Cinque anni di Xbox One

Cinque anni di Xbox One: storia ed evoluzione della console di Microsoft

Dalla famigerata conferenza di Don Mattrick alla rivoluzione guidata da Phil Spencer: ecco com'è cambiata la terza console della casa di Redmond dal 2013 a oggi.

Il 22 novembre 2013, Xbox One arrivava finalmente sul mercato europeo dando il via ufficialmente alla terza generazione del marchio Xbox. La nuova soluzione all-in-one della casa di Redmond, forte del dominio di una console apprezzatissima come Xbox 360, voleva tentare nuovamente di rivoluzionare l’industria videoludica con alcune idee probabilmente troppo avveniristiche con cui Microsoft sperava di compensare una minor potenza sotto il profilo hardware rispetto alla nuova rivale di Sony, PlayStation 4. Ancora oggi, però, l’azienda paga lo scotto di quella che è senza dubbio la peggior conferenza nella storia di Xbox, nonché di una politica probabilmente troppo audace persino un gigante del suo calibro. Un concept, quello di Xbox One, che era caratterizzato da una dipendenza eccessiva da periferiche come Kinect e alcune idee, come l’always online, improponibili in un’era in cui la banda larga non era ancora così universalmente diffusa in tutto il mondo.

L’azienda tentò di ripartire dalle solide basi della console precedente proponendo una visione che, però, la costrinse a rivedere i propri piani in corsa e a pochi mesi dal debutto. Cinque anni dopo, il colosso americano sta ancora inseguendo Sony in una generazione che vede il predominio assoluto di PS4, ma nel mentre, sotto la guida di Phil Spencer, la divisione Xbox ha saputo risollevarsi e riconquistare l’entusiasmo dei propri fan grazie a un crescendo continuo che è culminato, soltanto pochi giorni fa, nell’acquisizione di due team di caratura mondiale per quella che è una super squadra di talenti al servizio di Microsoft Studios. Ripercorriamo insieme i passi fondamentali della storia ed evoluzione di Xbox One a cinque anni esatti dal debutto sul mercato italiano.

Cinque anni di Xbox One

2013: L’ANNUNCIO DI DON MATTRICK, TRA ALWAYS ONLINE E “TV, TV, TV”

Il 21 maggio 2013, Microsoft presenta al mondo la nuova console che prenderà il posto di Xbox 360. Guidata dall’allora presidente di Microsoft Interactive Entertainment Business, Don Mattrick, la casa di Redmond toglie i veli da Xbox One e gela la folla con una conferenza incentrata prettamente sulle sue capacità multimediali, parlando poco di videogiochi e preferendo sottolineare a più riprese la natura di media center all-in-one per la gestione di musica, film e tanta, tanta TV.

La scelta di legare indissolubilmente la console alla nuova iterazione di Kinect, la periferica lanciata per la prima volta su Xbox 360, fa storcere il naso poiché costringe il colosso a proporre Xbox One a un prezzo più elevato della concorrente PS4 (499 dollari/euro contro i 399 proposti da Sony), nonostante la potenza di calcolo sia in realtà decisamente più contenuta della rivale. L’architettura hardware di Xbox One, infatti, deve fare i conti con alcune scelte discutibili di Microsoft, come quella di utilizzare la vecchia RAM DDR3 al posto della più performante GDDR5 che i vertici di Sony hanno scelto di utilizzare su PlayStation 4. A ciò si somma la necessità di gestire un quantitativo notevole di risorse per via della natura multitasking del sistema operativo di Xbox One e per garantire a Kinect la capacità di ascoltare costantemente i possibili comandi vocali impartiti dall’utente. Altra nota dolente è l’assenza di qualsivoglia servizio di retrocompatibilità con l’enorme catalogo della console precedente.

Non è solo la presentazione incentrata sul lato multimediale a preoccupare i fan, ma anche la scelta di richiedere una connessione perenne a Internet per poter godere dei giochi, anche di quelli acquistati in formato retail. Già, perché secondo la visione iniziale di Microsoft, Xbox One avrebbe richiesto un accesso a Internet ogni 24 ore per poter funzionare. Una scelta che, per quanto possa apparire scontata al giorno d’oggi, nel 2013 spaventava la maggior parte dei giocatori al di fuori dei confini statunitensi.

