Marvel's Spider-Man

Come Marvel’s Spider-Man è diventato il miglior videogioco di supereroi

Da quando Marvel’s Spider-Man fu mostrato per la prima volta ho avuto fin da subito la sensazione che sarebbe potuto diventare il miglior gioco di supereroi mai creato. Per molti di voi questa potrà risultare una dichiarazione azzardata, ma in questo editoriale vi spiegherò tutti quei punti per cui, secondo il mio giudizio, Insomniac Games abbia svolto un lavoro davvero encomiabile. La casa di sviluppo americana, infatti, non aveva solo il compito di creare un nuovo gioco dedicato all’Arrampicamuri, ma di fare da apripista a una sorta di MGU, Marvel Games Universe.

Come ben sappiamo all’interno del progetto ci sono numerosi richiami all’universo Marvel, come la torre degli Avengers o il Santuario di Dr. Strange, anche se i rispettivi eroi non sono presenti nel gioco. La volontà della software house era quella di far capire fin da subito che sebbene il protagonista dell’avventura sia Peter Parker, il nostro amichevole Spider-Man di quartiere non è l’unico a indossare un costume.

Spider-Man

ESSERE IL MIGLIORE

La prima cosa che risalta è sicuramente il mondo di gioco: New York è una città viva, piena di problemi che solo uno come Spider-Man può risolvere. Questo è, se vogliamo, il maggior paradosso che Stan Lee ha sempre messo in evidenza: supereroi con superproblemi. Considerando il successo dei film targati Marvel Studios, diventati un vero e proprio fenomeno globale, è palese che le pellicole cinematografiche Marvel abbiano influenzato (seppur in minima parte) alcuni elementi del videogioco. Nonostante sia ambientato in un universo totalmente a sé stante e sebbene Insomniac Games abbia scelto di distaccarsi totalmente dalla narrativa cinematografica per creare una avventura completamente originale, le similitudini non mancano di certo. Guardando i film, possiamo notare in che modo, almeno nella maggior parte dei casi, questi trattino anche i conflitti personali del protagonista, come se l’eroe fosse un “comune mortale”. Un elemento che il videogioco di Spider-Man tratta in modo esemplare.

In questo frangente entra in scena la volontà della casa di sviluppo nel volersi soffermare anche sul lato umano di Spider-Man, Peter Parker, e non solo sulla sua versione mascherata. Ci saranno momenti in cui le due identità e i relativi “problemi” collideranno, andando a generare momenti di tensione molto difficili da gestire. Come Marvel insegna da anni, le sconfitte aiuteranno l’Uomo Ragno a maturare, diventare una persona e un eroe migliore. Per lui, per le persone che gli gravitano intorno, e soprattutto per la città di New York. Il processo di crescita dell’eroe mascherato è evidente, nonostante in un certo senso si tratti di un personaggio già “maturo”, indipendentemente dalla sua giovane età. Questo percorso è stato evidenziato anche in quasi tutti i protagonisti dei film: infatti, non è un caso che le opere più premiate dalla critica siano quelle in cui il corso degli eventi ha portato gli stessi attori a diventare più uomini di quanto fossero mai stati in precedenza.

Marvel's Spider-Man

Ad aiutare la software house è stato sicuramente l’approccio che gli sviluppatori hanno avuto per la produzione in esclusiva PS4. Insomniac Games ha confermato a più riprese di voler creare qualcosa di unico e che non fosse ispirato ai vecchi videogiochi (raramente all’altezza del nome che avrebbero dovuto rappresentare, ndr), e in tal senso basta provare per qualche ora Marvel’s Spider-Man per capire che l’idea concepita da Insomniac è tangibile e si respira a ogni attività. La prima cosa che salta all’occhio è certamente il costume con il ragno bianco, design sicuramente differente per il nostro protagonista. La software house ha lavorato su un aspetto familiare ma allo stesso tempo diverso, esclusivo. Alcuni elementi (che non sveleremo per evitare possibili spoiler) come situazioni e personaggi risalteranno sin da subito specialmente per i fan di lunga data, ma di base tutto è stato rimescolato in maniera inaspettata e inedita.

