Naughty Dog

I primi 16 bit di Naughty Dog

Tra loghi vistosi, camerette in disordine e particolari cheat code.

La storia di Naughty Dog, come abbiamo avuto modo di scoprire in The Time Machine ha avuto inzio molti anni fa, quando ancora le console non esistevano e la parola PlayStation era del tutto priva di significato. Se in The Time Machine vi abbiamo raccontato l’evoluzione dei titoli nati dalla software house del “Cane Cattivo”, in questo articolo andremmo a scavare tra le curiosità e i file contenuti nel floppy dei primi giochi messi in commercio da quella che allora si chiamava…

JAM Software, ovvero il nome con cui Andy Gavin e Jason Rubin, all’epoca quattordicenni, diedero inizio al loro business incontrandosi nelle loro camerette disastrate, ripiene di libri, vestiti sparsi ovunque e con i muri ricoperti di poster di donne svestite. Deduzione che possiamo fare grazie e queste immagini d’archivio che siamo riusciti a recuperare.

LOOK Posters.

Dream Zone, una delle loro prime produzioni di successo, presenta sicuramente una nota autobiografica quantomeno di Jason Rubin, impegnato alla realizzazione della grafica del gioco che ha preso in prestito anche il suo stesso fratello che compare digitalizzato (nel ruolo proprio del fratello maggiore) all’inizio del gioco.

SI, è il vero fratello di Jason Rubin.
E potete picchiarlo, ma le conseguenze non saranno buone.

Dream Zone in verità è la terza produzione del dinamico duo, le schermate che vediamo in questo articolo sono tratte dalla versione Amiga, segno questo che il successo della piccola software house stava crescendo; le prime conversioni dei loro titoli, originariamente programmati per i computer Apple II, uscirono poi anche su altre piattaforme. Gli esordi di JAM Software risalgono però a un titolo chiamato Math Jam, non un gioco ma un titolo educativo ovviamente orientato sulla matematica (di cui l’unica traccia disponibile è la sobria copertina).

Fatta a mano da Jason Rubin.

Subito dopo i due si sono dedicati allo sviluppo del loro primo gioco, ovvero Ski Crazed, che si poneva come una sorta di simulatore sciistico.

Ecco il classico stile sobrio e il logo JAM Software sempre in bella vista, così come i loro nomi, ancora poco conosciuti ma pronti a fare il grande passo. Baudville era la società che distribuiva i loro titoli all’epoca… ancora per poco.

Qualche schermata di Ski Crazed giusto per far trasparire il gusto del gioco, la palette era purtroppo limitata quindi non vi soffermate sulla scelta dei colori ma piuttosto sulla comicità inserita comunque nel gioco, tra insulti censurati e barellieri che portano via il vostro corpo martoriato da rovinose cadute.

Con Keef The Thief arriva l’evoluzione, Gavin e Rubin strappano un contratto a Electronic Arts e cambiano nome alla loro piccola impresa che diventa così Naughty Dog.

Ovviamente Jason Rubin non perde l’abitudine di disegnare loghi poco vistosi ed è così che questo compare per la prima volta in Keef The Thief.

Credits di Keef the Thief.

Il titolo era un gioco di ruolo, frutto dell’amore per Dungeons & Dragons, con la solita comicità inserita ovunque. Grazie ai moderni sistemi ci siamo divertiti a esplorare tra i file del gioco e abbiamo trovato alcune cose che avrebbero dovuto essere dimenticate ma invece non andarono perdute (semicit.).

Scavando tra i floppy del gioco nella sua versione per Amiga compaiono alcune curiose schermate che mostrano come la modalità Hot Coffee di GTA sia solamente un antenato lontano di quanto state per vedere in questa realtà pixellata disegnata da Rubin. Ma prima gustatevi una carrellata di immagini tratte dal gioco.

Ed ora ecco a voi cosa si nasconde tra i file .ilbm per l’angolo del vietatissimo di VGN.

Se pensavate che il tutto fosse finito con Keef The Thief vi sbagliate di grosso, qualche anno dopo la software house approda finalmente sulle console con un titolo in esclusiva per Mega Drive/Genesis dal titolo Rings of Power, altro omaggio al fantasy in generale e in modo particolare al Signore Degli Anelli.

Anche in questo titolo i due simpatici amici decidono di nascondere qualcosa di “insolito” o, se vogliamo di NSFW: attraverso un cheat è infatti possibile togliere gli abiti alla ragazza che compare appena si fa partire la cartuccia con il gioco. Solitamente l’introduzione vede scorrere velocemente una ragazza che lascia spazio alla mascotte di Naughty Dog (il cane visto anche in Keef The Thief con una T-shirt con il logo di JAM Software), che va poi ad aggiungersi al logo delle software house. Tuttavia, attraverso un cheat è possibile cambiare l’ordine delle cose… e non solo.

Intro classica.

Se accendiamo la nostra console tenendo premuti i tasti A+B+C+START e la croce direzionale in basso a destra invece le cose si fanno differenti, e per certi versi più piccanti. Viene invertito l’ordine di comparsa tra la ragazza e il cane mascotte, essendo quindi il secondo ad introdurre la prima che fa la sua comparsa insieme al logo Naughy Dog, però questa volta senza indosssare la maglietta.

Leggenda vuole che questo sia il primo nude cheat della storia, ancora prima di quando si vociferava che esistesse per Tomb Raider.

A parte questo curioso particolare, Rings Of Power contribuì a far crescere la fama di Naughty Dog. Un team così piccolo era capace di realizzare titoli di qualità allo stesso livello di realtà ben più grandi, ma il nostro percorso di esplorazione nell’era dei pixel si ferma qua. Gavin e Rubin passarono poi a sviluppare un titolo per la sfortunata console 3DO, Way of the Warrior, e subito dopo passarono nelle mani di Sony dando vita a quel Crash Bandicoot che tutti conosciamo.

Concludiamo così questa digressione fermandoci prima del salto generazionale che ha portato il nome Naughty Dog sulla bocca di tutti, e intanto continuiamo a fantasticare su chissà quali e quanti segreti sono ancora nascosti tra i pixel delle produzioni più o meno famose della software house americana.