Stories: The Path of Destinies

Stories: The Path of Destinies

In un momento storico in cui PlayStation 4 e Xbox One faticano a mostrare i muscoli, affidandosi a produzioni che non hanno ancora fatto gridare al miracolo, il fenomeno indie è ormai diventato una certezza: piccoli team di sviluppo che con una manciata di idee e pochi spiccioli a disposizione sono stati capaci di realizzare titoli memorabili. Volume, FlowerThe Binding of Isaac, solo alcuni dei titoli indie capaci di regalare ore e ore di sano divertimento, in attesa che le console di nuova generazione vengano messe a dura prova da titoli tecnicamente all’avanguardia come Uncharted 4 o il prossimo Gears of War 4. Ultimo, ma non in ordine di importanza, è il team Spearhead Games, che ha deciso di proporre con Stories: The Path of Destinies un concept action-GdR dai toni fiabeschi, capace a ogni partita di farci vivere un’avventura diversa.

Raccontare la trama che fa da sfondo alle vicende narrate nella produzione di Spearhead non è una cosa semplice anzi, quasi impossibile: a eccezione dell’identità del protagonista (la volpe antropomorfa Reynardo, desiderosa di redimersi da un passato come pirata dello spazio) gli elementi della storia sono in costante cambiamento, con il giocatore capace di influenzare, con le proprie scelte, l’evoluzione del canovaccio. Durante l’avventura, infatti, saremo chiamati a scegliere tra due bivi narrativi che porteranno la trama verso una direzione diversa. Giusto per farvi rendere conto degli innumerevoli intrecci narrativi creati dagli sviluppatori, Stories: The Path of Destinies presenta ben ventiquattro finali differenti, con risvolti sia positivi sia negativi, personaggi che possono sopravvivere oppure morire. A guidare le scelte nella storia e svelare piano piano il background dei personaggi ci pensa un narratore onnisciente che, come in ogni libro di fiabe che si rispetti, riesce a coinvolgere il giocatore e a strappare qualche risata in più di una situazione.

MAZZATE E GIOCHI DI RUOLO

Se il comparto narrativo si può definire assolutamente non-lineare e ricco di colpi di scena, lo stesso non può dirsi del sistema di gioco. La molteplicità di missioni che compongono le differenti storyline non chiedono altro che partire da un punto A della mappa e raggiungere il punto B, eliminando a colpi di spada tutti i nemici che si oppongono tra voi e l’obiettivo. Una ripetitività di fondo che non viene mai alleggerita con quest secondarie o altre attività, aspetto che va a minare la bontà di un gameplay che nonostante l’ottima intuizione potrebbe ben presto risultare tedioso. In questo senso, il sistema di combattimento ideato dalla software house indipendente mostra degli evidenti limiti, con un set troppo esiguo di attacchi e un’intelligenza artificiale talmente discutibile da non far sentire minimamente la costante situazione di inferiorità numerica.

Per fortuna, a risollevare le sorti del gameplay ci pensa un buon sistema di personalizzazione del protagonista: sconfiggendo i nemici presenti sulla mappa è possibile ottenere sia punti esperienza utili a potenziare le caratteristiche del personaggio e a sbloccare nuove abilità, sia oggetti che consentono il crafting di nuove armi, che resteranno disponibili nell’inventario anche al completamento della storia, permettendoci dunque di concentrarci sulla ricerca di eventuali oggetti mancanti.

UN PIACERE DA VEDERE E DA SENTIRE

Sebbene Stories: The Path of Destinies sia classificabile come indie, non si può dire che dal punto di vista tecnico gli sviluppatori abbiano fatto un lavoro superficiale. Gli scenari presentano infatti una palette di colori accesi che, uniti agli eccellenti giochi di luci e ombre, danno vivacità a tutto il motore grafico, la cui unica pecca è quella di presentare sporadici rallentamenti dovuti alla presenza di più personaggi su schermo di quanti l’engine sia effettivamente in grado di supportare. Il comparto sonoro è il vero fiore all’occhiello della produzione: la colonna sonora e il doppiaggio dei vari protagonisti creano un miscela perfetta che si sposa con lo stile fiabesco e con l’azione del gioco.

GIUDIZIO

Dopo aver sperimentato per ore e ore i diversi intrecci narrativi di Stories: The Path of Destinies, il lavoro di Sperhead Games ci è sembrato l’ennesimo capolavoro a metà. Se da una parte la direzione artistica, l’idea dei molteplici storyline e i personaggi carismatici riescono a dare spessore al gioco, dall’altra la ripetitività dell’azione e la mancanza di missioni secondarie vanno a gravare sul valore finale del prodotto. Stories: The Path of Destinies merita comunque una chance, soprattutto in relazione al prezzo e alla mancanza di altri prodotti altrettanto spensierati da godere tra una partita e l’altra a Call of Duty.