Ma c’è di più: con la motivazione ufficialmente di voler arginare il fenomeno pirateria (sebbene in realtà fosse un tentativo di mettere fine alla compravendita di giochi usati), Microsoft aveva inserito un’ulteriore limitazione ai giochi: una volta inserito un disco in una console Xbox One, infatti, sarebbe stato impossibile utilizzarlo su un’altra console se non acquistando un’altra licenza digitale. Ciò rendeva praticamente impossibile rivendere un gioco o persino prestarlo ai propri amici. Al fine di promuovere il concetto di always online, Microsoft aveva infatti studiato alcune idee ai tempi bizzarre (ma al giorno d’oggi potenzialmente interessanti, ndr) come la condivisione familiare dei giochi associati all’account Xbox Live, che permetteva a un giocatore di acquistare un prodotto da Xbox Games Store e condividerlo con tutti gli amici – per un massimo di dieci utenti – facenti parte del proprio circuito familiare.

Un modello di sottoscrizione aspramente contestato dai fan Xbox, che puntavano il dito contro Don Mattrick e la scelta di rendere obbligatoria la connettività alla rete Internet per sfruttare un gioco regolarmente acquistato. La replica dell’allora patron della divisione non fu delle migliori: Mattrick invitò coloro che non disponevano di ADSL o connessione in fibra ottica a ripiegare sull’acquisto di Xbox 360, senza considerare che agli occhi di un consumatore, piattaforme rivali come PC e PS4 potevano contare su un appeal decisamente più elevato rispetto a una console nata nel 2005.

Cinque anni di Xbox One

2013: IL DIETROFRONT ALL’E3 E IL LANCIO SUL MERCATO

Poche settimane dopo, l’azienda torna in quel di Los Angeles per la tradizionale conferenza di Xbox all’E3 2013. Quella che si presenta sul palco della kermesse losangelina, però, è una console molto diversa dal reveal: Microsoft abbandona l’idea di always online e conferma che Xbox One potrà funzionare senza una connessione perenne a Internet, richiesta solo ed esclusivamente al momento della prima installazione. Scompare del tutto anche il rivoluzionario modello di family sharing, con il quale la casa di Redmond puntava ad arginare il mercato dell’usato.

Microsoft mostra i giochi che accompagneranno la console al lancio di novembre: tra questi ci sono produzioni first-party come Ryse: Son of Rome di Crytek, Forza Motorsport 5 di Turn10 Studios e Dead Rising 3 di Capcom, ma anche progetti che arriveranno qualche mese dopo come TitanfallQuantum Break e Sunset Overdrive. Resta il nodo prezzo: nonostante le critiche da parte della community, Microsoft non è ancora pronta a rinunciare a Kinect e sceglie così di confermare il prezzo di 499,99 dollari/euro. Una mossa che farà partire Xbox One con uno svantaggio non indifferente rispetto alla rivale di Sony, che proprio nella generazione precedente aveva sperimentato sulla propria pelle i limiti di un lancio, quello di PS3, con un prezzo sensibilmente più elevato del competitor.

Poche settimane dopo la presentazione a Los Angeles, Don Mattrick annuncia l’abbandono all’azienda: al suo posto arriva Phil Spencer, l’uomo che avrebbe poi traghettato la divisione Xbox negli anni a venire, rivoluzionando completamente la strategia precedente. Con Spencer al timone, si notano i primi cambiamenti votati alla riconquista della fiducia da parte della community… ma il tempo stringe e il debutto sul mercato è ormai dietro l’angolo. Xbox One arriva il 22 novembre in tutto il mondo, una settimana dopo PS4 negli Stati Uniti, ma sette giorni prima della rivale Sony nel resto del pianeta. La line-up include qualche esclusiva di rilievo (sebbene titoli come Dead Rising 3 e Ryse: Son of Rome non abbiano fatto impazzire particolarmente la community) e tanti titoli cross-gen come Battlefield 4 e Assassin’s Creed IV: Black Flag.

