RAGE 2 - La Guerra delle Estensioni

La guerra delle estensioni: il futuro dei videogiochi passa dall’interazione con il pubblico

Perché la prossima generazione si combatterà attraverso servizi ed estensioni, al fine di rendere lo spettatore al centro dell'esperienza di gioco.

Con lo scontro tra PS4 e Xbox One che sta per volgere ormai al termine, si inizia a parlare di quelle che potrebbero essere le principali novità che caratterizzeranno l’industria nella nuova generazione di console. Se da una parte abbiamo già scoperto i piani ufficiali della prossima console PlayStation, dall’altra le speculazioni sulla strategia di Microsoft non mancano di certo. Lo scontro tra la casa di Redmond e l’azienda nipponica è destinato a proseguire anche in futuro, tuttavia la next-gen non si giocherà più (soltanto) sul piano dell’hardware, ma anche su quello dei servizi e sulla capacità, da parte delle varie aziende coinvolte, di monopolizzare l’attenzione non solo di chi gioca, ma anche di chi… osserva.

Già, perché se c’è una cosa che nella generazione di PS4 e Xbox One è esplosa con prepotenza è di certo il ruolo di YouTube e Twitch, divenuti i principali mezzi d’informazione e intrattenimento del settore. Uno scontro, quello tra i due servizi (e, di riflesso, tra i colossi della Silicon Valley Amazon e Google), che assumerà maggiore importanza tra pochi mesi con il lancio di Stadia, che darà inizio a una vera e propria guerra delle estensioni.

Il futuro dei videogiochi: Google Stadia permetterà di condividere un file di salvataggio come un semplice link, consentendo così ai content creator di dar vita a “sfide uniche” e interagire con la community in modi del tutto inediti.

L’EVOLUZIONE DEI SERVIZI

Negli ultimi anni, infatti, abbiamo assistito a diversi esperimenti con cui le aziende hanno cercato di attirare i fan e monopolizzarne l’attenzione, in modi sempre più interessanti: da una parte Twitch e i premi per gli abbonati, dall’altra Mixer, il servizio di live streaming acquisito da Microsoft, che dà ai giocatori ricompense in-game seguendo gli eventi in diretta sulla piattaforma. Con Stadia, anche Google e YouTube puntano a offrire tutta una serie di benefit esclusivi per coloro che sceglieranno di usufruire del servizio. Pensate alla possibilità, tramite un semplice link, di condividere i progressi di un particolare gioco con qualsiasi utente e dar vita a sfide uniche, che permetteranno ai content creator di interagire con i propri utenti in modi sempre nuovi e impossibili finora. Già solo il fatto di poter giocare insieme a uno YouTuber durante una diretta, senza scambio di ID PSN o Gamertag ma con un semplice tasto e una coda gestita direttamente da Google Stadia, ha stuzzicato i content creator interessati ad aumentare il coinvolgimento con la propria community.

Un’altra estensione su cui Google punta forte per Stadia è la possibilità di coinvolgere la community per far sì che lo spettatore possa giocare insieme al content creator, senza necessità di installare nulla.

E sono proprio queste caratteristiche della rivoluzionaria piattaforma di Google che, a mio avviso, hanno spinto Amazon a lavorare a stretto contatto con alcune delle software house più importanti per la realizzazione di una nuova generazione di estensioni per Twitch. La prima, quella forse più clamorosa, è stata annunciata qualche settimana fa da Gearbox Software e permette agli utenti di ottenere lo stesso loot dei propri streamer preferiti all’interno di Borderlands 3, ancor prima che il gioco sia stato effettivamente lanciato sul mercato. Il risultato? Decine di migliaia di utenti hanno seguito le dirette su Twitch dei vari content creator presenti al reveal di Borderlands 3 sperando di ricevere una copia della stessa ricompensa ottenuta dallo streamer durante l’evento. La situazione sarà verosimilmente ancora più complessa al lancio ufficiale del gioco, e potrebbe spingere chi di solito trasmette in diretta su YouTube a concentrarsi su Twitch per coinvolgere maggiormente la sua fan-base, incrementando verosimilmente anche aspetti collaterali come donazioni e iscrizioni al proprio canale.

