Destiny 2 – Prime impressioni dopo l’evento Anteprima Gameplay

Destiny 2

Il 18 maggio è il giorno in cui il mondo ha potuto finalmente vedere il titolo a cui Bungie ha lavorato in gran segreto – ma neanche tanto – per ben tre anni. Quell’inevitabile sequel di Destiny che cerca disperatamente di rimediare ai tanti, troppi errori commessi dalla software house con il primo episodio, annunciato con premesse intriganti e poi rimandato a pochi mesi dal debutto. Ridisegnato da zero buttando tutto ciò che era stato fatto fino a pochi giorni prima, e poi lanciato in fretta e furia a cavallo di due generazioni, con tutti gli evidenti limiti tecnici che ne conseguono.

Destiny 2 è il sequel del gioco probabilmente più amato e allo stesso tempo odiato che la storia ricordi, un titolo che fa della cooperazione la sua arma vincente, ma che stando a quanto annunciato durante l’evento Anteprima Gameplay dal director Luke Smith, ha registrato nel corso degli anni un evidente limite: infatti, la metà degli utenti di Destiny che non ha mai avuto l’opportunità di provare un’incursione, le modalità PvP competitive come le Prove di Osiride o persino un semplice Assalto Cala la Notte. Un titolo che come nessun altro dà il meglio di sé quando le sfide sono affrontate in compagnia, ma che ha fatto di tutto per rendere un inferno la ricerca di alleati con cui giocare. Era inevitabile che la rinascita della saga di Bungie passasse da colui che ha concepito la Volta di Vetro, che ha avuto il coraggio e la forza di correggere il tiro in corsa, rinnovando Destiny con la prima, vera espansione (Il Re dei Corrotti), prendendosi sulle spalle il compito di ripartire da zero, ancora una volta, con un vero e proprio sequel.

Ed è con lo spettacolare trailer dedicato alla storia del Comandante Zavala che si è aperta la conferenza con cui Bungie ha voluto presentare al mondo il concept di Destiny 2. Luke Smith, director del progetto, ha tenuto subito a ribadire che Destiny 2 rappresenta un nuovo inizio per i milioni di fan del primo episodio, ma in particolare per quei nuovi giocatori che si affacciano alla saga per la prima volta, complice anche l’abbandono delle piattaforme old-gen (avvenute con l’ultima espansione I Signori del Ferro) e il lancio su PC. L’opportunità per iniziare da capo, con un nuovo motore che permettesse di rendere l’esperienza di gioco più diretta, senza barriere e i limiti con cui abbiamo imparato a convivere nel corso di tre lunghi anni. Tre, come gli aspetti su cui Bungie ha puntato per costruire le fondamenta di Destiny 2: il primo, quello più importante, è uno scenario di gioco che possa catturare l’attenzione del giocatore. Un’ambientazione magnetica, letteralmente in grado di risucchiarci con una marea di attività da svolgere. Un open-world nel senso stretto del termine, che abbandonasse le vecchie concezioni, i menu e il ritorno in orbita per poter avviare ogni singola attività.

Il secondo, quello più richiesto dai fan, è una marea di attività fantastiche da svolgere. Un aspetto che ha costretto Bungie a rivedere il funzionamento di alcune attività, come testimonia il drastico cambiamento che ha portato tutte le modalità del Crogiolo ad adattare la formula 4vs4. Il terzo, quello più sperato, è un qualcosa che permettesse di trovare sempre qualcuno con cui giocare, a prescindere dalla modalità desiderata. Assalti Cala la Notte, Prove di Osiride o Incursioni, perché vietare a metà degli utenti che ha investito centinaia di ore nel gioco la possibilità di vivere le esperienze più emozionanti di Destiny per errori concettuali? Ne è cosciente anche Bungie, che con Destiny 2 ha deciso di fare le cose per bene. Non lo farà introducendo un sistema matchmaking (che non sarà nemmeno opzionale), ma studiando una soluzione diversa e potenzialmente geniale: le Partite Guidate. Su questo argomento ci soffermeremo poco più avanti, perché adesso è arrivato il momento di scoprire cosa bolle nel calderone di Bungie.