Al debutto, Xbox One fa registrare numeri positivi: quasi un milione di unità nella prima settimana dalla messa in commercio negli Stati Uniti, e due milioni di pezzi vendute in poco più di due settimane. Phil Spencer continua a lavorare in gran segreto sui punti da ritoccare e i cardini su cui poggiare le basi per il futuro, e quattro mesi dopo il debutto, svela il primo tassello: la piena compatibilità con le librerie DirectX 12, che oltre a migliorare drasticamente le performance della console, avrebbero reso più semplice la trasposizione di prodotti da PC a Xbox One e viceversa. Si tratta di un punto focale nella strategia di Spencer, che tuttavia risulterà molto più comprensibile solo un anno più tardi.

Cinque anni di Xbox One

2014: I GIOCHI CHE NON VEDREMO MAI

È di nuovo tempo di E3, e Phil Spencer sale sul palco della conferenza Xbox a Los Angeles per la prima volta da responsabile della divisione. Non si fa attendere la prima mossa per rimediare agli errori della gestione Mattrick: via Kinect, non più indispensabile nell’ecosistema di Xbox One, ed ecco arrivare il primo bundle ufficiale della console privo della controversa periferica. Il prezzo scende a 399,99 euro, lo stesso di PS4, e la casa di Redmond annuncia il debutto della console in Cina, diventando così la prima console ad arrivare sul mercato cinese dopo che il governo aveva bandito la vendita di piattaforme da gioco nel 2000 (facendo una sola eccezione per PS2 nel 2002, ma riconfermando nuovamente il blocco due anni più tardi).

Microsoft si concentra per quasi 90 minuti sui giochi: ecco dunque concretizzarsi il progetto di Insomniac Games già anticipato lo scorso anno, quel Sunset Overdrive che sembra tanto colorato quanto accattivante. Al suo fianco, l’azienda annuncia Forza Horizon 2 di Playground e il  platform Ori and the Blind Forest di Moon Studios, prima di sganciare la proverbiale bomba con cui vuole riconquistare i cuori dei fan Xbox: Halo: The Master Chief Collection. Spencer mostra l’antologia del brand più amato dai fan Xbox, riproponendo in alta definizione i quattro capitoli principali della saga creata da Bungie e passata successivamente nelle mani di 343 Industries.

Sfortunatamente, però, la conferenza prosegue con gli annunci di progetti che, per una serie di sfortunate circostanze, sarebbero stati cancellati nei mesi successi. Ed ecco che oltre a Phantom Dust, Microsoft mostra Fable LegendsScalebound; il primo è il nuovo progetto creato da Peter Molyneux e Lionhead Studios, che sarebbe stato cancellato definitivamente dopo il feedback della community, portando alla chiusura del team britannico. Il secondo progetto, creato da Platinum Games in esclusiva per Xbox One, aveva catalizzato l’attenzione dei fan che aspettavano con ansia di assistere al debutto di una produzione d’estrazione asiatica su Xbox. Sfortunatamente però, anche questo prodotto sarà destinato a non vedere mai la luce ed essere cancellato, dopo numerosi rinvii e una serie di divergenze tra la casa giapponese e Microsoft.

Nel settembre 2014, Spencer continua a guardare al futuro e spinge per l’acquisizione di Mojang e di Minecraft: tuttavia, invece di trasformare uno dei franchise più popolari dell’industria videoludica in una nuova esclusiva di rilievo per il marchio Xbox, Phil Spencer decide di espandere il gioco a quante più piattaforme possibili. Anche in questo caso, si tratta di una mossa ben precisa con cui il leader intende rafforzare la posizione di Xbox, dopo che Microsoft si è vista costretta ad ammettere pubblicamente il fallimento della console al debutto sul difficile mercato nipponico.