NUOVI MODI DI GIOCARE

Una prova di tutto ciò è arrivata pochi giorni fa da Bethesda, e in particolar modo dall’estensione di RAGE 2 creata esclusivamente per Twitch da Avalanche Studios e id Software. Statisticamente, sono i giochi multiplayer a catturare maggiormente l’attenzione degli spettatori, specialmente in ambito competitivo. Nel tentativo di smuovere le acque e rendere più interessante l’idea di seguire una diretta basata su un gioco single-player, i due team di sviluppo hanno infatti creato un’estensione che permetterà a chi segue la trasmissione di rianimare lo streamer in caso di morte, tramite un minigioco esclusivo per Twitch che andrà a ripristinare una quantità di energia proporzionale al numero di spettatori che installeranno l’estensione e si impegneranno a completare il minigioco. Avete già capito dove vado a parare, vero? Maggiore il numero di spettatori che interagiscono con lo streamer, maggiore l’energia che il personaggio otterrà all’interno del gioco, e ciò potrebbe dar vita a nuove dinamiche all’interno dei videogiochi del futuro, sfruttando il proprio pubblico come perk nascosto, ad esempio, per avere la meglio contro un boss.

Sempre la stessa estensione, infatti, permette di sostituire il nome degli spettatori alle macchine contro cui si gareggia nell’open-world di RAGE 2, e sebbene non ci sia alcun modo per gli utenti di lottare a suon di sportellate contro il content creator, non è assolutamente da escludere che prima o poi gli sviluppatori di videogiochi possano pensare a nuovi metodi innovativi per interagire con un amico o intrattenere il proprio pubblico su Twitch. Gli stessi ragazzi di id Software hanno svelato che in base al riscontro dell’utenza verso l’estensione di RAGE 2, decideranno se supportare il gioco con altri add-on simili su Twitch, confermando tuttavia che i prossimi giochi (il primo dei quali sarà DOOM Eternal) supporteranno questa tecnologia in modi alternativi.

Chi è già entrata nel futuro è Gearbox Software, che con l’estensione di Borderlands 3 esclusiva per Twitch permetterà agli spettatori di ottenere le armi dei propri content creator semplicemente seguendo le dirette.

E qui, signori miei, si arriva alla fantomatica guerra delle estensioni di cui parlavo in apertura, che per il momento potrebbe apparire quasi come una provocazione, ma che in realtà è già iniziata. Da una parte c’è Google, che con Stadia ha solo anticipato parte delle novità che cambieranno (in certi casi anche in modo netto) l’industria dei videogiochi a partire dal suo debutto. Dall’altra troviamo la concorrente Amazon, che pur non avendo (ancora) una sua infrastruttura votata al cloud gaming, sfrutta l’incredibile popolarità della sua piattaforma streaming per delle creare opportunità uniche per chi sceglie di seguire le trasmissioni sui propri canali.

Siamo solo all’inizio, ma la destinazione finale mi sembra palese: nella prossima generazione non si assisterà solo allo scontro tra PlayStation 5 e Xbox Scarlett, ma anche a quello tra tutte le aziende che offrono dei servizi. L’obiettivo finale è uno: monopolizzare il sempre più risicato tempo dei giocatori/spettatori. Per farlo servono idee sempre nuove, modi diversi di interagire con chi segue questo mondo. Sony e Microsoft, dal canto loro, potrebbero essere costrette a inventarsi qualcosa del genere al fine di rendere più interessanti i propri servizi PlayStation Network e Xbox Live. Così, oltre ai titoli first-party, DLC in esclusiva temporale e contenuti legati a una singola piattaforma, nel futuro dei videogiochi potremmo trovarci di fronte a una nuova tipologia di servizi sulla quale i big dell’industria punteranno con prepotenza per assicurarsi la vittoria. Le prime pedine sono già state mosse: la guerra delle estensioni ha ufficialmente inizio.