Indie of the Week – Kholat

Ispirato a eventi realmente accaduti, Kholat è uno di quei giochi che non possono di certo passare inosservati agli occhi di un appassionato di survival horror come il sottoscritto. Sviluppato dalla piccola software house indipendente IMGN.PRO racconta infatti la storia del famoso “Incidente del Passo Dyatlov“, tragico evento che nel 1959 portò al ritrovamento dei cadaveri di 9 escursionisti russi uccisi per cause tutt’ora ignote, proiettandoci così nel vivo di un’esperienza di grande atmosfera in grado di emozionare e sorprendere sin dai suoi primissimi minuti.

Vestendo i panni di un misterioso uomo il cui obiettivo sembra proprio essere quello di ricostruire gli eventi che hanno portato alla scomparsa e alla conseguente morte dei nove escursionisti, il titolo conduce il giocatore attraverso un tortuoso percorso di esplorazione all’interno di una vasta ambientazione ricca di insidie e soprattutto pazzesche rivelazioni che scandiscono una progressione di straordinario impatto scenico.

Tante sono infatti le sequenze scriptate volte a stupire lungo tutto il corso dell’avventura, e vista la necessità di completare la propria ricerca attraverso il ritrovamento di criptiche pagine di svariati diari, risulta davvero impossibile restare impassibili di fronte all’intensità che contraddistingue ogni singolo secondo dell’esperienza. Per quanto a tratti dispersivo, complici una mappa che non segnala l’attuale posizione del giocatore e l’ausilio di una semplice bussola per orientarsi, il titolo garantisce inoltre un grado di coinvolgimento davvero unico, nonché la capacità di suscitare un senso di solitudine che, anziché scoraggiare, si rivela fondamentale per accrescere l’intensità di un’atmosfera già di per sé eccezionale.

E restando in tema di atmosfera è poi impossibile non sottolineare la presenza di un narratore d’eccezione, ovvero il celeberrimo Sean Bean, la cui sola voce accresce esponenzialmente la qualità dell’intero progetto, donandogli una potenza espressiva davvero inaspettata. In termini di pure dinamiche il gioco risulta chiaramente piuttosto carente vista la totale impossibilità di difendersi dalle atrocità che popolano l’ambientazione, ma ciò non toglie che tale scelta si dimostri assolutamente funzionale a incrementare il senso d’impotenza su cui il gioco si fonda e, cosa ancor più importante, per far sì che un profondo senso di paura accompagni il giocatore fino al definitivo completamento dell’avventura.

Le emozioni, dunque, non mancano affatto così come il divertimento lungo tutto il corso delle circa 8 ore di gioco proposte, elementi che rendono Kholat un prodotto di assoluto rilievo soprattutto a fronte di un prezzo di vendita tutt’altro che proibitivo. Insomma, dategli un’occhiata qualora ne abbiate la possibilità, perché di certo non vi deluderà!