The Time Machine – La storia di Far Cry

The Time Machine: Far Cry

In occasione dell’uscita di Far Cry 5 prevista per il prossimo 27 marzo su PC, PS4 e Xbox One, abbiamo deciso di ripercorrere dagli albori quella che a tutti gli effetti è una delle produzioni multipiattaforma più apprezzate negli ultimi anni.

Con l’arrivo di questo nuovo e intrigante capitolo, il quinto della serie canonica, gli sviluppatori hanno promesso una ventata di aria fresca e novità per quanto riguarda l’ormai caratteristico gameplay e il sistema di gioco open world. Ma di cambiamenti, dal primo episodio a oggi, ne abbiamo visti tanti e oggi proveremo a ripercorrerli assieme, passo dopo passo.

Di seguito il video della nostra nuova rubrica The Time Machine, con cui vogliamo sperimentare un format più fresco e dinamico in cui vi raccontiamo i tratti salienti della storia del brand. Proseguendo con la lettura, invece, potrete approfondire nei particolari la genesi ed evoluzione del franchise di Ubisoft dalla nascita sotto l’egida di Crytek fino ai giorni nostri. Mettetevi comodi, questo è Far Cry!

LA SERIE

Innanzitutto è bene fare una distinzione tra gli episodi principali e il resto dei giochi pubblicati nel corso degli anni: tenendo presente anche il capitolo di prossima uscita, la serie di Ubisoft è composta da cinque episodi principali e da ben sette spin-off tra cui i più celebri Far Cry 3: Blood Dragon e Far Cry Primal. A parte il capitolo d’esordio uscito soltanto su PC, tutti gli altri episodi della serie sono stati pubblicati e prodotti da Ubisoft e sono usciti sul mercato in multipiattaforma cioè per console e PC.

Una serie dal conclamato successo che ha superato nel 2014 i 20 milioni di copie vendute e che presto si arricchirà, oltre che del nuovo capitolo, anche di una Remastered chiamata Far Cry 3: Classic Edition, in arrivo su PC, PS4 e One e inclusa nel Season Pass di Far Cry 5.

FAR CRY

Piattaforma: PC
Data di lancio: 26 marzo 2004

La serie fa la sua prima comparsa nel lontano 2004 su PC con un capitolo d’esordio molto valido e convincente che, in poco tempo, si guadagnò l’attenzione e lo stupore di pubblico e critica. Con un punteggio Metacritic di 89/100 (attualmente il più alto della serie su PC, ndr) il videogioco sviluppato dalla tedesca Crytek e basato sul motore CryEngine, Far Cry convinse a tal punto il publisher Ubisoft che, intuendone il potenziale, si offrì a due anni dall’uscita di acquistare tutte le proprietà intellettuali relative alla saga e la licenza per l’utilizzo del motore di gioco precursore del CryEngine 2 che, nel 2007, avrebbe dato alla luce Crysis.

Alla base dell’imponente successo commerciale di questo titolo che su PC riuscì a piazzare oltre 730.000 copie in soli quattro mesi dal lancio, c’erano tutta una serie di scelte azzeccate operate dal team di sviluppo e da Cevat Yerli, amministratore delegato di Crytek, che permisero al gioco di divenire ben presto un punto di riferimento per il pubblico di appassionati degli sparatutto. In particolare, l’esperienza messa in piedi dagli sviluppatori era un perfetto equilibrio tra componenti realistiche ed elementi arcade, tra una massiccia dose di divertimento e un po’ di concentrazione richiesta al giocatore per superare le fasi più concitate.

Uno degli aspetti più innovativi e apprezzabili del gioco riguardava la capacità dei nemici di reagire in maniera dinamica e cooperare in base alle azioni e alla stategia intraprese dall’utente. Molti degli elementi che oggi diamo quasi per scontato quando si parla di IA, come la capacità di collaborare, chiamare rinforzi, fare fuoco di soppressione etc. erano già stati pensati e inseriti più di dieci anni fa in questo primo capitolo della serie.

Questa fu principalmente il merito di Far Cry il quale, con apparente semplicità, riuscì a offrire un’avventura dinamica, divertente e mai frustrante, il tutto inserito nel contesto di un mondo di gioco tutto da esplorare, incredibilmente ampio e accattivante.

FAR CRY 2

Piattaforme: PC, PlayStation 3, Xbox 360
Data di lancio: 21 ottobre 2008

Quattro anni dopo fece il suo debutto Far Cry 2, il primo episodio della saga interamente sviluppato e prodotto da Ubisoft, a oggi ancora giudicato uno dei migliori della serie in quanto a progresso tecnico e innovazione. I miglioramenti messi in campo dal team furono infatti assoluti, ogni minimo aspetto del gioco era stato curato e approfondito in maniera meticolosa. L’idea alla base della saga messa in piedi e accennata timidamente nel primo capitolo divenne quindi più chiara e decisa, riuscendo così a portare la già affermata popolarità di Far Cry a un livello superiore.