UN MONDO PRIVO DI LUCE

È una serata piovosa sulla Torre, dimora dei Guardiani nell’Ultima Città sicura sul pianeta Terra. Il comandante dell’Avanguardia Zavala percepisce che qualcosa non va dopo che la Strega Ikora Rey ha rilevato un inusuale malfunzionamento nelle difese della Città. All’improvviso, il Titano scorge in lontananza una serie di navi Cabal che si preparano a sferrare un attacco alla Torre. La Legione Rossa capitanata dal perfido Ghaul è intenzionata a rubare i poteri del Viaggiatore, e per farlo ha costruito un enorme dispositivo in grado di bloccare il flusso di Luce e rimuovere così i poteri ai Guardiani. Sulla Torre si scatena inevitabilmente il caos: i Cabal attaccano i Guardiani e tocca ai tre Mentori dell’Avanguardia proteggere i presenti, cercando di portarli in salvo prima di tentare il contrattacco. Per la prima volta nella storia del franchise, la campagna (da affrontare in single-player o in cooperativa con altri due giocatori) assume un sapore diverso. Le nuove missioni sfoggiano un tocco decisamente più cinematografico, con cut-scene frequenti e sequenze scriptate che si alternano senza soluzione di continuità al gameplay vero e proprio.

Bungie ci ha introdotto all’attacco della Legione Rossa alla Torre nella prima missione che vivremo all’avvio della nuova avventura: la missione, intitolata Homecoming, mostra i tre esponenti dell’Avanguardia sotto attacco e il giocatore impegnato a proteggerli, difendendo i superstiti dai soldati Cabal. Sin dal lancio di Destiny, ho sempre immaginato a come sarebbe stata l’invasione della Torre, ipotizzando un attacco da parte dei Caduti e una strenua resistenza da parte dei Guardiani. Non avrei mai pensato, però, che Bungie esaudisse il mio desiderio e di trovarmi a combattere di fianco a Zavala e Ikora, in quello che rappresenta un deciso passo in avanti nel tentativo di offrire una maggiore caratterizzazione ai NPC di Destiny.

Il gioco si apre con una novità inaspettata nei primi frangenti di gioco: le nuove sottoclassi dei Guardiani. Bungie ha scelto di rivedere tre delle sottoclassi precedenti (in particolare Lama Danzante per il Cacciatore, Cantore del Sole per lo Stregone e Difensore per il Titano), introducendo delle abilità inedite che cambieranno drasticamente l’approccio agli scontri. È così che i Cacciatori potranno contare sulla nuova classe Folgoratore, che dona loro una lancia con corrente ad arco che potranno scagliare con eleganza contro i nemici; gli Stregoni dicono addio all’amatissima Radianza ma potranno contare sulla nuova Lama dell’Alba, che dona loro una spada infuocata che potranno lanciare sia dall’alto che con attacchi da terra; infine, i Titani otterranno la classe Sentinella, che dona uno Scudo di Vuoto con cui proteggersi dagli attacchi nemici oppure attaccare, lanciandolo con precisione verso gli avversari. Eccovi una dimostrazione pratica delle nuove sottoclassi, con il walkthrough completo della prima missione della storia di Destiny 2.

LO STRAVOLGIMENTO DELLE CLASSI E DELLE ARMI

Le nuove sottoclassi non possono contare soltanto su nuove super mosse, ma anche su una completa revisione delle skill e dell’albero che gestisce le differenti abilità (passive e attive) a corredo di ogni classe. Innanzitutto, c’è una terza abilità speciale, comune a tutte e tre le sottoclassi di ogni personaggio, che introduce nuovi modi di giocare.

Il Cacciatore ad esempio può contare su una schivata (simile a quella del Predatore dell’Ombra), con due varianti: la prima ricarica automaticamente il caricatore dell’arma equipaggiata, mentre la seconda va a ricaricare il colpo Corpo a Corpo in caso di schivata in prossimità di uno o più nemici. Lo Stregone, dal canto suo, può creare una frattura in grado di guarire tutti coloro fossero al suo interno, oppure di incrementare i danni inflitti ai nemici (la nuova Guardia dell’Alba?).

Il Titano, infine, potrà creare una barriera impenetrabile per gli avversari, con un duplice vantaggio: la prima è una vera e propria barricata che può essere utilizzata per sigillare temporaneamente un ingresso (pensate a una porta da cui parte lo spawn dei nemici) o proteggersi dalle orde degli avversari, mentre la seconda è una barriera più bassa da cui mettersi in copertura, che ricarica in modo automatico il caricatore non appena ci si metterà al riparo.

