I 10 momenti più spaventosi in videogiochi non-horror

I 10 momenti più spaventosi nei videogiochi non-horror

#7 – Giygas (Earthbound)

Nintendo è sempre stata un’azienda che ha posto molta attenzione sui suoi prodotti per bambini, celebrando spesso la purezza della gioventù. Earthbound è proprio un simbolo di questa filosofia, affermandosi come un RPG dove un gruppo di giovani ragazzi tentano di salvare il mondo in un turbinio di battute, combattimenti e colori. Questo rimane vero fino allo scontro finale con un’entità gigantesca dalle caratteristiche quasi incomprensibili per gli esseri che vivono nel nostro piano esistenziale.

Giygas risulta un essere alieno, un camminatore tra le dimensioni, che si manifesta attraverso uno sfondo pieno di volti contorti, colori deformi e appendici che si propagano in maniera irregolare. Non ha una vera e propria faccia, piuttosto sembra assumere dei connotati cangianti imprecisi, frutto forse del tentativo di razionalizzare l’ignoto da parte del giocatore. Come ciliegina sulla torta, lo scontro è lunghissimo e quasi privo di speranza considerando che non riceve danno da qualsiasi altra fonte se non attraverso una lunga e disperata richiesta d’aiuto che concederà ai nostri eroi il magico potere dell’amicizia. Anche distrutto, Giygas ha tormentato i nostri ricordi, almeno fino a quando non è arrivato Undertale con Flowey.

#6 – Another World

Another World è un famosissimo gioco che ha lasciato la sua impronta nella storia videoludica sia per il suo design che per lo stile artistico. Sebbene l’intera premessa sia abbastanza inquietante, l’atmosfera colorata e la “leggerezza” dell’ambientazione non lo rendono di certo un gioco dell’orrore. Eppure, al pari dei migliori titoli di questo genere, aveva alcuni momenti in cui gli abitanti “dell’altro mondo” ci piombavano addosso così ferocemente da farci correre all’impazzata.

Il costante senso di ansia e di apprensione è indiscutibilmente l’ingrediente per i migliori horror mai fatti e Another World ne ha decisamente da vendere. Inoltre, è evidente che finire in un mondo fuori dalla nostra umana comprensione sia di per sé un’esperienza traumatica, solo che magari gli enormi pixel ci hanno protetto da guardare dentro quello strano abisso.

#5 – Strutture Dunwich (Fallout 3 & 4)

La serie di Fallout è ambientata in uno scenario post-apocalittico, il che già crea uno scenario tutt’altro che paradisiaco e allegro. Gli orrori del mondo di gioco sono diversi, sebbene effettivamente non sia in tutto e per tutto un titolo che fa della paura il suo campo di battaglia. Eppure, la posizione in questa classifica non viene data per i temibili Ghoul Ferali o per i cupi nascondigli di Deathclaw, ma piuttosto sono le vicende di una compagnia chiamata Dunwich ad aver attirato la nostra attenzione.

Mentre mosti e cadaveri fanno ormai parte anche del titolo più innocente, gli orrori lovecraftiani non sono affatto sul menù di tutti, a meno che non decidiate di visitare il mondo creato da Bethesda. Sia nel terzo che nel quarto capitolo, Dunwich viene presentata come una sorta di corporazione mineraria dedita alla ricerca di poteri antichi attraverso rituali e sacrifici umani. Il nome, del resto, deriva proprio dal racconto “L’Orrore di Dunwich” del noto H.P. Lovecraft. Che sia l’antico obelisco in Fallout 3 o la miniera di Fallout 4, il giocatore si ritroverà immerso in strane storie che parlano di persone in preda alla follia, strani fenomeni paranormali e conoscenze arcane che sarebbero dovute rimanere sepolte.

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