Nintendo Switch

Switch On! La nuova console Nintendo tra tradizione e innovazione

Reagire a una presentazione, a caldo, non è affatto facile. Anche perché bisogna sempre partire dall’assunto che di ogni cosa si può dire tutto e il contrario di tutto. Un po’ come il famoso gatto di Schrödinger: il prezzo è contemporaneamente giusto e troppo alto; la line-up sia promettente che deludente; la console sia home che portatile. L’ultimo punto in effetti è corretto, per tutto il resto si stanno già scatenando le solite guerre tra detrattori e sostenitori. Battezzate le proprie impressioni, ci si lancia in pronostici catastrofici, si svelano cocenti delusioni, ci si abbandona a rosee speranze. La parola d’ordine, in tutti casi, è dire la propria.

Nintendo Switch

L’INCOGNITA PREZZO

Nintendo, con Switch, non può sbagliare. Dopo il flop di Wii U ha bisogno non dico di replicare i fasti di Wii, ma quantomeno di riportare il proprio business sulla retta via. Che la casa di Kyoto stia tentando di porre rimedio agli errori del passato è subito evidente. La presentazione di Switch cerca di essere tutto ciò che non era stata la presentazione di Wii U: chiara.

Fateci caso, ogni dettaglio viene presentato al pubblico con una pulizia da manuale. Il nuovo presidente Nintendo, Tatsumi Kimishima, sale sul palco e come prima cosa fornisce le info di base: data di uscita e prezzo. 299 dollari, per gli Stati Uniti, fanno ben sperare anche per il mercato europeo. Poi l’IVA ci mette lo zampino e in Italia la soglia dei 300 viene superata: 329.99 mi sembra un prezzo pericoloso, dal punto di vista psicologico. Torniamo comunque alla presentazione.

Nintendo Switch

SHARING THE JOY

I riflettori si spostano sui Joy-Con, i piccoli controller collegati allo schermo. La parentesi a loro dedicata, oltre a essere doverosa, si rivela incredibilmente didascalica. Vengono sezionati, descritti con primissimi piani che non dimenticano alcun particolare. Sono oggettini interessanti, ma il punto è un altro: Nintendo vuole che gli utenti abbiano ben chiaro il loro funzionamento e tutte le potenzialità connesse. Non c’è spazio per incertezza o confusione, non c’è spazio per quanto accaduto con Wii U. Il reparto marketing di Nintendo questa volta ha letto il manuale e non intende sbagliare, tant’è che la parentesi Joy-Con rasenta il feticismo. Ecco, il momento Joy-Con è anche quello secondo me più controverso dell’intera conferenza.

Nintendo Switch

Da una parte risulta evidente che Switch intende essere una sintesi del passato Nintendo: una console “tradizionale” che non rifugge la sperimentazione di Wii. Quei Joy-Con non sono altro che Wiimote sotto copertura, ulteriormente raffinati ma camuffati per sembrare altro. Poi compare sullo schermo 1-2-Switch e ne hai la prova: il pubblico casual – quello che tanto piaceva a Wii e a cui tanto piaceva Wii – è ancora tra i principali obiettivi di Nintendo. Peccato che la filosofia Wii, oggi, appaia un po’ vecchia e stantia.

D’altra parte, cambiando punto di vista, 1-2-Switch ci racconta una Nintendo che non ha perso il vizio di sperimentare, in questo caso portando l’esperienza di gioco ancor più al di fuori del televisore: per giocare sono sufficienti i Joy-Con, non serve nemmeno guardare lo schermo. Checché se ne dica, sono sperimentazioni che fanno bene al mercato, per certi versi anche molto indie (basate come sono sulla performance e sulla dimensione relazionale e non tecnologica del gioco). Quindi sì, la parentesi Joy-Con è controversa perché può essere letta da prospettive persino opposte, positive e negative.

1-2-Switch

IT’S ME, MARIO!

Però ecco, su Super Mario Odyssey non accetto contestazioni. Finalmente un Mario che sembra tornare ai fasti di Galaxy. Super Mario 3D World era un ottimo gioco – dal punto di vista teorico quasi un’opera di rottura – ma gli mancava qualcosa, quel respiro da kolossal. Odyssey ha tutte le carte in regola per diventare il degno successore di Super Mario Galaxy. Le prime immagini mostrano parecchie novità, sia di setting che di gameplay, per cui non resta che attendere con ansia il Natale.

Arriviamo così all’altro punto controverso della presentazione: la line-up. Alcuni parlano di eccessivo riciclo di giochi già disponibili altrove (vedi Dragon Quest Heroes e The Elder Scrolls V: Skyrim); altri rilevano una line-up di lancio troppo debole. Se si esclude Zelda, in effetti, il lancio appare un po’ deboluccio dal punto di vista delle killer application. D’altra parte, sarebbe secondo me errato pensare che il valore di una console si decida al lancio: Switch, nel corso dell’anno, ha in serbo il secondo episodio di Splatoon e il nuovo Super Mario, appunto, ma anche la versione Deluxe di Mario Kart 8, che dovrebbe garantire molti contenuti inediti.

Super Mario Odyssey

Le terze parti riproporranno titoli più o meno recenti ma anche versioni Switch di nuovi giochi in uscita. Non possiamo poi sottovalutare il ritorno di No More Heroes, di Xenoblade, Fire Emblem Warriors, Shin Megami Tensei, il nuovo progetto Square-Enix (Octopath Traveler). Chissà poi che cosa stanno combinando i ragazzi di Retro Studios. Sono tutti titoli che ci faranno attendere, vero, ma ci raccontano di terze parti che hanno deciso di sostenere la scommessa Switch. A dire il vero sembrava lo stesso per Wii U, quindi meglio toccare ferro.

Solo il tempo ci darà una risposta, ma di fronte al nuovo filmato di The Legend of Zelda: Breath of the Wild non posso che capitolare e naufragar dolcemente in questo mare di hype.