Tom Clancy's The Division 2

The Division 2, il punto della situazione a un mese dell’uscita

Com'è cambiato il looter shooter di Ubisoft a un mese dall'uscita? Scopritelo insieme a noi.

Ribaltando gran parte dei pronostici The Division 2 si è imposto come una delle uscite più importanti che hanno caratterizzato i primi mesi del 2019. L’ultima produzione in ordine temporale del publisher franco-canadese sembra infatti aver convinto proprio tutti, in particolar modo detrattori e scettici della serie che avevano sollevato dubbi riguardo alcuni aspetti del titolo. Quello che è balzato subito all’occhio è sicuramente la quantità di contenuti messi a disposizione sin dalle battute iniziali, facendo la felicità di coloro rimasti delusi dal primo capitolo della serie. Appartenendo The Division 2 alla schiera dei GaaS (Games as a Service), il supporto continuativo post-lancio è un aspetto fondamentale per il successo dello stesso sul lungo periodo.

Tre anni fa The Division non seguì alla lettera questa regola d’oro, finendo con l’essere aspramente criticato per la mancanza di contenuti degni di nota dopo il lancio, che si tradusse con una perdita di giocatori sui server, salvo recuperarne in parte soltanto qualche mese dopo. Forte degli errori imparati in precedenza, Ubisoft e Massive Entertainment hanno dapprima annunciato per The Division 2 un calendario di contenuti post-lancio chiaro e apparentemente ricco di contenuti, per poi supportare il gioco con aggiunte e miglioramenti dopo il lancio avvenuto il 15 marzo per PC, PlayStation 4 e Xbox One.  

Eccoci quindi pronti a fare il punto della situazione su The Division 2 a un mese dal suo arrivo sul mercato, analizzando come si è evoluto il looter shooter di Ubisoft in questo lasso di tempo e cosa a nostro avviso manca ancora e quello che speriamo di trovare in futuro nello sparatutto online ambientato in una Washington D.C. in versione post-apocalittica.  

The Division 2
Dopo un mese di “cure” The Division 2 appare molto più rifinito e stabile dal punto di vista tecnico.

UNA PARTENZA COL PIEDE GIUSTO 

Come abitudine ormai sempre più radicata nel mondo dei videogiochi, anche The Division 2 è finito nel novero di titoli corredati di aggiornamento rilasciato nel giorno stesso del lancio ufficiale o in quelli successivi. La mastodontica patch resa disponibile in concomitanza con l’uscita del gioco ha corretto un gran numero di bug e problemi che affliggevano il titolo in questione. Facendo fede alla volontà di supportare il gioco sin da subito, Massive Entertainment si è rimboccata le maniche per sistemare i numerosi problemi che affliggevano il titolo, e migliorare le performance di un motore grafico che, almeno su PlayStation 4 Pro, mostrava parecchie incertezze. Attualmente la situazione è nettamente migliore e il caricamento delle texture avviene in tempi più rapidi e anche i cali di frame rate si sono fatti più sporadici. 

Fortunatamente sono stati sistemati anche alcuni fastidiosi bug come quello relativo al cooldown delle abilità o la riproduzione in ritardo degli effetti audio, mentre alcuni elementi sono stati resi più chiari come una migliore rappresentazione dei valori relativi ai parametri dell’equipaggiamento o alla differenziazione cromatica tra le scritte che indicavano i boss e i giocatori appartenenti al clan. Un mese dopo quindi ci ritroviamo con un The Division 2 ancora più stabile e rifinito dal punto di vista tecnico, sebbene il comparto grafico presenta ancora qualche imperfezione di poco conto; se paragonata alla release ufficiale i passi fatti in avanti sotto questo aspetto sono tangibili e testimoniano l’impegno da parte di Massive Entertainment nel migliorare costantemente il suo prodotto, seguendo le indicazioni e i feedback degli utenti.  

The Division 2
L’aggiunta di nuove missioni, raid ed eventi sarà fondamentale per supportare il titolo sul lungo periodo.

I NUOVI CONTENUTI 

Lo scorso 5 aprile The Division 2 si è aggiornato con Invasione: Battaglia per D.C., un importante update suddiviso in tre parti, di cui due rilasciate pensate per essere rese disponibili nel mese di aprile mentre non si hanno ancora notizie riguardanti la terza. A conti fatti anche il rilascio contenuti in maniera frammentata, non sappiamo se per necessità o per una precisa scelta degli sviluppatori, sembra essere una mossa azzeccata per tenere viva la comunità di giocatori. Il primo aggiornamento ha introdotto una gran quantitativo di novità, tra cui lo sblocco dell’’ultima roccaforte Tidal Basin e relativa Fascia Mondo 5. Non è finita qui perché hanno fatto capolino nel gioco anche la difficoltà Eroica, nuovi set di armi ed equipaggiamenti, e l’invasione “Evento Aspetti “, senza contare la nuova mappa Fort McNair per la modalità Schermaglia. 

