Streets of Rage 4 doveva uscire circa vent’anni fa, quando aveva senso come serie ancora famosa e apprezzata a livello mondiale. Parlare oggi, nel 2019 inoltrato, di questo titolo è sì doveroso, per la sua lunga tradizione, ma anche triste per come SEGA ha maltrattato una delle sue serie storiche. Tocca ripetersi, ma del resto è necessario quando la casa di Sonic (porcospino in primis) sembra non voler imparare dai propri errori.
MEGLIO TARDI CHE MAI, FORSE
Benché la produzione firmata DotEmu vanti una certa notorietà, e il revival dei giochi “retrò” gli farà sicuramente bene, iniziative come questa appaiono quasi ridicole. Vogliamo credere che SEGA non potesse creare un sequel decente nei venticinque anni trascorsi da Streets of Rage 3 per Mega Drive? Va bene che non fu un capolavoro, e il sottoscritto c’era e lo acquistò pure, ma neanche meritevole dell’oblio più completo. Siamo nella stessa situazione vista al cinema per classici come Tron e Blade Runner: decenni di gossip inutile sui loro seguiti e poi sequel che (pur ottimi) non si fila nessuno.
Streets of Rage 4 rischia di fare la stessa fine per un semplice motivo: il tempo. Ne è passato davvero troppo da quando i picchiaduro in stile Final Fight o Double Dragon dominavano gli schermi. Molti giocatori nemmeno erano nati quando il primo capitolo di Streets of Rage arrivò su Mega Drive e difficilmente stanno aspettando con ansia un seguito così ritardatario. Siamo esattamente all’opposto del remake di Resident Evil 2: Capcom è riuscita a tenere vivo il marchio malgrado qualche passo falso. SEGA, invece, l’ha fatto sparire in fretta e furia dopo una sola delusione (oltretutto parziale, perché a molti Streets of Rage 3 era piaciuto).
CARTONI ANIMATI AL POTERE
Volendo essere oltremodo critici, c’è da dire che Streets of Rage 4 presenta vari punti interrogativi anche lasciando da parte le discutibili strategie della casa madre. Il design della grafica, ad esempio, sembra unire il più classico stile Super Deformed npponico ai cartoni animati occidentali con risultati non sempre ottimali.
Se è vero che Axel, con tanto di barba hipster, appare convincente, il restyling della collega Blaze risente di parecchie “atmosfere” in eccesso. Di fatto i protagonisti, almeno quelli svelati finora, appaiono fin troppo tarchiati e grossolani nel look, soprattutto considerando lo stile usato negli anni ’90. La situazione migliora osservando nemici e fondali, grazie all’immancabile fan service. I veterani della saga (proprio voi, ormai padri di famiglia!) noteranno le insegne al neon e certe strade entrate nella leggenda dei videogame, perfettamente aggiornate ai tempi odierni.
Sul sistema di combattimento, vero punto chiave, c’è poco da dire fino all’uscita definitiva ma le premesse sono abbastanza incoraggianti. Combo, special e quant’altro sembrano arrivare direttamente dall’ultima versione a 16-bit mostrando in parte la volontà di non rischiare troppo.
UN PUNTO D’INIZIO… O LA FINE?
Al di à di opinioni e previsioni la questione di base resta aperta: i picchiaduro a scorrimento non esistono più come genere da una vita (indie a parte). Per far riemergere l’intera categoria servirebbe un autentico capolavoro o un successo commerciale devastante. Streets of Rage 4, almeno per ora, non sembra poter aspirare a simili traguardi ed è frenato dalla sua stessa tradizione. Piacerà ai fan della saga (quelli rimasti) per il fattore nostalgia, e alle testate di settore perché appartiene a una serie “intoccabile”. Ma gli altri? Non dimentichiamo che Streets of Rage Remake, titolo amatoriale ormai leggendario, contiene già tutto quello che un fan della saga potrebbe desiderare (a costo zero).
Con oltre vent’anni di aspettative sulle spalle, un titolo del genere non può arrivare sulla scena riciclando quanto visto in precedenza o accontentarsi di semplici restyling. Forse è per questo, la volontà di non svelare nulla, che dei contenuti si sa veramente poco. Di sicuro va premiato il coraggio degli sviluppatori: fallire un titolo del genere è facilissimo, centrare l’obiettivo un’impresa da pochi. Riusciranno a sorprendere tutti? Senza dubbio, saremo lì pronti a verificarlo.
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