Cinque anni di Xbox One

2015: L’INIZIO DELLA RIVOLUZIONE

Qualche mese prima della conferenza di Xbox all’E3 2015, Microsoft comincia a muovere i primi passi verso quella che sarà una vera e propria rivoluzione: in controtendenza rispetto alla volontà di Mattrick, Spencer lavora con il suo team per rendere Xbox One retrocompatibile con i titoli Xbox 360. La mossa, che si sarebbe concretizzata solo all’E3 di Los Angeles, passa dall’unificazione dell’ecosistema Xbox con quello di Windows 10. Il kernel del sistema operativo di Xbox One viene così aggiornato ai nuovi standard, le librerie DirectX 12 ora sono supportate completamente dalla console e su PC arriva un’applicazione ufficiale per tenere sotto controllo il mondo Xbox.

A Los Angeles, Microsoft punta su una line-up di tutto rispetto che annovera produzioni come Halo 5: Guardians di 343 Industries, Forza Motorsport 6 di Turn10 Studios e Rise of the Tomb Raider di Crystal Dynamics, che sarà lanciato in esclusiva temporale sulla console della casa di Redmond. Lo stesso anno, dopo l’edizione definitiva del primo Gears of War, Microsoft annuncia il ritorno del brand con Gears of War 4 di The Coalition, mostrando anche il primo progetto di Rare, l’open-world piratesco Sea of Thieves, e una raccolta di vecchie perle della casa britannica chiamata Rare Replay.

Sul lato hardware, Microsoft rafforza la propria posizione annunciando un controller professionale completamente personalizzabile meglio noto come Xbox One Elite Controller, ma la vera bomba è la conferma del servizio di retrocompatibilità, che consente di giocare in veste del tutto gratuita a una selezione di titoli Xbox 360 ottimizzati per il nuovo hardware. L’importanza di questa feature nei piani di Spencer è tale da spingere l’azienda americana a supportare mensilmente la piattaforma con decine e decine di titoli richiesti a gran voce dai fan.

Ciò nonostante, Microsoft continua ad arrancare a livello di vendite e per evitare che continuino i confronti da parte della stampa specializzata tra i numeri fatti registrare da PS4 e le vendite di Xbox One, l’azienda annuncia l’intenzione di non condividere più i dati di vendita ufficiali. Ma i primi mesi del 2016 sono altrettanto turbolenti per Microsoft, che non si è ancora ripresa dagli errori della gestione di Mattrick: dopo i feedback su Fable Legends ricevuti dagli utenti che hanno partecipato al beta test, Microsoft decide che è tempo di abbandonare il progetto e prende la scelta, a dir poco impopolare, di cancellare il progetto e chiudere Lionhead Studios, gettando nello sconforto i fan che hanno amato la serie GdR creata dall’ex-fondatore di Bullfrog Productions.

Project Scorpio

2016: SISTEMA UNIFICATO, XBOX ONE S E PROJECT SCORPIO

I primi mesi del 2016 vedono concretizzarsi il progetto di unificazione dell’ecosistema Xbox con l’architettura di Windows, rendendo a conti fatti tutti i giochi aderenti al programma Xbox Play Anywhere compatibili anche con PC dotati di sistema operativo Windows 10, con feature molto interessanti come la possibilità di condividere salvataggi tramite il cloud e sbloccare automaticamente il gioco sull’altra piattaforma, passando istantaneamente da una versione all’altra. L’annuncio, però, fa storcere un po’ il naso ai fan che già lamentavano l’assenza di esclusive su Xbox. Con l’arrivo dei titoli più importanti della console anche su PC, c’è chi ritiene che non ci siano motivi per acquistare Xbox One, che nel frattempo ha superato quota 20 milioni di unità nel mondo.

All’E3 2016, Microsoft continua a stuzzicare i fan con tanti annunci di rilievo, in primis la conferma della prima revisione hardware che prende il nome di Xbox One S: più piccola del 40% e persino dotata di alimentatore integrato, la console ora supporta la riproduzione di video in Ultra-HD 4K e offre un nuovo controller wireless con tecnologia Bluetooth. Microsoft sceglie di abbandonare definitivamente uno dei cardini dell’idea originale di Don Mattrick, rimuovendo la porta per il collegamento di Kinect dalla dotazione di Xbox One S e offrendo per un tempo limitato un adattatore per tutti coloro volessero passare alla nuova console. Xbox One S si propone dunque a un prezzo decisamente appetibile, con modelli che variano dai 299 ai 399 euro, e si conferma lentamente il nuovo modello di riferimento. Per l’ingombrante modello originale del 2013, che più volte era stato paragonato a un lettore VHS nel suo ciclo vitale, è arrivato il momento della pensione.