Inutile sottolineare che queste abilità andranno a cambiare il modo in cui il proprio team potrà approcciare alle diverse situazioni, anche perché dalle prime impressioni che abbiamo avuto nella dimostrazione dei nuovi assalti e del rinnovato Crogiolo 4vs4, l’azione di Destiny 2 si prospetta più frenetica e imprevedibile, meno lineare e ricca di sfumature interessanti.

Questo è dovuto di certo anche al nuovo sistema di classificazione delle armi, che abbandona la divisione consueta in armi primarie, speciali e pesanti per abbracciare un sistema forse meno intrigante ma certamente più bilanciato, che permetterà alla software house di ridurre le opere di ritocco tra PvE e PvP, permettendo anche ad alcune armi esotiche di mantenere il loro strapotere (com’è giusto che sia). Il primo slot è ora ad appannaggio esclusivo delle armi Cinetiche, ovvero fucili automatici, cannoni portatili, armi da supporto, SMG e i soliti fucili da ricognizione o a impulsi, ma rigorosamente privi di danno elementale.

Dovete distruggere lo scudo di un avversario e avete bisogno di un’arma elementale? Nello slot di armi Energia potrete equipaggiare le stesse tipologie di armi (dunque un secondo cannone portatile o un ricognizione), ma con le consuete braci (solare, arco e vuoto). Dove sono finiti i fucili di precisione, a fusione e a pompa? Non sono spariti, ma alla stregua di spade, lanciarazzi e mitragliatrici, andranno a far parte della terza categoria, ora nota come Potere. Armi in grado di polverizzare il nemico in un solo colpo (ma anche no), che richiederanno le agognate munizioni viola (chiaramente più rare da trovare) e costringeranno a un cambio drastico nel gunplay.

A SPASSO PER IL SISTEMA SOLARE

Il taglio netto con il passato voluto da Luke Smith passa anche dalla concezione dei pianeti e del Navigatore. In Destiny 2, non sarà più necessario tornare in orbita per avviare un’attività, ma sarà possibile accedere ad altre location direttamente dal gioco. La promessa di Bungie è quella di lanciare quattro pianeti inediti, che saranno degli open-world completamente esplorabili e ricchi di attività. Dopo la caduta dell’Ultima Città da parte della Legione Rossa, l’umanità e i superstiti dell’Avanguardia si rifugeranno nella Zona Morta Europea sulla Terra per creare nuovi avamposti. Quest’area rappresenta l’open-world più vasto mai creato da Bungie, con dimensioni quattro volte superiori a quella dell’intera mappa di Destiny. Per orientarsi in zone così vaste, sarà indispensabile una mappa che permetterà di consultare tutti i punti d’interesse in modo pratico e veloce: ci saranno degli eventi pubblici con obiettivi Eroici in grado di garantire ricompense esclusive, Mappe del Tesoro per scovare armi ed equipaggiamenti leggendari, e altre novità molto gradite.

Tra queste, spiccano senza dubbio i Settori Perduti, dungeon nascosti con un boss da affrontare al termine per ottenere loot esclusivo, e le Avventure, delle missioni secondarie con meccanismi differenti di volta in volta che ci offriranno ricompense permettendoci di approfondire la lore e l’universo del gioco. Ci saranno altre location da esplorare in Destiny 2: Titano, una delle lune di Saturno, sarà il luogo in cui Zavala si ritirerà per riprendersi dall’attacco dei Cabal. Io, un satellite di Giove, è l’ultimo posto visitato dal Viaggiatore prima del Collasso, in cui Ikora Rey si rintanerà in cerca di risposte su come riottenere i poteri della Luce. Infine, Nessus è un pianeta fittizio su cui si trova Cayde-6, che è stato consumato dai Vex. Qui si svolge il primo Assalto di Destiny 2 mostrato da Bungie: The Inverted Spire.