Tra i contenuti attesi con maggiore trepidazione non può che esserci il raid per otto persone che si preannuncia il più grande per la serie per quanto riguarda il numero di giocatori partecipanti, previsto per il prossimo 25 aprile. Come lecito aspettarsi gli sviluppatori non hanno però rilasciato informazioni per non rovinare la sorpresa a chi attende con ansia questo contenuto. Stando a quanto è filtrato nei giorni antecedenti al lancio il raid dovrebbe rivelarsi strutturato in maniera abbastanza complessa, offrendo una sfida decisamente impegnativa. Inoltre nelle prossime settimane verrà inserita anche una nuova specializzazione che rappresenterà la terza e ultima parte dell’aggiornamento Invasione: Battaglia per D.C. 

The Division 2
Tra gli aspetti più apprezzati dai giocatori ci sono anche gli splendidi paesaggi offerti dalla decadente Washington.

PAROLA ALLA COMMUNITY 

Ma com’è cambiata l’opinione della community in questo mese? C’è da dire che se l’open beta aveva suscitato qualche perplessità, con l’uscita del gioco completo anche i più critici verso The Division 2 si sono dovuti ricredere sulla qualità generale del titolo sviluppato da Massive Entertainment. La stampa specializzata ha accolto il titolo con voti estremamente positivi, e favorevoli sono stati pure i riscontri dei videogiocatori, sia di quelli che avevano acquistato il primo capitolo che i novizi della serie. Sappiamo bene quanto la community videoludica possa influenzare le vendite e la percezione di un titolo, decretandone anche l’insuccesso, ma fortunatamente non è stato questo il caso. Girando tra i forum ufficiali e i social network in tanti paiono aver apprezzato il lavoro compiuto dal team di sviluppo, anche se qualche critica, da quella più costruttiva a quella intrinseca di odio represso, è comunque presente ed è fisiologica. Sono lontani i tempi in cui The Division veniva criticato aspramente della community e lasciato in balia di server vuoti e commenti inviperiti su ogni dove. In base a questo visto in questo mese sembra proprio che la percentuale di utenti soddisfatti da questo seguito superino quella degli scontenti, con Ubisoft che può scongiurare (per il momento) il rischio di ritrovarsi nella stessa situazione di tre anni fa. 

Ciò che fa ben sperare la community di The Division 2 è il modo in cui gli sviluppatori comunicano con essa e la tempestività nel cercare di migliorare il titolo con aggiustamenti e contenuti inediti. Non a caso sono due delle cose che il pubblico apprezza maggiormente, anche a fronte di una comunicazione che con il primo capitolo era sembrata deficitaria e tutt’altro che ragionevole. Un altro aspetto che è cambiato in questo relativamente breve lasso di tempo è quello relativo al bilanciamento generale del gioco, chiaramente portato avanti ascoltando i feedback dei giocatori. D’altronde chi meglio di coloro che passano diverse ore in compagnia del gioco può fornire preziose indicazioni sulla strada da intraprendere? E in questo caso oltre a segnalare i bug ancora non corretti, la comunità di The Division 2 ha richiesto alcuni interventi sulla modalità PvP e su alcune build che a quanto pare risultano meno incisive, tipo quella relativa al tanker. Non manca qualche lamentela sulla questione del loot nelle fasi avanzate del gioco, ma la software house svedese ha promesso di visionare la questione quanto prima.

The Division 2
Riuscirà la Zona Nera a ritrovare il fascino mortale del primo capitolo?

COSA MANCA ANCORA? 

Partendo dal presupposto che il lavoro portato avanti in questo mese dal team di sviluppo rappresenta uno dei migliori esempi di supporto post-lancio per questo genere di titoli, al momento permangono però alcuni aspetti che a nostro avviso ancora non stati oggetto di revisione e correzione, non solo dal punto di vista tecnico ma anche concettuale. Quando parliamo di mancanze ci riferiamo in modo particolare alla modalità PvP che ancora non sembra aver trovato una giusta dimensione all’interno dell’offerta contenutistica, per via soprattutto di un gameplay che mal si adatta alla natura competitiva. In questo caso Massive Entertainment è al corrente della situazione e ha annunciato di essere al lavoro sulla questione con modifiche che miglioreranno in futuro il PvP, per tentare di renderla appetibile, magari aggiungendo nuove mappe e modalità. In questa maniera il maggiore interesse attirerebbe nuovi giocatori, che per il momento preferiscono spendere la maggior parte del loro tempo nella modalità principale PvE. 