Nel frattempo, oltre alle presentazioni di State of Decay 2Forza Horizon 3 e il succitato Gears of War 4, Microsoft conferma le indiscrezioni dei mesi precedenti con un teaser che stimola l’appetito dei fan: l’azienda è al lavoro su Project Scorpio, la console più potente mai lanciata sul mercato con ben 6 TeraFLOPs sotto al cofano, che avrebbe visto la luce solo un anno e mezzo più tardi. Gli sviluppatori sembrano aver acquisito nuovamente fiducia nei confronti di Xbox e cominciano a lavorare sottotraccia per supportare al meglio la nuova piattaforma. Il 2016 si chiude con il lancio di Dead Rising 4, che tuttavia non fa impazzire più di tanto i fan nonostante il ritorno del protagonista originale Frank West.

Xbox One X - Project Scorpio Edition

2017: ADDIO SCALEBOUND, BENVENUTA XBOX ONE X

I primi mesi del 2017 segnano la cancellazione di un altro progetto annunciato originariamente durante la controversa conferenza dell’E3 2014: è il turno di Scalebound, che dopo una divergenza d’opinioni tra il team Platinum Games e Microsoft viene ufficialmente cancellato dall’azienda, con grande disappunto da parte di Hideki Kamiya. È la goccia che fa traboccare il vaso: i fan si sentono traditi dalla casa di Redmond e puntano il dito contro l’inadeguato numero di team first-party al lavoro su esclusive Xbox, manifestando tutti i dubbi su alcuni progetti annunciati ormai da tempo e finiti nel dimenticatoio, come Crackdown 3 e lo stesso Sea of Thieves. Phil Spencer ascolta in silenzio e prende nota mentre continua a lavorare in gran segreto al futuro di Xbox.

Futuro che risponde al nome di Xbox Game Pass, servizio su abbonamento che permette agli iscritti di poter accedere gratuitamente a tutti i giochi parte del suo catalogo, e utilizzarli senza limiti fintanto che si mantiene una sottoscrizione. Un po’ EA Access, un po’ Netflix, il servizio di Microsoft non viene accolto con grande entusiasmo nonostante un prezzo di 9,99 euro al mese e un catalogo di oltre 100 giochi. Anche in questo caso, Spencer prende nota e, convinto del potenziale di questo servizio, lavora per apportare significanti cambiamenti.

È ancora tempo di E3, questa volta con una conferenza incentrata su Project Scorpio e sulla volontà di Microsoft di fare sul serio per supportare a dovere l’ecosistema Xbox: Spencer sale sul palco di Los Angeles per presentare ufficialmente Xbox One X, la console più potente mai lanciata sul mercato. 499,99 euro per una revisione hardware in grado di offrire la risoluzione nativa in 4K per una moltitudine di giochi, nonostante uno chassis persino più compatto di Xbox One S. Le migliorie grafiche offerte da Xbox One X sono tangibili tanto nei giochi della generazione attuale quanto in quelli delle console precedenti, con la nuova ammiraglia capace di offrire la risoluzione Ultra-HD anche su una serie di prodotti Xbox 360 e, altra novità, sulle vecchie glorie del catalogo Xbox, la cui retrocompatibilità è stata annunciata proprio durante l’evento di Los Angeles.

La console viene lanciata il 7 novembre, tuttavia l’assenza di titoli first-party a supportarne il lancio fa emergere tutti i limiti di un’azienda che si ritrova priva di team interni a lavorare sui propri marchi. Produzioni come Cuphead o l’annuale iterazione di Forza mancano clamorosamente il lancio della console e debuttano qualche settimana prima dell’uscita della console, che viene così proposta ai fan senza un titolo davvero capace di trainarne le vendite, nonostante le decine di prodotti ottimizzati per supportarne a dovere l’enorme potenziale sul versante hardware. L’anno di Microsoft si chiude con l’arrivo di PUBG in esclusiva console su Xbox One: c’è poca chiarezza sull’eventualità che si tratti di un’esclusività temporale o definitiva, ma a ogni modo il battle royale di Bluehole Studios non debutta nel migliore dei modi, con un porting che fa discutere per i numerosi difetti e problemi d’instabilità.