CLAN E PARTITE GUIDATE

Tornando all’importanza del multiplayer cooperativo, Bungie ha introdotto alcune novità davvero importanti che potenzialmente andranno a rivoluzionare il modo di intendere l’esperienza di gioco. La prima, attesissima dalla community, è il supporto ai clan integrato nel gioco, caratterizzato da utility specifiche per creare e trovare un nuovo clan, tra cui la possibilità di realizzare dei banner personalizzati. Dall’immagine mostrata da Bungie nel suo ViDoc, abbiamo scovato un paio di elementi interessanti: in primis, la dicitura Season 1, che potrebbe celare l’intenzione della software house di entrare nel mondo eSports (plausibile, visto il lancio su PC) con ricompense ed eventi specifici per gli amanti del multiplayer competitivo.

La seconda è la presenza di un livello per i clan, che permetterà di guadagnare ricompense periodicamente. La stessa Bungie ha svelato che i clan potranno contare su un nuovo sistema condiviso con i membri del clan, che permetterà a chiunque di ottenere nuovo loot sulla base delle attività svolte da uno o più membri del team, così che tutti possano ricevere nuove ricompense anche nel caso in cui fossero impossibilitati a giocare con costanza durante la settimana.

La novità senza dubbio più intrigante è chiamata Guided Games (Partite Guidate nella versione italiana), un nuovo hub in cui le persone possono incontrarsi per trovare nuovi giocatori e avviare attività hi-end. Si tratta di una rivoluzione che permette di dire addio a software third-party come i siti LFG e permette ai clan di ospitare uno o più giocatori solitari, guidandoli alla scoperta di attività come Incursioni, Assalti Cala la Notte e Prove di Osiride (il cui nome potrebbe cambiare, secondo le ultime indiscrezioni). I clan potranno avviare la ricerca di nuovi giocatori indicando l’attività da svolgere, con i giocatori solitari che potranno valutare le intenzioni di ogni clan prima di accettare. Si tratta di un cambiamento importante, con cui Bungie tenta di favorire l’interazione tra persone sconosciute per forgiare nuove alleanze e amicizie, una novità che se sfruttata bene potrà sostituire senza patemi il matchmaking, richiesto a gran voce per le attività hi-end. A seguire il video che illustra il funzionamento del sistema Partite Guidate.

COME CAMBIANO GLI ASSALTI

Dopo il termine della conferenza, Bungie ha permesso a tutti i partecipanti di provare con mano il primo Assalto di Destiny 2, chiamato The Inverted Spire e ambientato su Nessus. Qui, i giocatori dovranno evitare che i Cabal entrino in possesso della tecnologia Vex affrontando entrambe le razze di nemici dell’Oscurità in ambientazioni più ariose e sconfinate degli Assalti a cui ci ha abituato il primo capitolo. L’impressione, infatti, è di una missione più varia e meno lineare che in passato, tanto nell’alternanza delle ambientazioni quanto nello scontro contro il boss di turno (quest’ultimo, in particolare, caratterizzato da tre fasi diverse e altrettante location).

L’obiettivo principale è sempre quello, sacrosanto, di sparare a ogni cosa si muova su schermo, ma questa volta offrendo degli incontri più impegnativi e un’esperienza che, giocoforza, ci costringerà a rivedere l’approccio ai combattimenti, proprio a causa della nuova classificazione delle armi di cui sopra e alle nuove sottoclassi, che tra super mosse, granate e abilità inedite possono ora garantire strategie differenti rispetto al passato. Ecco qualche immagine estrapolata dal nuovo Assalto, con un gameplay walkthrough integrale pubblicato sul canale YouTube di MoreConsole.

IL NUOVO VOLTO DEL CROGIOLO

Se c’è un aspetto su cui Bungie ha puntato è certamente il Crogiolo, le cui potenzialità in Destiny 1 erano soltanto abbozzate. Con l’abbandono della duplice formula 3vs3 e 6vs6 a favore di un’unica formazione (due squadre da quattro Guardiani cadauna), Bungie strizza l’occhio ai giochi competitivi e punta a rinnovare il Crogiolo con una nuova economia che poggia le sue basi sulla varietà delle armi. Lo strapotere di fucili a pompa e di precisione è un lontano miraggio, visto che queste armi ora saranno utilizzabili solo saltuariamente, e che all’apparenza solo chi raccoglierà la cassa delle munizioni potrà effettivamente utilizzarle (e non l’intera squadra nei paraggi, come succedeva in passato) fino all’esaurimento del caricatore. Con questa filosofia, è plausibile credere che Bungie sia riuscita a trovare un equilibrio nel gunplay e che le continue opere di bilanciamento saranno meno frequenti nel sequel di Destiny.

