God of War – Le creature del mito norreno

God of War

Ci siamo: God of War è finalmente disponibile al pubblico. Sappiamo già che la nuova storia è ambientata in un mondo per niente ospitale, congelato e pieno di mostri mitologici, che, come nei vecchi capitoli di cui vi abbiamo parlato nell’ultima puntata della nostra rubrica The Time Machine, hanno una storia importante alle spalle. Si tratta sicuramente di un lavoro certosino da parte di Santa Monica Studios, la quale è riuscita ancora una volta a trasmettere lo stupore che provavano gli antichi, in questo caso gli abitanti delle terre norrene, ascoltando storie di grandi guerre e bestie assetate di sangue.

In questa breve guida cercheremo di accompagnarvi alla scoperta delle leggende che abbiamo scoperto all’interno del gioco, studiando la loro reale ispirazione e come sono state inserite dalla software house all’interno di questo nuovo capitolo. Attenzione: questo approfondimento contiene spoiler sulla trama di gioco e sul folklore; se volete sapere qualcosa sul nuovo God of War, senza il rischio di rovinarvi l’esperienza di gioco, vi consigliamo di dare un’occhiata alla nostra recensione totalmente priva di anticipazioni.

INTRODUZIONE ALLA MITOLOGIA NORRENA

Come ogni mitologia, anche quella norrena narra di grandi guerre per la pace del mondo e di come ciò sia frutto di una continua lotta tra buoni e malvagi. Secondo il mito, gli dèi (Thor, Odino e tutto il resto del pantheon), vivono su Asgard, una città paradisiaca in cima a Yggdrasil, l’Albero del Mondo. Lungo il tronco si trovano i nove regni, tra cui ovviamente quello della Terra, nominato Midgard. Alla base si trova il Nidhogg, il grande serpente che divora le radici mentre scambia insulti con l’Aquila in cima all’Albero, passandosi messaggi grazie allo scoiattolo Ratatoskr.

Tra gli eventi più importanti del mondo norreno annovera sicuramente la guerra contro i Giganti di Ghiaccio, chiamati anche Jötnar, perpetrata da Odino, il quale ha promesso di eradicare le fredde creature. Altro importante, se non fondamentale, è il Ragnarok, un evento ciclico finale che vede l’ascesa dei demoni provenienti dalle radici dell’Albero del Mondo, decretando la fine del creato.

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TROLL

Creature oscure, i troll vivono in piccoli nuclei familiari, relegati nelle grotte o dove la luce non può arrivare, in quanto dannosa. A seconda dei racconti, queste creature possono essere molto simili agli umani, o totalmente grotteschi e per il folklore scandinavo, i troll sono esseri del tutto negativi. Possono variare nelle forme e il loro comportamento è per lo più solitario. Vengono descritti anche come esseri della natura o comunque a contatto con gli elementi della terra.

In God of War gli elementi diventano il primo modo per riconoscere i vari troll. Alti e zannuti, si portano sempre dietro un totem sul quale sono incise diverse rune e che utilizzano come arma primaria per sferrare colpi contundenti fatali. Oltre alla temibile stazza, queste creature, come già detto, fanno affidamento alla natura per sfoggiare la loro potenza. Fuoco, roccia o ghiaccio, a questi mostri non interessa come debba perire Kratos. Il loro vagare è dovuto ad un’antica guerra contro gli dèi, la quale ha distrutto le loro società. Ogni troll è unico e più sono forti, maggiore è la corruzione del loro corpo a causa del totem.

ORCHI

Gli orchi di God of War sono nemici ostici e per questo vanno temuti quando attaccano. Alcuni di loro hanno la capacità di compiere grandi balzi, che gli permettono di raggiungere facilmente la posizione di Kratos e di provare a schiacciarlo. Questo furioso attacco tuttavia li rende vulnerabili per qualche secondo, il che permette ai due protagonisti di attaccare con qualsiasi mezzo a loro disposizione.

Nelle varie mitologie gli orchi sono descritti come rozzi, insidiosi e poco riflessivi. La loro fama sta nell’ingordigia che li caratterizza: sono tipici mangiare uomini e soprattutto bambini, peculiarità spesso richiamata quando si vuole spaventare un bambino che si comporta male. Molti orchi famosi sono presenti in vari medium, che vanno dalla letteratura fino a quelli più moderni.

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NANI

Brok e Sindri sono due tra i più importanti nani incontrati nel gioco. Il loro compito, in quanto fabbri, è quello di aiutare i due protagonisti nel loro viaggio potenziando il loro armamentario dopo aver portato i giusti materiali. Questi due fratelli sono anche presenti nei racconti mitologici norreni e sono coloro che hanno fabbricato Mjölnir, il martello magico del dio del tuono Thor.

I nani vivono solitamente nelle miniere, tra cunicoli e labirintici sotterranei, dove forgiano le loro armi. Sono noti per la loro bravura come armaioli e fabbri e per questo, secondo la mitologia, spesso sono richiesti dagli dèi nella creazione di potenti manufatti. Esempi noti della loro abilità manifatturiera sono il martello di Thor, per l’appunto, o la sacra lancia di Odino, Gungnir.