Prendete ad esempio la figura di Norman Osborn: il personaggio dietro allo storico Green Goblin non ha bisogno di presentazioni, ma in quest’avventura, invece di rappresentare il classico villain di Spider-Man, si occupa della sua rielezione come sindaco di New York City, pur nascondendo qualcosa di losco e oscuro. Mary Jane, dal canto suo, lavora come reporter per il Daily Bugle e va contro a ogni stereotipo: non è infatti la classica fanciulla che verrà salvata dall’eroe, ma al contrario ha un carattere forte, è indipendente e sa prendersi le sue responsabilità, convivendo serenamente con le scelte fatte. Il suo personaggio sarà sempre in prima linea per aiutare gli altri e non basterà certo il cattivo di turno a intimorirla.

Marvel's Spider-Man

Un altro aspetto sicuramente da sottolineare è come sia evidente che il videogame non sia solo un titolo basato su una importante licenza Marvel, ma racchiuda inequivocabilmente anche elementi strettamente collegati al DNA stesso di Insomniac Games. Basta pensare ai gadget o alle modifiche dedicate ai costumi: la Casa delle Idee senza dubbio ha fornito asset importanti per far sì che il team avesse una visione più chiara dell’insieme, ma la software house si è presa la briga di modificarli secondo le esigenze ludiche e creare alcune novità che nessuno prima d’ora aveva esplorato per il personaggio di Spider-Man.

A OGNUNO LA SUA PARTE

Quello che sarà evidente ai fan è la necessità per Insomniac Games di immagazzinare quante più informazioni possibili, comparando fumetti, film e serie d’animazione. Tutto questo studio ha permesso alla casa di sviluppo di capire quali fossero i tratti distintivi dei protagonisti e soprattutto dei villain, dal loro carattere alla visione etica. Una volta assimilato il tutto si è potuto passare alla personale reinterpretazione per il videogioco, che spesso ci è parsa molto fedele alle rispettive origini, ma in alcuni casi ha saputo reinventare a dovere figure iconiche della serie a fumetti. Uno degli elementi che caratterizza più di tutto Peter Parker è la sua ironia, il saper fare la battuta giusta al momento sbagliato. Questa sua capacità, se così vogliamo chiamarla, è stata mantenuta alla grande ed è spesso utilizzata come meccanismo di autodifesa, solitamente quando il nostro eroe sente un’eccessiva pressione di qualunque genere.

Marvel's Spider-Man

Eppure, il Peter Parker di Marvel’s Spider-Man è ben diverso dalle origini classiche dei fumetti: uno scienziato di 23 anni, dunque non il solito adolescente dell’universo Ultimate (che aveva sì interessi scientifici), né tantomeno l’eroe di quello classico. La scelta di proporre un protagonista più vicino all’età adulta è un tentativo da parte del team di prendere le distanze, per confermare ancora una volta che quanto stiamo vedendo è qualcosa di nuovo, la prima pietra miliare di un universo che può solo crescere. Ai vari cattivi presenti nell’avventura è stato fornito un obiettivo, uno scopo ben preciso e profondo: non sono stati solo aggiunti nel contesto per far numero o presenza, ma sono perfettamente coesi nell’universo narrativo. Passati travagliati, traumi, lutti: ogni villain e l’alter ego che si nasconde dietro la maschera è stato sviscerato, in modo da dare al giocatore una visione più completa di ogni avvenimento e di vari filoni secondari che sono stati appena delineati.

