Call of Duty: Modern Warfare, provato il multiplayer alla Gamescom 2019

Call of Duty: Modern Warfare

Con l’apertura della Gamescom 2019 anche al pubblico, la fiera di Colonia è stata invasa letteralmente da migliaia di appassionati che si sono riversati tra gli stand dei numerosi espositori giunti da tutto il globo. Naturalmente, tra quelli più gettonati non poteva che esserci l’imponente stand PlayStation, che ha proposto alcune delle hit in arrivo su PS4, tra esclusive e giochi multipiattaforma che scuoteranno il mercato dall’autunno, tra cui Call of Duty: Modern Warfare.

Se all’E3 2019 ci era stata data la possibilità di vedere in anteprima un missione tratta dalla campagna single-player del nuovo sparatutto di Infinity Ward e provare la versione mobile, durante quello tedesco siamo riusciti a farci un’idea più chiara sul comparto multiplayer dopo averlo provato in due occasione, sia in fiera che durante l’evento che NVIDIA ha organizzato a ridosso dell’apertura dei cancelli della Koelnmesse.

Abbiamo dunque raccolto un po’ di impressioni e analizzato più a fondo le meccaniche sul fulcro principale dell’offerta contenutistica, in attesa di testarlo nuovamente con la beta di settembre, l’ultima buona occasione per provare Modern Warfare prima del suo debutto fissato al 25 ottobre su PC, PlayStation 4 e Xbox One.

(ALMOST) REAL WARFARE

Scesi per la seconda volta sul campo di battaglia per rispondere alla “chiamata al dovere”, la nostra prova del comparto multiplayer di Modern Warfare si è svolta col più classico dei deathmatch a squadre sulla mappa desertica Azhire Cave. Imbracciata l’arma virtuale ci sono voluti pochi minuti prima di riuscire a entrare nel circolo virtuoso di eliminazioni messe a segno, intensi scambi di proiettili e serie di uccisioni che vanno a premiare i giocatori più abili pad alla mano. Superato l’iniziale (e fisiologico) periodo di adattamento, si riesce ad apprezzare il riuscitissimo mix messo su da Infinity Ward, tra nuove aggiunte ed elementi imprescindibili. Alla base infatti il cuore del gameplay è quello familiare di sempre, anche perché stravolgere la formula dall’oggi al domani potrebbe eventualmente scontentare una fan-base che vanta milioni di giocatori, consolidatasi nel corso di quindici anni. Un azzardo che Activision non è minimamente intenzionata a correre. Minuto dopo minuto, uccisione dopo uccisione, emerge quella piacevole sensazione di giocare sostanzialmente a un match tipico della serie ma con differenti approcci e nuovi modi di intendere il multiplayer.

Per avere la conferma di trovarsi di fronte a uno sparatutto che potremmo definire più maturo, tattico e ragionato basta semplicemente lanciare una granata letale o tattica e notare come l’esagerata possibilità di gettarle dall’altro lato della mappa è stata rivista per apparire ora più sensata e veritiera nel coprire distanze più realistiche. Anche il movimento generale del personaggio e le rinnovate animazioni conferiscono allo sparatutto una giocabilità decisamente più appagante. In ogni caso il gunplay “run and gun” che ha reso riconoscibile la serie è ancora attuabile, ma i movimenti meno esasperati e un time-to-kill tarato per non essere particolarmente alto non sempre premiano chi alla circospezione preferisce la frenesia. E in una mappa come quella ambientata nel villaggio mediorientale, composta da una serie di tunnel con numerosi accessi laterali e abitazioni che si sviluppano anche in verticale, basta poco per essere colpiti alle spalle se non si presta un minimo di attenzione.

L’EQUILIBRIO TRA REALISMO E ARCADE

Nel corso della partita ci siamo soffermati a provare quelle che sono effettivamente le novità di rilievo che propendono per un tocco maggiore di realismo, un aspetto che mai come in questo episodio viene cercato con insistenza. Inizialmente abbiamo trovato un po’ macchinoso dover premere un tasto per riuscire a sporgerci lateralmente, salvo poi usarlo con naturalezza dopo pochi minuti, sfruttando all’occorrenza i numerosi appoggi come finestre, porte e muretti presenti nello scenario per mirare e sparare non esponendo tutta la nostra sagoma ai giocatori avversari o per stabilizzare l’arma ottenendo una maggiore precisione durante gli scontri a fuoco. Anche il poter aprire le porte poco alla volta rimanendo in puntamento e sorprendere i nemici colpendoli dalle fessure ci ha regalato diverse soddisfazioni dopo aver messo a segno un paio di uccisioni in questa maniera, così come stanare un avversario rintanato tra quattro mura dopo aver aperto leggermente la porta, lanciato una granata accecante e successivamente aver eliminato l’ignaro giocatore senza dargli la possibilità di reagire. Finalmente Infinity Ward sembra essere riuscita a ridare l’appeal perduto a uno shooter che di tattico non aveva poi molto, nonostante l’alto tasso di divertimento di sempre.