Cinque anni di Xbox One

2018: LA RIVOLUZIONE È COMPLETA

Sono serviti quasi cinque anni per poter mettere in atto un’opera di rivoluzione totale rispetto al fallimentare annuncio di Xbox One del 2013, ma finalmente Microsoft può scoprire tutte le sue carte. Nelle prime settimane del 2018, l’azienda annuncia che Xbox Game Pass ora offrirà al lancio tutte le esclusive Xbox, a partire da Sea of Thieves. Ciò vuol dire che tutti gli abbonati al servizio avrebbero ricevuto gratuitamente al day-one tutti i prodotti realizzati da un team Microsoft Studios, non importa se tripla-A ambiziosi come Forza Horizon 4 o indie con un budget molto più ridotto. La ciliegina sulla torta è la scelta di non aumentare il prezzo del servizio: con soli 9,99 euro al mese, circa 120 euro all’anno, nel 2018 i fan Xbox hanno avuto l’occasione di ottenere titoli come Sea of Thieves, State of Decay 2 e lo stesso gioco di guida di Playground Games sin dal giorno di lancio.

Il vero capolavoro è arrivato all’E3 2018, con una conferenza scoppiettante fatta di annunci e accordi importanti con le terze parti, una mancanza che all’azienda americana era pesata per l’intera generazione. Se da una parte ha fatto certamente piacere assistere alle presentazioni di prodotti come Cyberpunk 2077, Devil May Cry V, Kingdom Hearts 3, Metro Exodus e Sekiro: Shadows Die Twice, dall’altra ha stupito la sicurezza con cui Microsoft ha condotto l’evento, annunciando l’acquisizione di studi come Playground GamesUndead LabsNinja TheoryCompulsion Games, passati ufficialmente alla corte di Microsoft Studios insieme al nuovo team first-party The Initiative.

Microsoft è letteralmente scatenata, e nonostante abbia aperto la conferenza annunciando Halo Infinite, sembra non volersi fermare più: così, oltre alla conferma di Gears 5 e due spin-off ambientati nell’universo creato originariamente da Epic Games, Phil Spencer conferma di essere al lavoro su una nuova Xbox e una piattaforma di streaming su cui sarà basato il futuro della divisione gaming di Microsoft. Il responsabile Xbox conferma inoltre una grande attenzione alle esigenze della sua community, mostrando il primo controller studiato per utenti diversamente abili.

Microsoft Studios - Obsidian Entertainment - inXile

Per Spencer non è ancora abbastanza, e dopo una Gamescom 2018 di consolidamento, sceglie la vetrina di Città del Messico per riproporre ai fan un evento che mancava da tempo: ed è proprio durante il recente X018 che Microsoft ha sganciato l’ennesima bomba, ovvero l’acquisizione di Obsidian EntertainmentinXile Entertainment. Con questi studi, l’azienda porta a 13 il numero di team al lavoro sul futuro di Xbox, ed è lecito attendersi che la prossima generazione possa essere quella del definitivo riscatto da parte di Microsoft.

Se c’è una cosa che abbiamo imparato in questi cinque anni di vita di Xbox One, è che con la guida di un leader appassionato come Phil Spencer, la console ha saputo rialzarsi dopo un inizio difficile e riconquistare lentamente la fiducia dei fan preoccupati da tante scelte sbagliate, dietrofront repentini e una sostanziale mancanza di titoli first-party rispetto alle piattaforme rivali che, al contrario, hanno dalla loro tanti assi nella manica. Con un ecosistema ora più completo che mai, un servizio Xbox Game Pass in grande spolvero e 13 team di talento assoluto al lavoro sul futuro del marchio, non vediamo davvero l’ora di scoprire come sarà la nuova generazione di Xbox, che dopo la scelta di assentarsi dall’E3 2019 da parte di Sony, potrebbe essere già presentata da Spencer durante la conferenza di Los Angeles del prossimo giugno.