L’aspetto più affascinante di Marvel’s Spider-Man, infatti, è che su ciascun elemento in cui vi imbatterete ruoterà una storia molto articolata e ben strutturata. La scelta di Insomniac Games è stata di focalizzarsi su un numero di cattivi minore rispetto a quello dato a disposizione dal Ragnoverso, tentando però di caratterizzarli al massimo e focalizzandosi con attenzione su una narrazione più accurata, con attenzione alla lore e alla raffigurazione di ognuno di essi. Alcune attività secondarie infatti sono legate a questi personaggi, come le sfide delle Gatta Nera o quelle di Taskmaster. Se presterete attenzione alle conversazioni delle due quest, potrete scoprire le motivazioni che spingono questi due criminali ad agire, capirete cosa vogliono da Spider-Man e dagli altri villain in conflitto con loro. Dunque anche i personaggi legati alle missioni secondarie sono stati creati con una evidente cura nella scrittura, senza lasciare alcun elemento al caso né tantomeno inserendoli al solo scopo di allungare la longevità.

Marvel's Spider-Man - Come ottenere Gettoni

UNA PROMESSA D’AMORE

New York è il teatro su cui andrà in scena tutta l’avventura di Spider-Man, dunque non poteva essere trattata come elemento secondario all’interno del contesto. Tra una missione e l’altra sarà lo stesso eroe a spingervi nel completare attività secondarie come il recupero degli zaini: questa side quest vi farò ottenere collezionabili che vi aiuteranno a capire come ha agito l’Uomo Ragno in questi otto anni di attività. Ce ne saranno ovviamente altre, come fare delle foto agli edifici simbolo di New York e del Marvel Universe, oppure le classiche basi dove dovrete affrontare battaglie a ondate. Il punto è che queste attività sono state legate alla struttura open-world con una facilità disarmante, aspetto che le rende veloci e pratiche oltre che particolarmente utili, dato che le ricompense vi daranno un bottino utile per migliorare gadget e sbloccare costumi.

Ciò che più mi ha stupito sono i crimini che vengono generati in modo casuale e che possono variare dal semplice sventare una rapina al salvataggio di civili invischiati in incidenti stradale. Anche la reazione della popolazione al vostro passaggio vi farà rimanere interdetti: tra quelli che faranno il tifo per voi e altri che invece, traviati dalle calunnie di J. Jonah Jameson, vi inviteranno a farvi da parte e di appendere la maschera al chiodo. La capacità di mutazione della città è incredibile, in base allo svolgimento degli eventi ci saranno reazioni diverse, coerenti con il contesto e che vi faranno sentire le emozioni provate da Spider-Man in quel particolare frangente. Tutto questo contribuisce a creare un ecosistema vivo e capace di risponde, seppur in piccola parte, agli stimoli dei giocatori.

Marvel's Spider-Man

La somma di tutti questi elementi mi porta a considerare il lavoro di Insomniac come il miglior gioco di supereroi mai creato, soprattutto se rapportato ai precedenti titoli legati all’Uomo Ragno. Il lavoro svolto da Insomniac è di certo encomiabile, com’è importante sottolineare che questo è solo l’inizio di un universo ancora tutto da scoprire e da espandere con nuovi progetti. Quello che mi spinge a dire che Marvel’s Spider-Man sia davvero il meglio per i fan degli eroi in calzamaglia è principalmente la capacità del team di sviluppo di rendere giustizia anche a Peter Parker e alla sua fragilità, tabù che nessuna software house aveva mai affrontato finora. Nel computo finale, non è da sottovalutare la volontà di spingersi oltre su alcuni dettagli, il coraggio di modificare (senza snaturare) i vari personaggi e soprattutto l’aver dato nuovo lustro a un brand che per quanto concerne il filone videoludico è stato preso fin troppe volte sottogamba. Se queste sono le basi di un nuovo MGU, siamo partiti sicuramente col piede giusto e i capitoli futuri dedicati a qualunque eroe dovranno necessariamente confrontarsi con l’Uomo Ragno di Insomniac Games. Speriamo che in futuro la software house possa continuare a lavorare sul brand, così da poter continuare a sviluppare quella che è a tutti gli effetti la sua creatura più importante.

Le opinioni espresse nell’articolo sono da considerarsi come pareri personali dell’autore e non rappresentano il giudizio di VGN come organizzazione.