Se alla visione più realistica di questo soft reboot aggiungiamo un gunsmith ricco di possibilità in termini di accessori per le armi e differenti modi di approcciarsi agli scontri, ecco che l’inserimento di caratteristiche inedite come i match ambientati di notte, con tanto di visori notturni, convergono verso un maggiore realismo piuttosto che un approccio alla simulazione. Tra l’altro l’abbiamo ribadito più e più volte nei nostri articoli dedicati a Modern Warfare che l’esperienza di gioco non ha velleità simulative, e d’altronde nemmeno uno sparatutto tattico come Rainbow Six: Siege ha mai avuto tale ambizione.

Durante la sessione multiplayer, abbiamo approfittato per verificare il comportamento delle bocche da fuoco, passando da un fucile d’assalto a una mitraglietta, dove questa tipologia di bocca da fuoco non risulta più efficace anche dalla lunga distanza, segno che i tempi del correre sempre e comunque sono stati accantonati in favore di una vena di tatticismo più marcata. Il che a raccoglie il nostro pieno consenso. Semmai il time-to-kill ci è sembrato giusto un po’ troppo basso, compromettendo a volte la possibilità di farla franca nel tentativo di rispondere al fuoco nemico dopo essere stati ingaggiati.

VIVERE IL CAMPO DI BATTAGLIA

L’adozione di un motore grafico inedito è arrivata agli sgoccioli di questa generazione, nella quale la serie non sempre è riuscita a portare su schermo un comparto tecnico all’altezza. Proprio per questo la nuova veste grafica cucita su misura per Modern Warfare rientra tra i numerosi aspetti positivi sottolineati da chi è riuscito a provare il suddetto nuovo capitolo della serie di Activision. Già dai primi filmati trapelati nei mesi scorsi il miglioramento è sembrato netto, ma dal vivo questo upgrade tecnico regala ancora più soddisfazioni in termini audiovisivi. Ad esempio durante il nostro provato siamo rimasti piacevolmente colpiti dall’effettistica avanzata messa in evidenza dopo ogni scontro a fuoco tra bocche fumanti di fucili, proiettili ed esplosioni che, anche non deformando le ambientazioni di gioco, ricreano quel caos di polvere e fumo tipico degli scenari di guerra.

Anche sul fronte del comparto sonoro sono stati compiuti sostanziali passi in avanti rispetto al passato. Indossate le cuffie siamo stati rapiti dai tipici suoni che caratterizzano i campi di battaglia, entrando in un turbinio di effetti che aumentano in maniera esponenziale il coinvolgimento. Capita quindi di sobbalzare dopo un’esplosione innescata nelle immediate vicinanze o sentire il sibilo di proiettili che fendono l’aria e si conficcano in materiali come cemento, legno o metallo, producendo una sinfonia diversa diversa ogni volta. Probabilmente lo sfruttamento del nuovo motore di gioco raggiungerà l’apice nelle missioni single-player, altro aspetto su cui sono state riposte aspettative molto alte.

Dopo aver avuto nuovamente la possibilità di provare il multiplayer ci riteniamo più che soddisfatti dal nuovo corso che Activision e Infinity Ward hanno deciso di adottare per il prossimo episodio della serie, che potrebbe segnare un svolta importante per il futuro del franchise. Al momento, pur in assenza di particolari campanelli d’allarme, restano piccole perplessità sull’opera di bilanciamento ancora in corso, che necessita di qualche piccola limatura per quanto riguarda l’efficacia o meno di alcune armi e il time-to-kill. Il tempo per esprimere un giudizio più approfondito comunque non manca di certo, e noi di VGN.it torneremo a parlarvi di Call of Duty: Modern Warfare con la beta di settembre, per poi esprimere il verdetto finale un mese più tardi, in concomitanza con l’uscita del gioco che arriverà sugli scaffali il prossimo 25 ottobre.

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