Furi

Negli ultimi anni abbiamo visto crescere l’industria dei giochi indipendenti in maniera esponenziale. Dal buon vecchio Minecraft, il cui fenomeno è in continua espansione, fino alle dozzine di giochi in cui compaiono zombi – spesso disegnati male. Oggi, però, siamo qui per parlare di un progetto molto interessante, ovvero Furi.

La casa produttrice che lo ha realizzato, The Game Bakers, finora si era limitata allo sviluppo di pochi giochi su mobile e uno su piattaforme Nintendo. Con questo piccolo gioiellino, ricco di azione sfrenata, si è voluta lanciare nel mondo delle console e del PC gaming. Non solo: i ragazzi francesi hanno richiesto l’aiuto a diverse entità più importanti per supportare la creazione dei personaggi e dare una atmosfera adatta allo stile di gioco. Non ci saranno combattimenti intermedi, solo boss-fight e duelli frenetici in cui dovremo spingere le nostre capacità al limite.

FURI

SENZA MEMORIA

Un samurai, prigioniero di uno strano e tetro guardiano, è minacciato da quest’ultimo: “morirai, ancora e ancora, senza poter fare nulla”. In aiuto del nostro personaggio interverrà una figura misteriosa con la testa di coniglio, quella che sembra la nostra unica chance di salvezza. Liberati dalla prigionia ci verrà affidata una katana, indispensabile per mettere fine alla nostra sofferenza uccidendo tutti i Guardiani che ci si pareranno davanti. Man mano che proseguiremo nel nostro cammino, scopriremo la storia dietro ogni personaggio e soprattutto quella del nostro silenzioso protagonista, accompagnati dalla presenza costante del misterioso uomo coniglio, enigmatico ma affascinate.

Per certi versi, il nostro viaggio verso la libertà ricorda la discesa di Dante nell’Inferno. La forma data al mondo/prigione in cui affronteremo i boss è conica, con l’estremità verso il basso, come appunto la voragine sotto Gerusalemme. Siamo anche accompagnati da uno strano Virgilio, che dispenserà “virtute e canoscenza” al nostro personaggio. I Guardiani stessi sono emblematici in quanto rispecchiano l’arena dove risiedono. Perciò andrebbe valutata anche l’idea che il protagonista sia alla ricerca di redenzione, dato che il nostro carceriere ci definirà, nel prologo, un “Latore di morte”.

ELECTRO HOUSE E GIAPPONE

La prima cosa che salta all’occhio sono i colori ultravivaci che compongono i personaggi e le ambientazioni. Basta vedere il protagonista: cappa arancio fluo, capelli bianchi e scanalature blu elettrico sul torso. Il blu è il colore dominante all’interno del mondo di gioco, in quanto simboleggia l’energia che scorre dentro di noi, nei nostri nemici o perfino nelle armi. Non a caso la scelta per quanto riguarda la colonna sonora è ricaduta sullo stile Electro House. Come detto poco fa, la software house ha richiesto il contributo di diversi artisti importanti. Tra questi citiamo Carpenter Brut, The Toxic Avenger o Kn1ght. A parer nostro, la musica scelta per accompagnare i violenti scontri tra il silenzioso samurai e i terribili Guardiani è perfetta. Nelle camminate di intermezzo, mentre il nostro compare di ventura narrerà gli eventi, verremo accompagnati da una musica lieve e rilassante, interrotta dalla boss-battle di turno che introdurrà un tema più aggressivo e frenetico, adatto alle schivate e ai rapidi colpi che dovremo sferrare.

Ogni personaggio è unico nel mondo di Furi e ognuno con un suo carattere specifico: la schizofrenica, il saggio, l’iracondo. C’è un tratto che accomuna tutte le figure di questo gioco: la matita di Takashi Okazaki. Il designer giapponese è famoso specialmente per aver contribuito alla creazione del rinomato Afro Samurai. Il taglio di Okazaki è ben visibile nei capelli e nella barba dei personaggi, fluenti e scarmigliati, senza una rifinitura bene precisa. Ma l’influsso giapponese è presente in molti ambiti del gioco. Il personaggio di per sé è un samurai, il nostro fido amico ha una testa di coniglio, animale porta-fortuna nell’immaginario dei paesi del Sol Levante; il nostro carceriere ha tre maschere tipiche della cultura giapponese (una rappresenta il classico oni, demone); le ambientazioni sono piccoli sprazzi della quotidianità, come il livello zen, e così via.