ELFI

I maggiori racconti sugli elfi provengono dall’Islanda e sono stati raccolti nella Edda in prosa di Snorri Sturluson. All’interno si può scoprire che gli elfi si dividono in Døkkálfar, gli elfi oscuri, Liósálfar, gli elfi chiari. I primi venerano la morte e si dice che abitino il sottosuolo e le foreste scure: il loro regno oscuro è nominato Svartálfaheimr. I cugini chiari, che vivono nel mondo celeste di Álfheimr, invece sono associati alla nascita e alla vita, oltre che alla bellezza in genere.

Anche nel nuovo capitolo questa distinzione è netta. Gli elfi oscuri tentano di ostacolare il viaggio di Kratos grazie alle loro ali e alla loro maestria con qualsiasi tipo di arma. Si tratta difatti di uno dei nemici più forti del gioco e non è certamente facile liberarsene. Il loro nefasto compito è quello di braccare gli elfi chiari in quanto detentori della Luce.

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VALCHIRIE

Le Valchirie sono le grandi cavallerizze che conducono i guerrieri valorosi alle porte o del Valhalla, le sacre stanze di Odino, o dei campi di Freya, i cosiddetti Fólkvangr. Qui i combattenti morti in battaglia con coraggio ricevevano uno speciale addestramento in attesa del giorno del giudizio, del Ragnarok. Il nome delle bellissime vergini a cavallo deriva appunto da vain, caduti in battaglia, e da kjosa, scegliere: valkyrja è letteralmente “coloro che scelgono i morti in battaglia”. Tra le più note Valchirie compare il nome di Brunilde, l’eroina islandese del racconto L’Anello del Nibelungo.

Le Valchirie sono nascoste all’interno del freddo mondo del nuovo capitolo. Come nel mito reale, anche qui hanno lo scopo di traghettare i morti valorosi nel Valhalla, al cospetto di Odino. Tuttavia molti guerrieri si rifiutano di ascendere, divenendo così Draugr.

DRAUGR

Principali nemici del gioco, i Draugr possiedono forme e dimensioni differenti. I loro movimenti sono lenti e la loro maestria nel maneggiare armi è scarsa. Ci viene fatto notare che questi gusci vuoti, dediti solo al combattimento, appartenevano una volta a dei guerrieri che non hanno voluto ascendere al Valhalla assieme alle Valchirie. Tornati dalla morte, ora questi esseri camminano cercando sangue e uccidendo i malcapitati con le loro armi, come i classici non morti, o utilizzando la magia sciamanica norrena, il Seiðr, come fanno le Redivive.

Come ogni cultura, i morti ricoprono sempre un ruolo importante. Per i norreni i morti tormentati tornavano a camminare come gli uomini, divenendo dei Draugr. Questi redivivi avevano capacità magiche come maledire le persone, appestare con una piaga una cittadina o persino crescere in misura. I loro attacchi ai vivi, considerati come eventi terribili, avvenivano per invidia in quanto desideravano ciò che avevano avuto in vita e poi perso con la morte. Per evitare che i draugr tornassero a camminare, le popolazioni inventarono modi grotteschi per bloccarli: c’è chi infilava degli aghi nella pianta del piede, chi girava la bara diverse volte per disorientare o chi, ai cortei funebri, si metteva intorno all’entrata del tumulo per non far riconoscere il luogo della sepoltura. Il metodo ultimo era tagliare la testa e bruciare ciò che rimaneva.

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DRAGHI

Forse la creatura più famosa in assoluto, il Drago ha rivestito ruoli fondamentali nell’affermazione di molte ideologie. Basti pensare come nel Cristianesimo il drago sia simbolo negativo e di peccato: San Giorgio abbatte il drago per salvare la figlia del re e a volte ci si riferisce al Diavolo con “Il Drago”. Nella mitologia norrena invece i Draghi hanno forme longilinee: il Serpente del Mondo è un drago così come il Nidhogg. Vengono inoltre considerati dei Giganti, a causa, ovviamente, delle mastodontiche dimensioni e di solito vengono identificati come lindworm.

Tra quelli più importanti del gioco, Kratos e Atreus incontrano Hræzlyr, un enorme drago il cui nome significa “terrore”. Questa bestia è in grado di sputare saette e l’unico modo di ucciderlo è utilizzare dei cristalli di resina dell’Yggdrasil. Un altro drago, anche se non viene affrontato, è Fafnir. Prima di possedere tale forma Fafnir era un nano, ma per la sua avarizia, venne maledetto. La storia corrisponde a quella dei racconti norreni anche se in quel caso viene affrontato da Sigfrido nella Saga dei Völsungar.

SERPENTE DEL MONDO

Confinato tra gli abissi dell’oceano, il Serpente del Mondo, o Jörmungand, è un lindworm che cammina, o per meglio dire striscia, sul regno di Midgard. L’altro nome a cui è riferito, infatti, è Miðgarðsormr e la sua storia va molto spesso a collidere con quella di Thor, il quale lo sconfiggerà negli eventi del Ragnarok. Secondo il mito, Jörmungand, fuggito dal giudizio di Odino, si nascose nelle profondità del mare e qui, indisturbato, sarebbe cresciuto fino a cingere il mondo.

Il Serpente del Mondo, secondo la nuova storia di God of War, incontra Kratos e Atreus dopo essersi risvegliato da un lungo sonno. Nonostante nel mito reale sia considerato come un personaggio negativo, nel gioco Jörmungand non attacca i due eroi, definendolo persino amichevole. Il giovane arciere cerca anzi di provare a comunicare, ma il linguaggio arcaico dei giganti non permette qualsiasi scambio di informazioni.

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