No Man's Sky

Dieci giorni nell’universo di No Man’s Sky NEXT: storia di una rivoluzione

No Man’s Sky è stato sicuramente uno dei giochi più discussi degli ultimi anni. Il motivo è da ricercarsi nelle promesse fatte da Hello Games, team di sviluppo indipendente che in fase di promozione del progetto si era lasciata andare a dichiarazioni e promesse non mantenute alla fine, accendendo l’ira di moltissimi appassionati che si sono sentiti presi in giro e, soprattutto, delusi dalla software house capitanata da Sean Murray. Correva il 2016 quando l’azienda entrava in silenzio radio, pubblicando sporadicamente degli aggiornamenti con cui ha tentato di migliorare il concept di un gioco evidentemente lanciato in forma incompleta. A distanza di due anni, sembra che la software house abbia finalmente trovato la formula per accontentare tutti gli utenti e completare la visione originale di Murray.

Aggiornamenti gratuiti, patch correttive e tanto altro, un lavoro mastodontico per recuperare almeno una parte di ciò che si era comprensibilmente spezzato. Se ai tempi non sono state risparmiate critiche verso il team, adesso è giusto elogiare un lavoro ben svolto perché, dopo l’arrivo dell’aggiornamento NEXT, No Man’s Sky si è evoluto in maniera drastica e probabilmente inaspettata. Affermare che la “rivoluzione” di Hello Games sia unicamente legata all’introduzione del comparto multiplayer sarebbe riduttivo oltreché falso, perché il team di sviluppo ha puntato a migliorare e modificare tante piccole cose che rendono l’esperienza molto più fruibile, corposa e piacevole. In questo articolo vi parleremo di come l’opera multimediale si sia trasformata, diventando il gioco che ci saremmo aspettati al primo avvio di No Man’s Sky nel 2016. Nonostante gli insulti e le vere e proprie guerre mosse nei confronti di Hello Games, i server del gioco si stanno nuovamente ripopolando e hanno addirittura superato il record di utenti simultanei raggiunto in precedenza: questa volta gli utenti sembrano più soddisfatti che mai.

No Man's Sky NEXT

È giusto sottolineare che fin dai primi minuti di gioco, nonostante l’obiettivo di riparare la navicella sia sempre centrale, alcune feature o materiali sono completamente nuovi. Funzioni aggiuntive, comandi, oggetti di utilizzo, tutto quanto è stato completamente bilanciato per renderlo più coerente con la nuova esperienza, puntando su una progressione più ragionata che darà al vostro personaggio un forte senso di miglioramento. Alcuni materiali prima disponibili fin da subito, adesso andranno ricercati con più convinzione, poiché accessibili solamente arricchendo il vostro equipaggiamento. Il sistema di crafting ha subìto delle correzioni, offrendo la possibilità di creare un raffinatore che vi permette di smussare alcuni materiali e crearne altri. La novità più importante però è data dalla possibilità di fondare delle vere e proprie basi, implementando coltivazioni o depositi dove poter attingere automaticamente delle risorse specifiche, senza dover obbligatoriamente cercarle in giro. Sono stati modificati persino gli algoritmi che gestiscono la creazione procedurale dei pianeti, adesso caratterizzati da colori molto più accessi e da oggetti inediti ancora da scoprire.

Indubbiamente ci sono elementi che non sono cambiati, come la sostanza dell’esperienza. Quest’ultima continua a basarsi sull’esplorazione e la raccolta di materiali, così da migliorare l’astronave o acquistarne di nuove e più performanti, ripararvi la tuta, perfezionare l’equipaggiamento e così via. Per rendere più pratica la fruibilità dei menu, la casa di sviluppo ha pensato anche di ritoccare leggermente l’interfaccia dell’inventario, implementando una serie di comandi rapidi. Adesso alcune azioni saranno molto più immediate, senza dover necessariamente perdere tempo: ricaricare mezzi e tuta, richiamare a voi i veicoli di trasporto distanti miglia e miglia, accendere la torcia per vedere meglio e tanto altro. Tutte queste feature, oltre a essere particolarmente intuitive, adesso sono anche rapidamente accessibili. Un’altra piccola introduzione è quella di poter inserire, tramite uno speciale visore disponibile fin dai primi momenti, dei marcatori sullo schermo, così da poter controllare con più efficienza una determinata posizione e non perdersi tra le giganti lande dei pianeti.