Grazie innanzitutto a una ramificazione della trama principale in missioni e obiettivi secondari e a un maggior spessore narrativo, l’impressione assoluta che tale mondo di gioco restituiva all’utente era quella di un sistema decisamente più denso e vivo. Si poteva scegliere un personaggio da interpretare e con quale fazione di mercenari allearsi o quale attaccare; si poteva seguire quest secondarie per conto di qualcuno e ricevere ricompense particolari come nuove armi, potenziamenti o reputazione.

Anche la ricchezza dell’ambientazione, marchio di fabbrica ormai indiscusso del brand, giocava già un ruolo decisivo nell’esperienza di gioco; all’epoca fu scelto un non precisato territorio africano, tanto vasto quanto dilaniato da violente guerre civili e morte. Maggiore rilievo assunsero anche i mezzi di trasporto con i quali l’utente poteva muoversi per la mappa di gioco: dai camion pesanti ai fuoristrada, passando per deltaplani e idroscivolanti. Il Dunia Engine messo a punto da Ubisoft permetteva al giocatore di godere di un realistico ciclo notte-giorno e di ambienti più credibili o spesso e volentieri distruttibili. Le nostre azioni e tattiche di guerra quindi si arricchirono di tutta una serie di possibilità fino a quel momento impensabili: la pioggia o la notte potevano essere sfruttate per infiltrarsi senza essere scoperti oppure era possibile appiccare il fuoco e aspettare che si propagasse investendo nemici e capanne.

Altri elementi di realismo introdotti riguardavano l’AI, sempre più organizzata e aggressiva, il protagonista che si orientava grazie a un sistema di navigazione basato su una reale mappa in-game da tirare fuori all’occorrenza o la necessità di prendere ogni trenta minuti circa un medicinale contro la malaria.

FAR CRY 3

Piattaforme: PC, PlayStation 3, Xbox 360
Data di lancio: 30 novembre 2012

I quattro anni che separarono la pubblicazione di Far Cry 2 e l’arrivo del terzo capitolo su PC e console servirono a Ubisoft principalmente per mettere a punto una versione più moderna e avanzata del motore di gioco e per comprendere a fondo la giusta direzione che i fan sognavano per la saga. Far Cry 3 fu esattamente questo: maggiore libertà d’azione, panorami e luoghi sempre più realistici e credibili e una forte e decisa caratterizzazione dei personaggi. L’idea di trasferirsi dal caldo e secco clima africano al florido e verde arcipelago malese si rivelò vincente, merito anche del nuovo motore di gioco e della cura con cui venivano riprodotti i bacini d’acqua e gli oceani, ora esplorabili anche in profondità.

Con questo capitolo presero piede altri elementi che sono ormai diventati una peculiarità per la serie di Ubisoft: la scelta di un approccio stealth per risolvere conflitti o conquistare avamposti veniva sempre più assecondata dalla presenza di archi e armi bianche, fece il suo esordio la possibilità di scoprire porzioni della mappa attivando le torri radi e furono introdotti diverse tipologie di uccisioni furtive come quelle da una sporgenza, quelle in combo o dalle spalle.

Il senso di precarietà della vita nel mondo di Far Cry 3 fu elevato a un livello superiore: lo sfortunato Jason Brody infatti, il protagonista del gioco, doveva fare i conti con tutta una serie di pericoli e situazioni rischiose. L’uomo era ai piedi della catena alimentare pertanto il giocatore non doveva soltanto guardarsi le spalle dai pirati o dai mercenari sparsi sull’isola bensì si rendeva necessario prestare attenzione a tutta una vasta gamma di predatori, volatili e squali pronti a farci la pelle.

Con oltre 10 milioni di copie distribuite, Far Cry 3 segnò definitivamente il successo del franchise tra il grande pubblico e riuscì ad accrescere la fetta di appassionati grazie a quella sorta di culto del personaggio cattivo, l’indimenticabile Vaas Montenegro, che lo sviluppatore realizzò mediante sessioni di motion capture e lo arricchì con una serie di peculiarità ben mirate per far accrescere la fama del villain.

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FAR CRY 3: BLOOD DRAGON

Piattaforme: PC, PlayStation 3, Xbox 360
Data di lancio: 1 maggio 2013

Dopo aver fatto divertire per una miriade di ore il pubblico con il mondo e la trama di Far Cry 3, tutto ci saremmo aspettati tranne che di vedere un’espansione stand-alone tanto divertente quanto stravagante. Strizzando l’occhio ai nostalgici degli anni ’80 infatti, i ragazzi di Ubisoft hanno saputo confezionare un DLC davvero incredibile.