FURI

NESSUNA DISTRAZIONE

Il punto cardine del gioco è ovviamente il gameplay. Le meccaniche sono semplici, eppure ci troviamo di fronte a un titolo in cui dovremo impegnarci al massimo, anche per completare la prima fase di uno dei tanti boss con cui avremo a che fare nel corso dell’avventura. L’azione è sempre frenetica, senza alcuno spiraglio in cui tirare fiato, con la soundtrack che va ad aggiungere ulteriore pathos all’intera situazione. Avremo a disposizione solamente cinque mosse oltre al movimento base. In primis potremo sparare ai nostri nemici utilizzando semplicemente la levetta analogica destra, oppure optare per un classico colpo con la katana.

Entrambi, inoltre, possono essere caricati per un attacco più potente e, se sferrati nel momento adatto, metteranno a terra il nostro nemico, dandoci due millesimi di secondo per riprendere fiato. Importantissima per l’economia del gameplay è la parry, che non solo ci ridarà un po’ di vita, ma ci permetterà di fare un contrattacco devastante se utilizzata col giusto tempismo. Ultimo comando è la schivata, fondamentale per sfuggire a qualsiasi tipo di attacco. Nonostante un gameplay all’apparenza semplice, appare di vitale importanza rimanere sempre vigili sulle mosse del nemico – che varieranno di fase in fase, mantenendo tuttavia un pattern ben definito, memorizzabile dopo una manciata di secondi.

MORTE AI CARCERIERI

Gli scontri coi boss sono uno diverso dall’altro, ma sono tutti accomunati da più fasi composte da un primo stadio, in cui dovremo indebolire l’avversario, e un secondo, dove metterlo definitivamente KO. Nella prima parte di uno scontro, l’obiettivo sarà sparare al nemico in una sorta di Galaga con persone al posto degli alieni invasori. La difficoltà in questa prima parte non sta nel colpire l’avversario con la pistola, ma fare in modo di non essere intercettati dai proiettili che occuperanno l’80% dell’arena. È quasi impossibile non essere feriti in questa prima fase data la confusione nel campo visivo, nonostante la nostra arma sia in grado di disintegrare molti colpi.

Inoltre, il combattimento sarà prevalentemente a distanza nonostante il boss possa avvicinarsi per colpirci in melee; ovviamente potremo usare tutte le mosse descritte sopra, ma è consigliabile l’uso di arma da fuoco. La seconda parte è solitamente caratterizzata dallo stile opposto: combattimenti ravvicinati, niente proiettili e così via. In questi frangenti, dovrete accendere i riflessi e le capacità coordinative. Ogni volta che la vostra nemesi ha concluso un attacco, dovrete tentare di scaricargli addosso più colpi possibile, evitando però di esagerare ed essere potenzialmente esposti a un contrattacco. Nel caso in cui la nostra barra della vita dovesse perdere una delle tre tacche la fase ricomincerà, ma se il nemico viene messo KO, la nostra energia vitale si riempirà completamente, permettendoci di avanzare fino allo scontro successivo.

Nonostante duri al massimo 4 ore, Furi è un titolo in grado di regalare soddisfazioni alla fine di ogni battaglia. Come in un episodio di Dark Souls, ogni errore non è una punizione, ma uno schiaffetto educativo che ti fa ricordare dove hai sbagliato. Un po’ “pongoso” a livello di modelli poligonali, ma eccellente graficamente, Furi mostra con fierezza lo stile dell’artista Okazaki, che ha dato vita a un personaggio degno di nota e una caratterizzazione interessante. A livello narrativo, la storia offre delle premesse intriganti, salvo poi perdersi in un canovaccio che non rappresenta nulla di particolare. La confusione che si crea in alcune fasi di gioco (dovute alla presenza di troppi ostacoli) a volte è snervante, e la telecamera di certo non aiuta il giocatore.

Furi
GIUDIZIO
Furi è un gioco intrigante e impegnativo, ma non è per tutti. Il paragone con Dark Souls non è forzato: chiunque volesse cimentare in un’impresa troverà pane per i suoi denti, ma chi cerca in Furi un gioco con cui staccare la spina e rilassare il cervello, farebbe meglio a continuare a cercare. La scarsa longevità è giustificata al momento solo per la disponibilità in veste gratuita su PlayStation Plus, ma per un acquisto in formato PC è consigliato attendere i primi saldi su Steam.
GRAFICA
8.5
SONORO
9
LONGEVITÀ
5
GAMEPLAY
7.5
PRO
Gameplay frenetico e ricco d'azione...
Ottimo character design
Ambientazioni e colonna sonora epiche
CONTRO
...ma ben presto monotono
Grossa confusione in alcuni momenti
7.5
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