No Man's Sky

Quella che non è cambiata però è la visione molto intima che Murray, il papà di No Man’s Sky, ha voluto dare alla sua avventura. Le novità non sono solo legate a una migliore gestione o all’upgrade dei pianeti, ma dalla volontà di integrare una vera e propria economia nell’universo del gioco. Ci saranno equilibri da rispettare severamente, razze pacifiche e altre aggressive, missioni secondarie anch’esse strutturate proceduralmente, una evoluzione del sistema di volo e tanto altro. Sono stati introdotti un maggior numero di NPC e mercanti spaziali, da cui potrete acquistare materiali. Infatti, uno dei principali difetti della produzione era la presenza di un universo sì libero di essere esplorato, ma anche incredibilmente piatto e statico: finalmente adesso tutto ruota secondo una logica ben precisa, andando ad aumentare anche il senso di coinvolgimento e la curiosità dopo le scoperte. Non sarà un caso trovare nuove navicelle, piante vive e pericolose, oppure antiche rovine di una civiltà ormai perduta: tutto questo, dopo l’uscita di NEXT, fa parte di un universo finalmente vivo e in costante evoluzione, che può sì contare sempre sull’imprevedibilità della costruzione procedurale ma non lascia tutto al caso. Appena riacceso il titolo vi sentirete inevitabilmente spaesati, ma vedrete che dopo poco trafugare materiali speciali, scoprire razze animali per scopo puramente scientifico o far scoppiare una guerra tra due fazioni nemiche vi sembrerà un gioco da ragazzi.

Dulcis in fundo l’update ha aggiunto la possibilità di possedere una vera e propria flotta di navi, con tanto di deposito in cui posizionarle. La gestione di questa meccanica è inedita per il gioco e la sua funzione sarà legata a vari aspetti, tra cui il completamento di alcune missioni. Il tipo di astronave che sceglierete di mandare nello spazio più profondo sarà determinante per il successo o il fallimento di una specifica quest, così come sfruttare alcune caratteristiche per avere la meglio sul campo di battaglia. Semmai decidiate di seguire la nave che avete inviato a svolgere un compito, vi accorgerete ben presto che tutto è reale, che si sta spostando davvero attraverso lo spazio tempo e che si tratta dunque di una simulazione a tutti gli effetti. Ovviamente anche tutta la flotta è interamente personalizzabile, con un numero impressionante di componenti aggiuntivi che saranno accessibili attraverso le succitate basi. L’ultimo aggiornamento ha trasformato No Man’s Sky in un titolo di buona qualità, un’esperienza fatta soprattutto da sensazioni e che spinge il giocatore ad andare oltre ciò che si vede. L’opera di Murray è finalmente uscita dal suo bozzolo, anche se restano alcuni evidenti limiti, come ad esempio il sistema di combattimento, elemento che comunque passa in secondo piano poiché l’esperienza è stata strutturata per essere esplorativa.

No Man's Sky NEXT

Rispetto al lancio, il carente comparto narrativo era stato arricchito con l’aggiornamento Ascesa dell’Atlante, che aveva introdotto oltre trenta ore di storia, ma la mancanza di un vero canovaccio continua a sentirsi anche se non è l’aspetto più ricercato da questo genere di esperienza. Ciò che è sempre stato criticato in No Man’s Sky era la possibilità di interagire con altri giocatori, mancanza che con l’update Next è stata colmata grazie all’arrivo di un vero e proprio comparto multiplayer: potrete caricare il vostro vecchio salvataggio e ritrovarvi all’interno di un server con amici e giocatori casuali, creando una stanza che ospita un massimo di quattro utenti. Il matchmaking è rapido e punta principalmente a farvi fruire dell’esperienza in compagnia di connazionali, così da rendere più agevole la comunicazione, ma nonostante si possa tranquillamente decidere di assaltare un altro “viaggiatore”, la collaborazione resta il punto focale dell’esperienza: andare sconsideratamente all’attacco è ancora una volta una mossa particolarmente sconsigliata.

Dopo aver trascorso dieci giorni in compagnia di No Man’s Sky NEXT, possiamo affermare con certezza che si tratti della visione quasi definitiva di ciò che avremmo voluto e dovuto avere tra le mani già nel 2016. I ragazzi di Hello Games hanno avuto il coraggio di fronteggiare le feroci critiche della community, lavorare a testa bassa sul miglioramento del prodotto e pubblicare update che hanno migliorato l’esperienza di volta in volta, mettendoci la faccia e stravolgendo sensibilmente un gioco considerato praticamente morto già dopo un mese dal suo debutto.

No Man's Sky NEXT

Certo, ci sarebbero ancora tante cose da aggiustare e altrettanti elementi da introdurre nell’esperienza, ma per il momento possiamo ritenerci soddisfatti. Per la prima volta dopo tanto tempo abbiamo sentito il bisogno e la voglia di trascorrere giorni a girovagare tra pianeti colorati, scappare da sentinelle e alieni, cercare grotte o rifugi di fortuna per ripararci dalle intemperie come tempeste di calore o radioattive, passare da temperature torride a quelle gelate. L’anima di No Man’s Sky è rimasta sicuramente invariata ma il team ha saputo ascoltare il feedback della community e farne tesoro, trasformandolo in un survival di tutto rispetto che, ne siamo convinti, riuscirà a far ricredere anche i giocatori più scettici.