Radio VGN: La colonna sonora di Battlefield Vietnam

Come DICE ha utilizzato una tracklist eccezionale per catapultarci con forza nel clima di guerra.

Nella creazione di un’opera che mira a rappresentare fedelmente un determinato periodo storico, è d’importanza fondamentale che l’autore compia un lavoro certosino nello studio e nella ricerca di tutte quelle caratteristiche peculiari che hanno reso celebre quel particolare lasso di tempo.

Che si tratti di un libro, un film o un videogioco, è per tanto chiaro che va effettuata una trasposizione tanto più realistica degli usi e costumi propri del popolo vissuto in quel determinato periodo preso d’esame, senza ignorare le situazioni sociali e politiche del tempo, finanche l’altrettanto importante fattore linguistico. Quello che molti invece sottovalutano, soprattutto in ambito videoludico, è l’importanza che il comparto sonoro ha assunto nel corso degli anni, seguendo di pari passo l’evoluzione dell’aspetto grafico grazie alla potenza sempre più crescente dell’hardware in commercio.

Prendiamo ad esempio un serie come Battlefield di Electronic Arts (oggetto del nostro coverage in vista dell’uscita di Battlefield V), che dal 2002 cerca di trasporre in pixel quelli che sono stati i maggiori conflitti che hanno caratterizzato la storia degli ultimi due secoli. Uno dei punti fondamentali nel realizzare uno sparatutto che sia credibile e “realistico” agli occhi del giocatore, è quello di far sentire quest’ultimo una sensazione di guerra pulsante, capace di trasmettere l’orrore in forma visiva e soprattutto sonora. Il sibilo delle bombe in caduta libera sganciate dagli aerei in picchiata su un villaggio, le urla atroci dei soldati feriti o morenti, il fragore delle granate lanciate dentro una trincea, o il metallico scricchiolio di un carro cingolato che si fa strada, inarrestabile, attraverso delle macerie.

Battlefield Vietnam

Dopo il primo storico capitolo intitolato Battlefield 1942, EA e DICE preferirono abbandonare l’ambientazione della Seconda guerra mondiale, optando piuttosto per un conflitto che in seguito verrà ricordato come “la prima vera sconfitta politico-militare nella storia degli Stati Uniti d’America”: la Guerra del Vietnam, svoltasi prevalentemente nel Vietnam del Sud tra il 1955 e il 1975. Battlefield Vietnam uscì nel 2004 su PC e pur presentando un comparto grafico migliorato e introducendo diverse nuove aggiunte come la possibilità di sparare da mezzi in movimento e nuovi veicoli, non riuscì a riscuotere lo stesso successo del suo predecessore e si impose come un capitolo di passaggio verso il successivo e ben più noto Battlefield 2.

Oltre alla presenza di numerose mappe basate sui principali eventi e scenari della guerra vietnamita (Assedio di Khe Sanh, Sentiero di Ho Chi Minh, battaglia di Huế) e di armi e veicoli protagonisti del conflitto come il carro M48 Patton, la jeep M15A e lo Huey, una delle caratteristiche più importanti di Battlefield Vietnam fu l’aggiunta di una colonna sonora composta esclusivamente da pezzi editi in quegli anni. Cambiando stazione radio del veicolo, il giocatore può così assaporare quella che è stata la proposta musicale tipica del periodo della Guerra del Vietnam, con particolare enfasi al periodo che va dal 1964 al 1970.

Battlefield Vietnam - Creedence Clearwater Revival

Scelta come tema principale del titolo e composta da John Fogerty, Fortunate Son dei Creedence Clearwater Revival è uno dei brani più famosi del gruppo, diventata in seguito un simbolo degli anni sessanta e un inno contro la guerra vietnamita tanto da essere utilizzata in pellicole che trattano parzialmente o totalmente il conflitto, come Forrest Gump (nella scena in cui il protagonista sorvola in elicottero proprio il Vietnam) e Platoon di Oliver Stone. La potenza e la grande carica della voce di Fogerty svettano su un brano southern rock che prova a criticare la guerra e tutto ciò che è legato a essa, ironizzando in maniera sottile ma tagliente fin dal titolo: quei “figli fortunati” mandati al macello per interessi superiori, o capaci di far ritorno a casa con la consapevolezza di non essere più se stessi, feriti fisicamente e psicologicamente a vita. Ironia che i giocatori ritroveranno tra le note della celeberrima War. Scritta da Norman Whitfield e Barrett Strong per la Motown, l’anthem simbolo della controcultura degli anni sessanta è qui presente nella versione cantata da Edwin Starr (la cui performance strizza l’occhio a un certo James Brown), caratterizzata dal ritmo pesantemente sincopato e da un’azzeccata sezione di fiati.

