The Duke

The Duke: il ritorno dello storico controller Xbox

Nel lontano 2001 uscì in America (e successivamente nel 2002 in Europa e nel resto del mondo) la prima console targata Microsoft nota a tutti con il nome di Xbox. La piattaforma era di dimensioni generose, giustificate dal fatto che al suo interno era presente un inconsueto (per l’epoca) hard disk, tuttavia oltre alla console un’altra cosa che saltava immediatamente all’occhio era il suo mastodontico pad.

Se a prima vista dava l’impressione di essere enorme, una volta impugnato questa sensazione si rivelava fondata. Il controller infatti era decisamente fuori scala rispetto a ogni altro joypad sul mercato: imponente, voluminoso, grosso e… grasso tanto da meritarsi inizialmente il nickname di Fatty, poi diventato The Duke. Il controller fu contestato sin dalla sua presentazione, tanto che Seamus Blackley, una delle figure chiave (e probabilmente la più importante) alla base della creazione di Xbox, dovette persino affrontare il lancio di oggetti da parte di alcuni fan particolarmente esigenti presenti alla conferenza.

Microsoft corse immediatamente ai ripari, sostituendo successivamente il Duke con il più piccolo ed ergonomico Controller S (che divenne poi la base e il metro di paragone per gli attuali pad) già incluso nei bundle in vendita in Giappone. Non tutto però andò perduto, e da uno scambio di commenti e battute sui social media tra Seamus Blackley e Phil Spencer, responsabile Xbox presso la casa di Redmond, si notò un insolito interesse da parte dei fan di Xbox che, a gran voce, dimostravano un certo apprezzamento verso il primo modello del controller Xbox.

Le cose a questo punto di sono fatte interessanti, perché Spencer ha dato il suo via libera alla realizzazione di un controller in tutto e per tutto simile allo storico The Duke per l’attuale console di Microsoft e così, a oltre 15 anni di distanza, ci troviamo nuovamente tra le mani il grosso e mai dimenticato (quantomeno da chi ha avuto modo di provarlo ai tempi) controller.

The Duke

RITORNO AL PASSATO

Il nuovo The Duke, prodotto in esclusiva da Hyperkin su licenza Microsoft, è una fedele riproduzione della sua controparte originale che vanta alcune ovvie e necessarie modifiche, rese obbligatorie dallo scorrere del tempo e dall’evoluzione stessa dell’hardware Xbox.

Parliamo ovviamente dell’assenza delle porte per inserire le memory card, già all’epoca poco necessarie visto la presenza dell’hard disk per il salvataggio dei dati. Utili nel caso aveste voluto salvare il vostro profilo Xbox o i dati Xbox Live per poi giocare da un amico o ancora, per chi all’epoca ne fu pioniere, inserire l’adattatore per l’utilizzo della cuffia con microfono fornita nel kit Xbox Live. Eliminate così le due porte superflue nella parte superiore del pad e posizionata una pratica uscita jack da 3.5″ per le cuffie nella parte inferiore, possiamo così continuare a giocare e parlare con i nostri amici su Xbox Live come se niente fosse.

The Duke

Altra sostanziale modifica che troviamo nel nuovo pad è l’incremento del numero di tasti: oltre a quelli originali, infatti, ne sono stati aggiunti due necessari per l’uso si Xbox One, ovvero i bumper RB e LB, posizionati sopra ai tradizionali grilletti. La loro funzione, tra l’altro, è replicata esattamente anche dai classici tasti Black e White, che potete scorgere sopra agli immancabili pulsanti A, B, X e Y.

Ultimo aspetto da non dimenticare, anche perché decisamente visibile, è il logo centrale: prima un solo simbolo sotto una campana di plastica a ricordarci il nome della console con cui stavamo giocando, ora invece un schermo OLED che funge da tasto Xbox e che a ogni pressione fa partire la spettacolare sequenza di boot della prima Xbox (purtroppo senza l’effetto sonoro).

Il prodotto di Hyperkin è in tutto e per tutto identico alla controparte originale: se dovessimo trovargli un difetto, probabilmente diremmo che manca della connessione wireless ma purtroppo questa è una esclusiva, per volere di Microsoft, dei pad prodotti dalla casa madre, nonostante la licenza ufficiale. Si tratta di regola imposta dalla casa di Redmond (esattamente come avviene su PS4, con i pad su licenza che non dispongono di connettività wireless) e dunque non è stato possibile renderlo senza fili, facendolo così rimanere ancorato alle sue origini.

Non ci rimane che lasciarvi alla nostra galleria del dispositivo che all’epoca vinse il Guinness World Record come “controller più grande del mondo”. Noi ora torniamo a giocare al buon vecchio Halo come si deve!