Il nuovo Crogiolo vedrà comunque l’introduzione di nuove mappe e sopratutto nuove modalità, come quella che è stata svelata durante l’evento di Los Angeles, chiamata Countdown (probabilmente Conto alla Rovescia nella nostra nazione). Si tratta di una variante di Eliminazione (rigorosamente 4vs4) con elementi presi dalla classica Cerca e Distruggi, in cui le due squadre dovranno a rotazione difendere e attaccare una bomba posizionata nei pressi del proprio spawn. Vince chi arriva per primo a sei round portati a casa, con quattro rianimazioni per ogni squadra disponibili in ciascun round a rendere il tutto più pepato. Le prime impressioni sono di un gioco ancora più dinamico e frenetico, con un time-to-kill comprensibilmente più elevato a causa dei cambiamenti nelle classi delle armi, ma una varietà che finora in Destiny era clamorosamente mancata. Le armi primarie ora svolgono un ruolo fondamentale e sarà interessante consultare le prime statistiche per verificare quale sottoclasse prevarrà sulle altre, considerando in particolar modo l’introduzione delle nuove SMG, velocissime e stabili ma minate da un danno decisamente irrisorio. Ecco un estratto da un match nella modalità Countdown pubblicato sul canale YouTube di Luminosity, che dà un assaggio della rinnovata classe Pistolero (Cacciatore) con Pistola d’Oro capace di sparare ben sei colpi.

UN GRANDE PASSO IN AVANTI

Tecnicamente, la prima prova di Destiny 2 ha saputo dimostrare che il fardello delle vecchie console ha limitato notevolmente Bungie e il suo team artistico nel corso di questi tre anni. L’impatto con Destiny 2, pur essendo il gioco molto simile dal punto di vista artistico, è davvero notevole: la demo mostrata a Los Angeles girava su una PS4 Pro con risoluzione Ultra-HD 4K, offrendo texture molto più dettagliate, animazioni più verosimili ed effetti particellari davvero incredibili. La maggiore potenza di calcolo di PC e console ha permesso alla software house di strutturare l’esperienza di gioco attraverso scenari più vasti, che saranno esplorabili senza i lunghi caricamenti che caratterizzavano il primo episodio.

Se c’è un aspetto su cui si sentirà maggiormente la differenza è senza dubbio la fluidità: la versione console sarà ancorata a un frame-rate di 30fps, ma quella PC è capace di raggiungere i 144p su computer di alta gamma, con un’esperienza decisamente diversa in termini di ritmo e coinvolgimento. Che Bungie punti particolarmente sulla versione PC è confermato da tutta una serie di feature esclusive, come il supporto ai monitor 21:9 e la possibilità di gestire a piacimento il FOV (il campo visivo, ndr), ma proprio per questa voglia di fare le cose per bene, su PC il gioco non uscirà al lancio dell’8 settembre. Un colpo basso per coloro che desideravano vivere l’avventura del sequel su computer: non siamo sicuri che si tratti effettivamente di una necessità degli sviluppatori per portare a termine la realizzazione di feature specifiche, ma piuttosto di una mossa di marketing, visti gli accordi esclusivi con Sony per i contenuti extra in anteprima e quello, possibile, con Microsoft per l’ottimizzazione esclusiva su Project Scorpio, che potrebbe portare ai tanto agognati 60fps anche su console.

Di certo possiamo ritenerci soddisfatti di quanto mostrato da Bungie in questo primo appuntamento con Destiny 2. Le speranze sono tante, tra cui quella di assistere a una presentazione ancora più convincente all’E3 2017 che si terrà il prossimo mese. Noi di VGN.it saremo a Los Angeles per assistere di persona alle conferenze, ed è scontata la partecipazione di Bungie e Destiny 2 alla conferenza di Sony, vista la partnership tra le due aziende e l’impegno economico che il marchio PlayStation ha sempre preso nei confronti di Destiny. Restate sintonizzati per scoprire ulteriori aggiornamenti su Destiny 2.

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