Con il suo giro di basso ipnotico e una sezione ritmica composta da tamburelli, batteria e catene da neve (avete capito bene), Nowhere to Run è invece una delle tracce pop soul più celebri del gruppo tutto al femminile Martha and the Vandellas. Grazie al ritornello semplice ed evocativo, il brano venne spesso cantato dalle truppe americane in Vietnam, prima di guadagnarsi il posto come leivmotiv del film Good Morning, Vietnam di Barry Levinson. Diventata un simbolo della British Invasion e nota ai più per il suo caratteristico e orecchiabile riff di chitarra, You Really Got Me Now è stata l’hit che nel 1964 portò al successo i The Kinks di Ray Davies. Tra curiosi aneddoti e leggende metropolitane (chi ha detto Jimmy Page?), la canzone gettò le basi per diversi generi che sarebbero nati di lì a poco quali il punk rock, il garage rock e l’hard rock, e fu coverizzata da una moltitudine di artisti, primi fra tutti i Van Halen.

Battlefield Vietnam - Deep Purple

Tra le altre tracce celebri presenti nella colonna sonora di Battlefield Vietnam troviamo anche il tormentone I Fought the Law e Hush. La prima, cantata da Bobby Fuller (e riproposta in seguito da diversi gruppi punk come The Clash, Dead Kennedys e i Social Distortion), è caratterizzata da un semplice giro di chitarra e da una ripetizione quasi ossessiva del titolo nel ritornello, mentre la seconda è una cover di Billy Joe Royal riproposta nel 1968 dai Deep Purple nel loro album di debutto Shades of Deep Purple, in cui a farla da padrone è l’organo magistralmente suonato dal compianto Jon Lord.

Battlefield Vietnam - Full Metal JacketIn forte contrasto con un’ambientazione a tema bellico, passando da una radio all’altra il giocatore può imbattersi nel surf rock dei The Trashmen e della loro celeberrima Surfin’ Bird, demenziale (cantata ininterrottamente da Peter Griffin in un noto episodio dei Griffin) quanto irresistibile mash-up ante-litteram di due canzoni dei The Rivingtones (“The Bird’s The Word” e “Pa Pa Ooh Mow Mow“, ndr) che verrà usata persino da Stanley Kubrick nella scena della battaglia di Huếnel suo Full Metal Jacket. Ma i riferimenti ad altre opere cinematografiche non terminano qui, visto che la soundtrack di Battlefield Vietnam ci propone il boogie blueseggiante a tinte psichedeliche di On the Road Again dei Canned Heat già utilizzata nella serie TV Tour of Duty, e il remix strumentale di White Rabbit dei Jefferson Airplane, la cui linea di basso con l’aggiunta delle voci di Lyndon B. Johnson e Hanoi Hannah è stata utilizzata come musica del menu principale. Il celebre brano scritto da Grace Slick, pesantemente influenzato dalla cultura delle droghe tipica degli anni sessanta e simbolo dell’acid rock, fu inoltre incluso nella soundtrack di Platoon e di altri due videogiochi a tema bellico: Conflict: Vietnam e Call of Duty: Black Ops III.

Menzione speciale infine per La Cavalcata delle Valchirie, il più celebre brano musicale del compositore Richard Wagner presente all’inizio del terzo atto dell’opera La Valchiria. Sebbene il brano sia stato composto nel 1856 e quindi un secolo prima del conflitto in Vietnam, a causa del suo forte impatto sonoro e dei suoi riferimenti alla guerra, esso è stato inserito in numerose pellicole cinematografiche a tema bellico: da Lord of War a Operazione Valchiria, finanche la celebre scena dell’attacco degli elicotteri a un villaggio vietnamita in Apocalypse Now. Non è un caso se il tenente colonnello interpretato da Robert Duvall spara al massimo del volume La Cavalcata delle Valchirie tramite gli altoparlanti degli elicotteri: la sua intenzione è quella di spaventare il nemico e al tempo stesso caricare il morale delle proprie truppe in uno scontro che cela molto di più della semplice guerra tra soldati di schieramenti opposti. Vi è infatti in ballo uno scontro tra culture (occidentale contro orientale) e tra sistemi economici-sociali (capitalismo contro comunismo), ed ecco perché il brano di una delle figure più importanti della cultura occidentale assume così un significato simbolico tutto nuovo.

Di seguito trovate la tracklist integrale della colonna sonora, che potete ascoltare gratuitamente dalla playlist di Spotify:

Quella che avete appena letto e ascoltato era la colonna sonora di Battlefield Vietnam. Da Radio VGN è tutto, passo e chiudo.