Far Cry 3: Blood Dragon è puro intrattenimento: colori sgargianti, cyborg, dinosauri e tante armi rendono questa stravagante rivisitazione della saga un’esperienza unica. L’impostazione da sparatutto open world è pressapoco identica a quella del capitolo principale ma il lavoro di scrittura compiuto per creare personaggi così assurdi, dialoghi trash e citazioni e continui riferimenti alla cultura pop è davvero lodevole.

FAR CRY 4

Piattaforme: PC, PlayStation 3, PS4, Xbox 360, Xbox One
Data di lancio: 18 novembre 2014

Sull’onda del successo del capitolo precedente e dopo aver inizialmente pensato di svilupparne un sequel diretto, gli sviluppatori si decisero per applicare la stessa formula che aveva convinto il pubblico in un altro contesto: nuovi ambienti, nuovi personaggi e diverse novità e miglioramenti del gameplay.

Nacque così Far Cry 4, il primo capitolo della serie canonica a uscire a due anni di distanza dal precedente e il primo a essere pubblicato a cavallo tra due generazione di console. Ovviamente, merito anche delle nuove possibilità offerte da PS4 e Xbox One, utilizzando il Dunia Engine 2 stavolta il team riuscì a confezionare un prodotto tecnicamente molto più avanzato, con effetti di luce, colori e render più imponenti in grado di offrire scorci su panorami mozzafiato. La copertina scelta fu nuovamente monopolizzata dal personaggio cattivo ovvero in questo caso Pagan Min, il sanguinario dittatore del Kyrat, una regione ai piedi dell’Himalaya in cui era ambientato il gioco.

Una storia di ribellione, di popolazioni sottomesse e di confini labili tra il buono e il cattivo, tra le giuste azioni e i crimini di guerra. La trama del gioco e le tematiche politiche messe in piedi da Ubisoft rappresentarono una novità per la serie donando spessore e credibilità al contesto scelto per l’avventura.

In questo episodio più che mai, l’ambientazione fornì un contributo decisivo introducendo il giocatore a un vasto mondo animale e a una spietata catena alimentare, stavolta più variegata che mai grazie ai differenti luoghi proposti nel Kyrat: dalle montagne innevate ai bacini d’acqua, il pericolo è sempre dietro l’angolo.

FAR CRY PRIMAL

Piattaforme: PC, PS4, Xbox One
Data di lancio: 23 febbraio 2016 (console), 1 marzo 2016 (PC)

Per spezzare il ritmo e la continuità scandite dall’uscita dei due precedenti capitoli, nel 2016 Ubisoft decise di lanciare sul mercato uno spin-off inaspettato, massiccio e ricco di sorprese: Far Cry Primal. Il gioco si presentò infatti come un ritorno alle origini ma non tanto della saga quanto dell’umanità. Il titolo era ambientato attorno all’anno 10.000 a.C. e si basvaa, com’è ovvio, su un gameplay completamente differente. Scordatevi pistole, proiettili e granate: gli scontri tra le tribù a base di lance, archi e clave sono la normalità e permettono di godere del mondo aperto con un approccio inedito.

Permaneva quel velo di misticismo e magia ma il contesto in cui venne inserito assunse tutt’altro significato: i personaggi comunicavano in una lingua primitiva tra loro e l’uomo, in quell’epoca, non si trovava certo in cima alla piramide alimentare. L’approccio con la natura, le piante e i predatori era differente: al nostro protagonista era infatti consentito ammaestrare volativi o predatori rispettivamente per esplorare la mappa o difenderci dai pericoli.

Il piacere di ammaestrare e coccolare una tigre dai denti a sciabola è unico tuttavia gli scontri coi nemici, principalmente per mancanza di varietà tra le armi utilizzabili, risultavano alla lunga un po’ più monotoni e ripetitivi.

Il progresso grafico fu veramente di livello: Primal era il primo gioco della serie a essere stato sviluppato appositamente per le nuove console e per PC, permettendo dunque agli sviluppatori un livello maggiore di dettaglio grafico, render visivo più soddisfacente e un sistema di illuminazione decisamente più piacevole.

ASPETTANDO FAR CRY 5

Piattaforme: PC, PS4, Xbox One
Data di lancio: 27 marzo 2018

Previsto per la prossima settimana, Far Cry 5 ci porterà nell’America più profonda, precisamente a Hope County nel Montana dove ci imbatteremo nel fanatismo religioso di Joseph Seed e dei suoi fedeli seguaci.

Nel ruolo di vice sceriffo di una speciale task force daremo quindi il via a una sanguinosa insurrezione per liberare la popolazione dalla morsa di questa folle setta religiosa che crede nella fine del mondo. Imbracceremo le armi assieme alla popolazione del posto (oppure in coop con un amico, ndr) e stringeremo patti d’amicizia per liberare i cittadini dal folle indottrinamento e scacciare i pericolosi seguaci della oppressiva setta capitata dal “Padre” e dai suoi pericolosi messaggeri.

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