I 10 momenti più spaventosi in videogiochi non-horror

I 10 momenti più spaventosi nei videogiochi non-horror

#4 – Il segreto di Milla (Psychonauts)

Psychonauts è un gioco che ricorda molto lo stile di Tim Burton, ma tralasciando la grettezza delle sue forme è ben lontano all’essere un’esperienza traumatizzante, se non si guarda affondo. Entrando nelle menti altrui, avremo accesso a una serie di livelli che nascondono alcune stanze segrete rappresentanti gli scheletri nell’armadio dell’ospite.

Il peggiore tra tutti è forse quello di Milla, la quale ha sepolto dentro di sé il terribile incendio che distrusse il suo orfanotrofio e uccise tutti i suoi piccoli occupanti. Nel caso in cui il giocatore decida di addentrarsi in questi ricordi, si ritroverà in una gabbia di fuoco accerchiata da disperate anime in pena che, tra le fiamme, gridano il nome di Milla e chiedendole come mai non fosse lì per salvarli tutti. Disturbante è un aggettivo fin troppo mite per una simile vista, ma sappiamo bene che ognuno di noi possiede cose molto oscure che non dovrebbero essere portate alla luce, o no?

#3 – Il mercante di maschere (The Legend of Zelda: Majora’s Mask)

The Legend of Zelda: Majora’s Mask è sempre stato uno degli episodi più “spaventosi” della saga di Link. Rivivendola su Nintendo 3DS, molti di noi sono tornati a visitare i luoghi che popolano il gioco, guardando quella malefica Luna dalla faccia maligna che incombe sul prode Link e su tutto il resto della Terra. Sebbene molte parti del gioco siano decisamente inquietanti, come l’evergreen “fondo del pozzo”, il Mercante di Maschere è una delle figure che più ricordiamo quasi con timore.

Il suo ghigno distorto, le maschere simil volti senza vita che lo circondano e i suoi inganni hanno reso questo personaggio un’entità infernale. Non è un caso se questo NPC sia stato più e più volte utilizzato come principale fautore delle nefandezze descritte nelle svariate Creepypasta trovabili su internet. Tra tutte le leggende, quella di Ben Drowned è stata talmente diffusa da amplificare ancora di più l’aura malvagia del Mercante di Maschere.

#2 – Mimi (Super Paper Mario)

Super Paper Mario è sicuramente un gioco molto adatto ai bambini e ai fan di vecchia data di Nintendo. Oltre a riportare la formula vincente dell’idraulico baffuto, aggiunge tutta una meccanica che mischia le pratiche 2D con quelle 3D attraverso il cambio di prospettiva. Certamente, nessuno ricorda Super Paper Mario per il suo essere dannatamente inquietante, o forse no.

La trama principale del gioco è legata al tradizionale “il mondo è di nuovo in pericolo” e all’improvvisa notizia che Bowser e Peach si siano sposati prima ancora che il malefico regnante diventasse una bomba sexy sui nostri feed Twitter. Tra la serie di personaggi classici, nel gioco incontreremo anche Mimi, una sorta di piccola entità pixellata dall’umore volubile. Dalla faccia felice e dai tratti femminili infantili, nessuno di noi poteva mai immaginarsi l’orrore di cui sarebbe stata capace.

A un certo punto della storia vedremo questa bambolina arrabbiarsi e ruotare la testa in modo innaturale, rompendosi l’osso del collo con tanto di suoni di ossa rotte. Mentre le caratteristiche del suo volto iniziano a tramutarsi in orribili muscolature facciali deformi, il resto del suo corpo si spezza in molte parti fino a diventare una sorta di aracnide infernale metà mostro e metà fanciulla. Una volta traumatizzati dalla demoniaca trasformazione, dovremo fuggire dalle sue magre e secche zampe scappando come ossessi, con una cantilena disturbante a farci da sottofondo. Il gioco in questione è etichettato come PEGI 3+, alla faccia dei traumi infantili.

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