L’altra questione riguarda la Zona Nera e il ruolo che ricopre attualmente all’interno dell’economia di gioco. Le principali novità e modifiche apportate in questo secondo capitolo hanno migliorato sostanzialmente l’esperienza all’interno di questa rivoluzionaria modalità PvEvP, mettendo un freno a comportamenti tossici da parte degli agenti traditori e normalizzando alcune aree per essere accessibili a tutti. A distanza di un mese si può confermare la bontà di queste modifiche, ma d’altro canto la mancanza di ricompense esclusive o bottino di alto livello ha smorzato l’interesse dei giocatori nell’addentrarsi in queste zone ad alto rischio. Per ovviare in parte al problema una delle nuove armi esotiche, la mitragliatrice Pestilenza, è ottenibile proprio sconfiggendo alcuni potenti boss all’interno della Zona Nera. È sicuramente un passo in avanti, ma siamo ancora distanti dall’atmosfera carica di tensione e adrenalina che si respirava all’interno della Zona Nera del primo The Division, e con essa la consapevolezza che addentrarsi in queste aree contaminate e uscirne vivi ripagava i giocatori degli sforzi compiuti con il giusto equipaggiamento.  

Non vediamo l’ora di mettere le mani sulle prossime espansioni previste per The Division 2.

UN MESE INTENSO 

A essere sinceri anche noi abbiamo nutrito dubbi e perplessità antecedenti all’uscita ufficiale di The Division 2, come dimostrato nella nostra rubrica Tavola Rotonda dove la redazione di VGN.it ha espresso la propria opinione sulla beta provata qualche settimana prima del 15 marzo. Ma con l’arrivo di The Division 2 ci siamo ricreduti, tanto da premiare il titolo con un voto molto positivo in fase di recensione, al netto di qualche difetto. A distanza di un mese abbiamo apprezzato due aspetti su tutti: la celerità del team nel risolvere i problemi presenti nel gioco e la chiarezza con cui questi hanno dialogato con la community, ascoltandone i suggerimenti al fine di migliorare sempre più la loro creazione. Anche il modo in cui viene supportato il titolo e la recente aggiunta dell’update Invasione: Battaglia per D.C. al momento hanno soddisfatto le nostre aspettative; quello che però ci aspettiamo nei prossimi mesi è anche una maggiore cura della narrativa nelle tre maggiori espansioni che verranno rilasciate a partire dalla prossima estate. Oltre alla già citata situazione riguardante la modalità PvP e la Zona Nera, alcuni aspetti che poco ci convincono rimangono di natura tecnica, dove il titolo necessita ancora di un lavoro di rifinitura e limatura di alcuni aspetti. 

Alla luce di quanto visto in questo mese non possiamo che guardare con entusiasmo e fiducia al futuro di The Division 2. È chiaramente ancora presto per trarre già delle conclusioni su questo primo anno di contenuti, d’altronde è trascorso appena un mese, e per il rilascio della prima delle tre principali espansioni che compongono l’Anno 1 di contenuti di The Division 2 bisognerà attendere il periodo estivo, ma le premesse sembrano ottime, almeno stando alla roadmap svelata prima del lancio ufficiale. Quello che però possiamo affermare è che se il lavoro di rifinitura, miglioramento ed espansione del titolo dovesse continuare così, allora The Division 2 potrebbe seriamente candidarsi a essere uno dei migliori giochi di questo 2019. In questo modo si protrarrà nel tempo anche l’interesse dei giocatori che continueranno a trascorrere centinaia e centinaia di ore tra le strade della capitale americana, fino alla pubblicazione di un nuovo capitolo della serie, che probabilmente avverrà su console di nuova generazione. Insomma, nonostante sia passato un solo mese The Division 2 continua a rimanere sulla cresta dell’onda e noi, così come i tanti appassionati della serie, ci auguriamo che la situazione rimanga tale.  

Come sempre vi terremo aggiornati con le ultime novità riguardanti lo sparatutto online in terza persona pubblicato da Ubisoft. In ogni caso vi ricordiamo che The Division 2 è disponibile dal 15 marzo su PC, PlayStation 4 e Xbox One.