Le Leggende di Tamriel #09 – Dagoth Ur

Nuovo episodio de Le Leggende di Tamriel, questa volta dedicato a un’altra figura estremamente rilevante del mondo di The Elder Scrolls e del gioco di carte Legends: Dagoth Ur, conosciuto come Voryn Dagoth nella sua “prima vita”, fu un potente signore dei Chimer e Lord Alto Consigliere della Casata Dagoth

Voryn Dagoth nacque nella Grande Casa Dagoth. I resoconti della sua giovinezza sono pochi, ma è noto che in seguito divenne il Lord Alto Consigliere della Casata e un conservatore di Indoril Nerevar.

LA STORIA

Dopo la sconfitta dei Nord nella Battaglia della Montagna Rossa, i Chimer e i Dwemer crearono un’alleanza nota come Primo Consiglio formato da Nerevar e Dumac, il re dei Dwemer. Il primo Concilio durò secoli finché Voryn, attraverso mezzi sconosciuti, dichiarò di aver scoperto che Kagrenac aveva trovato il Cuore di Lorkhan, e che ne avrebbe usato il suo potere per creare una macchina gigante conosciuta come il Numidium da usare contro i Chimer. Il principe Daedrico Azura in seguito confermò le affermazioni di Voryn e Nerevar dichiarò guerra ai Dwemer, battagli che culminò nella scomparsa della razza nanica.

Dopo la sconfitta dei Dwemer, gli artefatti Sunder, Keening e Wraithguard caddero nelle mani di Nerevar, che dovette dunque decidere cosa farne. Il Tribunale sollecitò la loro distruzione, ma Voryn si oppose alla decisione offrendosi di custodirli. Durante una visita del Tribunale, Nerevar e gli altri scoprirono che il Cuore si era impossessato di Voryn, risucchiandone la sua energia divina. La sua anima era ormai corrotta ed è così che Voryn divenne Dagoth Ur, nome probabilmente assegnatogli da Nerevar. Il suo potere era diventato davvero enorme, e nel profondo della Montagna aveva progettato un piano per la conquista di Morrowind, iniziato con la diffusione della malattia del Corpus.

Leggende di Tamriel - Dagoth-Ur

La prima fase del suo piano fu quella di assicurare la Montagna Rossa contro gli intrusi del Tribunale e negare l’accesso al Cuore, indebolendo il Tempio e i tre Tribuni mentre rivendicava la terra della Montagna Rossa per la creazione di Akulakhan. La seconda fase prevedeva la creazione di servitori sparsi intorno alla Montagna Rossa che avessero il potere di inviare messaggi, sotto forma di strani sogni, a soggetti dalla volontà debole, con lo scopo di rivolgerli alla loro causa. La terza fase del piano si basava sull’espansione territoriale della sua Casata, creando basi minori vicino a piccoli insediamenti portuali sul lungomare di Vivec City, per poi espandersi fino alle città più importanti, prima occupando le costruzioni abbandonate e ridonando loro potere insediando le sue nuove truppe reclutate in giro per Morrowind. La quarta fase prevedeva la disgregazione della burocrazia imperiale, possibile grazie ai suoi alleati della Casata Hlaalu.

Quando il Tribunale raggiunse la Montagna Rossa, Nerevar e le guardie del Tribunale combatterono e cacciarono Dagoth Ur ritenendolo morto. Alcune fonti affermano che Nerevar morì a causa delle ferite riportate in battaglia, mentre altre che fu ucciso da Almalexia stessa colta da follia.

Leggende di Tamriel - Dagoth-Ur

Passarono gli anni senza che nulla più accadesse, fin quando il Tribunale prese possesso degli strumenti e li usò nel Cuore di Lorkhan per raggiungere l’immortalità. Azura, a cui era stato giurato che gli strumenti sarebbero stati distrutti, apparve rabbiosa ai membri del Tribunale, scagliando su loro e sulla loro razza una maledizione che trasformò i Chimer in Dunmer.

Dalla sua sconfitta alla Montagna Rossa si persero tutte le notizie su Dagoth Ur, dunque non si sa se la divinità sia veramente morta o si sia ritirata, ormai priva dei suoi poteri. Ciò che è certo è che dopo la sua sconfitta non fece più ritorno a Morrowind.

Leggende di Tamriel - Dagoth-Ur

ANALISI DELLA CARTA

Dagoth Ur, nella sua trasposizione in Legends, si mostra in tutto il suo terribile splendore. Con questa carta avremo tra le mani l’end-match per eccellenza, la carta con cui tutti vorrebbero chiudere una partita. Non a caso il suo costo in termini di magicka è 12, il massimo raggiungibile senza incrementi, e le sue abilità di Carica e Prosciugamento sono studiate per mettere la parola fine all’incontro. Oltre a ciò Dagoth Ur possiede le abilità di sfondamento, tocco letale e protezione, per permetterci, nel caso in cui la chiusura sia ancora troppo lontana, di recuperare in pieno la partita.

Nella carta di Dagoth Ur è difficile leggere delle possibili combo, in quanto di per sé è una creatura “tuttofare”, con tutte le abilità necessarie concentrate in un’unica carta, ma se spulciamo attentamente la nostra collezione, e anche con un po’ di fortuna nel riuscirle a realizzare in gioco, vediamo come ci siano delle carte che ci possono permettere di rendere la nostra Divinità ancora più letale. La prima a cui possiamo pensare è Anello di Namira, una costante che ci permettere, ogniqualvolta guadagniamo punti vita, di infliggere lo stesso ammontare di danni al nostro avversario. Capiamo subito come avendo l’Anello in campo e giocando Dagoth dalla nostra mano, siano ben 16 i danni potenziali al nostro avversario in un unico turno. Un’altra potenziale combo giocabile in due turni sequenziali è quella con Anello del Mentore, che oltre a potenziare Dagoth conferendogli un bonus di +3/+3, ci permette di conferire tutte le abilità del Dio di Morrowind alle altre nostre creature sul terreno di gioco.

In conclusione dunque Dagoth Ur si presenta come la creatura statisticamente più forte del gioco, in grado da sola di cambiare l’esito di una partita, ma che difficilmente, se non con estrema fortuna, si inserisce in strategie di gioco sopraffine, relegandosi da sola al ruolo di protagonista solitaria.