Museo Videoludico #15 - Il Martello dell'Alba di Gears of War

Museo Videoludico #15 – Il Martello dell’Alba di Gears of War

Ripercorriamo insieme la storia e le origini dell'iconica arma di distruzione della serie Gears of War.

La serie di Gears of War si è sempre contraddistinta per un’evidentissima caratteristica: qualsiasi personaggio, oggetto o arma sono di dimensioni sproporzionatamente grandi. Basti da un’occhiata al nerboruto eroe Marcus Fenix, nella sua missione di ripulire l’universo dalla minaccia delle locuste, anch’esse di dimensioni mastodontiche. Vien da sé che l’arma più famosa del gioco, il Lancer, sia un fucile d’assalto largo trenta centimetri su cui è montata una motosega. Ma se è vero che “c’è sempre un pesce più grosso“, allo stesso modo c’è sempre uno strumento di morte più potente.

Se pensavate di averle viste tutte, forse con l’episodio odierno di Museo Videoludico riuscirete a ricredervi. D’altronde stiamo parlando dell’arma di distruzione finale, talmente potente da polverizzare intere città, ripercorrendo la storia del Martello dell’Alba, il terribile satellite in grado di sparare un raggio di pura energia distruttiva a distanza di migliaia di chilometri. Mettetevi comodi, crema solare alla mano e indossate gli occhiali da sole, perché la situazione sta per diventare incandescente.

Museo Videoludico #15 - Il Martello dell'Alba di Gears of War
La bandiera della Coalizione Organizzata dei Governi.

Sviluppata dalla Coalizione Organizzata dei Governi, meglio conosciuta ai più come COG, grazie ai progetti rubati all’Unione delle Repubbliche Indipendenti, l’arma è sempre stata centro di forti dibattiti. Il suo raggio colpisce senza discrezione, carbonizzando tutto ciò si trova sotto l’ombra del suo raggio d’azione. Il Martello dell’Alba fu finalizzato da Adam Fenix, padre di Marcus, dopo l’Operazione Livella, che vide la sconfitta dell’Unione e il conseguente ottenimento dei piani dell’arma spaziale.

Al fine di comprendere totalmente l’oggetto in questione, va notato quanto sia stata importante la battaglia su Sera per il controllo dell’Imulsion, un liquame oleoso che sgorga dalle profondità del pianeta. Il Martello dell’Alba è alimentato infatti da questa sostanza e il controllo sui giacimenti ha permesso alla COG di avere un potenziale offensivo incredibile. Tuttavia quest’ultima ha dovuto fare i conti con due nuove problematiche: da una parte la Coalizione ha scoperto la presenza degli Splendenti, uomini e locuste entrati in contatto col liquido e trasformati in abomini, mentre dall’altra si è trovata a fronteggiare gli Arenati, più problematici dal punto di vista “politico” e non militare, poiché includono tutti i sopravvissuti umani scampati alla distruzione di Sera da parte del Martello dell’Alba, nel disperato tentativo da parte della Coalizione di eliminare tutte le locuste presenti.

Museo Videoludico #15 - Il Martello dell'Alba di Gears of War
Seran City cade sotto i colpi incessanti del Martello dell’Alba.

Introdotta sin dal primo capitolo, l’arma funziona tramite il puntamento laser di una particolare pistola. Una volta agganciata la posizione, il raggio colpisce immediatamente il suolo, riducendo in polvere l’area circostante. Il sistema di puntamento ha effetto per circa 5 o 10 secondi, tempo in cui è possibile spostare il fascio energetico. Ovviamente, una volta concluso l’effetto, il Martello dell’Alba avrà bisogno di ricaricarsi per il successivo impiego.

Il primo pensiero che ci viene in mente guardando questa terribile quanto iconica arma è quanto sia simile a una bomba nucleare, sia come potere distruttivo che simbolo. Per quanto riguarda il secondo concetto, l’utilizzo indiscriminato di una tale tecnologia ha sortito gli stessi effetti del lancio di Fat Man e Little Boy rispettivamente su Hiroshima e Nagasaki, cancellando milioni di persone tra militari e civili. Il colpo su Sera era infatti indirizzato all’annientamento massiccio delle locuste, le quali però combattevano in città ancora abitate. La COG si è quindi macchiata dello sterminio di persone innocenti, nonostante fossero pervenute richieste di soccorso e di evacuazione.

I am become Death, the destroyer of worlds

J. Robert Oppenheimer

La continua minaccia di un evento catastrofico che potesse andare a colpire le ordinarie vite delle persone venne cantata anche dai Queen nel loro singolo “Hammer to Fall”. Il periodo di composizione fu infatti quello della Guerra Fredda, quando la corsa agli armamenti, specialmente quelli nucleari, era fervida. Il mondo aveva il terrore dell’incertezza del domani e la minaccia di una nuova guerra mondiale era sempre in agguato. Quello vissuto dalla gente era letteralmente un martello che sarebbe potuto cadere in qualsiasi momento, appunto come il Martello dell’Alba.

Museo Videoludico #15 - Il Martello dell'Alba di Gears of War
Un colorato palco nella copertina dedicata al singolo.

Non manca di certo un retroscena religioso. Basti vedere come le locuste, anche se non sono l’oggetto di questo episodio, rappresentino senza ombra di dubbio una trasposizione della medesima piaga della Bibbia. Inoltre il martello è visto spesso e volentieri come strumento di punizione, liberazione e purificazione, col quale Dio colpisce i peccatori. Importanti le parole di Geremia che nel suo omonimo libro biblico riporta le parole del Signore, intento a distruggere Babilonia per i suoi peccati. La città era stata “uno strumento di guerra” prima di diventare sede del male e allo stesso modo Sera, pianeta vitale per la Coalizione, è diventato centro dello scontro contro la piaga dello Sciame. L’unico modo per liberarlo è depurare il pianeta, eliminando il problema alla fonte.


La nostra avventura odierna termina qui: fateci sapere nei commenti cosa pensate dell’argomento di questo mese e cosa vorreste vedere nei prossimi episodi. Museo Videoludico torna il prossimo mese con una nuova analisi e tante curiosità.