gioco per i propri cacciatori, disponibili tramite l’editor iniziale durante la creazione del personaggio. Ogni stile differenzia in modo marcato l’approccio alle battaglie e, di conseguenza, la tipologia di gameplay. Il primo stile, chiamato Gilda, è quello più consono e ancorato ai vecchi capitoli, e sicuramente quello consigliato per chi si affacciasse alla saga per la prima volta. Questo stile offre un approccio equilibrato in ogni situazione e si basa sostanzialmente sulla padronanza dell’arma prescelta.

Il secondo stile, chiamato Offensivo, rende le cose più complesse, visto che è possibile adottare fino a tre arti di caccia contemporaneamente. Ma è con lo stile Aereo, il terzo, e Ombra, quarto e ultimo tra quelli disponibili, che il gameplay si differenzia di più rispetto al passato. Grazie a queste abilità, infatti, le evoluzioni nei combattimenti assumono una nuova e freschissima connotazione: per esempio nello stile Aereo è possibile salire in groppa ai nemici ed eseguire attacchi in salto (con un risultato visivamente molto spettacolare), mentre in quello Ombra tutto il combattimento si basa sul tempismo e sul contrattacco. Quest’ultimo è senza dubbio quello che più ci ha impressionato, ma è risultato anche di gran lunga il più complicato da padroneggiare, e dunque indirizzato solamente ai giocatori esperti e con già una buona padronanza delle meccaniche di base.

UN MICIO PER AMICO

L’altra grossa novità riguarda l’inedita modalità Cacciamiao, che a detta della stessa Capcom dovrebbe in qualche modo avvicinare anche i meno avvezzi all’universo Monster Hunter che, è sempre bene precisarlo, non è certamente intuitivo. In Cacciamiao, infatti, le abilità di resistenza sono molto estese come anche le capacità di raccolta, perché anziché utilizzare i cacciatori si padroneggiano i Felyne (i simpatici gatti da combattimento disponibili anche come compagni). Si tratta, in sostanza, di una semplificazione dei valori alterabili rispetto a quello che avviene nella modalità principale, cosa che rende le fasi esplorative e i combattimenti decisamente meno frustranti e senza dubbio addolcisce la curva di apprendimento che come sempre necessita di diverse ore di gioco per essere ben assimilata.

Dato che in Cacciamiao si può prendere parte a tutte le modalità disponibili, quindi sia single-player classico che multiplayer online e wireless, è ovvio che la sua semplificazione potrebbe dare una possibilità in più a chi avesse trovato i vecchi Monster Hunter troppo sofisticati. In realtà non ci è sembrata comunque paragonabile a ciò che può offrire tutta l’esperienza da cacciatore classico, e dunque non in grado di sostituire la modalità Standard, sebbene sia un diversivo simpatico da far provare agli amici che ancora non conoscono Monster Hunter (magari in coop locale, oppure online).

DIFFICILE PRIMA DI TUTTO

In ogni caso, a prescindere dalla modalità Cacciamiao, chi ha amato i vecchi capitoli non deve preoccuparsi, perché Monster Hunter Generations non ha cambiato la filosofia che lo ha reso tanto celebre. La profondità legata sia al gameplay che alla parte ruolistica è rimasta invariata, anzi per certi versi pare anche approfondita, compresa la difficoltà nel prendere dimestichezza con i menu di gioco, date le scarse indicazioni disponibili a inizio avventura.

Ogni missione richiede una grande preparazione, dalla scelta delle armi e dell’equipaggiamento – entrambi come di consueto sempre potenziabili grazie agli oggetti ritrovati nel mondo di gioco – allo studio dei pattern dei nemici, questi ultimi sempre piuttosto diversificati e quando si tratta di mostri di una certa consistenza anche abbastanza complessi. Il primo incarico degno di nota, il combattimento contro il Macao capobranco, dimostra come sin dalle prime fasi di gioco serva una certa cura di tutti gli aspetti appena descritti se si vuole avere qualche speranza di vittoria. Basti pensare che anche la missione più banale fissa a 50 minuti il limite massimo per essere completata, e spesso non sono comunque abbastanza.

ORE, ORE E ORE…

Da Monster Hunter 4 Ultimate, precedessore di Generations, sono stati importati diversi mostri e molte mappe, a dimostrazione che la continuità, vista la sua natura spin-off del titolo, sia stata sfruttata parecchio. Per fortuna, a conti fatti, ciò che questo nuovo episodio del franchise è in grado di offrire in termini di contenuti ripaga qualunque mancanza con più di 150 ore di gioco disponibili. 
Anche dal punto di vista grafico, i miglioramenti non sono clamorosi ma ci sono: l’engine è il medesimo di Monster Hunter 4 Ultimate e la versione da noi testata su un New Nintendo 3DS XL ci è parsa piuttosto impressionante per la varietà dei paesaggi, ma soprattutto per l’incredibile qualità con cui sono realizzate le animazioni dei mostri.

Un’ultima menzione non può che andare al comparto online del titolo, profondo e ben strutturato che senza dubbio amplia ulteriormente la già più che completa offerta del prodotto Capcom. Giocare in cooperativa risulta infatti molto divertente e stimolante grazie alle elevate possibilità di organizzazione accessibili durante i combattimenti. Inoltre, spesso risulta il modo migliore e veloce per accumulare soldi e oggetti da spendere nei potenziamenti, indispensabili per la crescita del proprio personaggio.
Monster Hunter Genrations vedrà la luce a partire dal prossimo 15 luglio in Europa in esclusiva per 3DS e, oltre alla versione Standard, sarà venduto anche in bundle con un New 3DS XL in edizione limitata.

Monster Hunter Generations
MONSTER HUNTER GENERATIONS
GIUDIZIO
Monster Hunter Generations si è dimostrato un titolo valido, concreto, l’ennesimo su Nintendo 3DS. Nonostante la base dell’esperienza sia stata costruita attorno al precedente capitolo la nuova fatica firmata Capcom si dimostra ancora una volta all’altezza e assolutamente consigliata anche per chi avesse già spolpato Monster Hunter 4 Ultimate. Soprattutto grazie all’introduzione degli stili e alla solita incredibile mole di missioni e contenuti disponibili che garantiscono innumerevoli ore di gioco, Monster Hunter Generations è un titolo che qualunque possessore della portatile Nintendo dovrebbe almeno provare. L’unica pecca è forse la mancanza di tanti mostri inediti e qualche ambientazione riciclata di troppo, difetti che in ogni caso non pregiudicano la nostra valutazione complessiva.
GRAFICA
8
SONORO
7.5
LONGEVITÀ
9
GAMEPLAY
8
PRO
Gli stili danno nuova varietà al gameplay
Fantastiche animazioni dei mostri
Oltre 150 ore di contenuti
CONTRO
Pochi mostri inediti
Qualche ambientazione riciclata di troppo
Molto difficile per i neofiti
8
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